La gestione dei documenti
nei tempi amministrativi
La gestione dei documenti nei tempi amministrativi,
se non fatta correttamente, può diventare un onere eccessivo che porta inefficienza
e perdita di competitività.
Viceversa, una buona gestione documentale
rende molto più agevole lo svolgimento del lavoro quotidiano e l’erogazione del
servizio. A patto di sapere come procedere.
I documenti da conservare sono diversi. Questo vale
non soltanto per la pubblica amministrazione ma anche per aziende e liberi
professionisti. La conservazione dei documenti,
quindi, è una necessità. Ed ecco quali sono i documenti da conservare, per
quanto tempo e come fare per conservali in ottemperanza di quanto stabilito
dalla legge.
Temi:
1.
Obbligo
di conservazione documenti
2.
Conservazione
documenti: la tabella
3.
Conservazione
documenti amministrativi
4.
Conservazione
documenti aziendali
5.
Conservazione
documenti fiscali
Obbligo
di conservazione documenti
I documenti devono essere conservati per un
determinato periodo di tempo. Periodo di tempo che varia in base al tipo
specifico di documento che si ha bisogno di conservare. Il tempo di conservazione,
in linea generale, va da un minimo di un anno a un massimo di venti anni. Un
discorso a parte (come vedremo in seguito) va fatto per i documenti prodotti
dalla pubblica amministrazione.
Tali documenti devono essere conservati perché vanno
prodotti in caso di controlli o verifiche da parte degli enti preposti a farlo.
Conservazione
documenti: la tabella
Per quanto non sia
possibile generalizzare, questi sono i tempi di conservazione obbligatori dei
principali documenti:
Documenti da conservare per 1 anno |
Ricevute
delle rette scolastiche Ricevute di iscrizione alle palestre Ricevute di spedizione in Paesi europei |
Documenti da conservare per 2 anni |
conservazione
degli scontrini, per tutta la durata dei due anni, che fungono
anche da garanzia per il prodotto acquistato. |
Documenti da conservare per 3 anni |
Bollo
auto Cambiali Parcelle professionali Compensi per artigiani |
Documenti da conservare per 5 anno |
Certificazione
unica dei redditi Ricevute dei pagamenti delle tasse Pagamenti rateali e mutui Ricevute dell’affitto Spese mediche Bollettini ICI Multe Bollette domestiche |
Documenti da conservare per 6 anni |
Modello
UNICO Modello 730 |
Documenti da conservare per 10 annì |
Fatture Ricevute per le spese di ristrutturazione casa Tassa per la nettezza urbana Canone TV Estratti conto bancari |
Documenti da conservare per 20 anno |
Documenti commerciali relativi a beni immobili. |
Documenti da conservare per sempre |
Le cartelle
cliniche (non riportate nella tabella) rappresentano
una sorta di eccezione perché devono essere conservate per sempre. |
Conservazione documenti amministrativi
Per quanto riguarda la conservazione
dei documenti amministrativi, quindi in ambito pubblico,
la questione è relativamente più articolata. Innanzitutto, la conservazione
digitale a norma è obbligatoria. E il tempo di conservazione dei
documenti viene gestito in questo modo:
Archivio corrente, di deposito, storico
Semplificando,
nelle pubbliche amministrazioni i documenti possono trovarsi in uno di queste
tre fasi di archivio:
·
Archivio corrente. L’insieme
dei documenti che sono necessari per sbrigare le attività correnti di un ente.
·
Archivio di deposito. Contiene
i documenti non più necessari al disbrigo degli affari correnti ma non ancora
destinati alla conservazione permanente.
·
Archivio storico. Quando
hanno esaurito la propria funzione, alcuni documenti vengono conservati
nell’archi- vio storico per finalità di studio, per necessità di privati, per
necessità amministrative o legali.
Una
volta allocato nell’archivio storico, un documento prodotto dalla pubblica
amministrazione viene conservato per sempre.
Il massimario di scarto
Non
tutti i documenti prodotti dalla pubblica amministrazione sono destinati alla
conservazione permanente. Anzi, molti documenti vengono scartati sia durante il
trasferimento dal corrente al deposito sia, soprattutto, durante la fase di
versamento dal deposito allo storico.
Lo strumento che stabilisce quali documenti, una volta
terminato il periodo di conservazione obbligatoria, devono essere scartati è il
massimario di scarto.
Conservazione
documenti aziendali
Fermo restando quanto riportato nella prima tabella
che abbiamo fornito, per la conservazione
dei documenti aziendali bisogna fare un discorso a
parte. Un discorso che comincia con l’articolo 2220 del codice civile. Il quale
recita che:
Le scritture [contabili] devono essere conservate per
dieci anni dalla data dell’ultima registrazione. Per lo stesso periodo devono
conservarsi le fatture, le lettere e i telegrammi ricevuti e le copie delle
fatture, delle lettere e dei telegrammi spediti.
Per
scritture contabili si intendono tutti i documenti che attestino i movimenti
economico-finanziari di un’azienda.
La tabella di conservazione dei documenti
aziendali
Stabilito, quindi, a dieci anni il tempo di
conservazione generale delle scritture contabili, questi sono i principali
documenti che un’azienda deve conservare:
|
Scritture contabili obbligatorie |
|
|
|
|
|
|
Libro giornale |
|||
Libro degli
inventari |
|||
Corrispondenza
commerciale |
|||
Altre scritture che
potrebbero essere richieste (ad esempio, libro mastro, libro cassa, libro di
magazzino, libro fidi) |
|||
Scritture contabili
per le società per azioni |
Libro dei soci |
||
Libro delle
obbligazioni |
|||
Libro delle
adunanze e delle deliberazioni (assemblee, consiglio di amministrazione,
consiglio di gestione, consiglio sindacale, comitato esecutivo, assemblee
degli azionisti) |
|||
Libro degli
strumenti finanziari di partecipazione all’affare |
|||
Libro sull’attività
di revisione contabile |
|||
Scritture contabili
per le società a responsabilità limitata |
Libro delle
decisioni (soci, degli amministratori, collegio sindacale o revisore) |
||
Libro delle
decisioni degli amministratori |
|||
Libro delle
decisioni del collegio sindacale o del revisore |
|||
(Di anno in anno,
parallelamente a eventuali modifiche nella normativa di riferimento, le voci
della tabella potrebbero cambiare.)
Conservazione documenti fiscali
Per la conservazione
dei documenti contabili e fiscali, bisogna sempre fare
riferimento al già citato articolo 2220 del codice civile: quindi, anche tali
documenti dovranno essere conservati per un periodo minimo di dieci anni dalla
data dell’ultima registrazione.
Ecco
l’elenco delle principali scritture contabili da conservare:
·
Libro giornale;
·
Libro degli inventari;
·
Corrispondenza commerciale;
·
Altre scritture che possono essere richieste (libro mastro,
libro cassa, libro magazzino, libro fidi);
·
Libro dei soci;
·
Libro delle obbligazioni;
·
Libro delle adunanze e delle deliberazioni;
·
Libro degli strumenti finanziari di partecipazione
all’affare;
·
Libro sull’attività di revisione contabile;
·
Libro delle decisioni.
Tali
documenti devono essere conservati in caso di controlli da parte degli organi
competenti: Agenzia delle entrate, Agenzia del demanio, Agenzia delle dogane e
dei monopoli.
Conservazione delle fatture elettroniche
Cosa
ormai risaputa, dal 1° gennaio 2019 è scattato l’obbligo della fatturazione
elettronica. Questo ha determinato diversi quanto radicali cambiamenti nella
gestione dei documenti fiscali. Per adeguarsi alla nuova fattura elettronica,
aziende e liberi professionisti devono adottare tutta una serie di cambiamenti.
Anche, se non soprattutto, per quanto riguarda la conservazione dei documenti
fiscali.
La conservazione
delle fatture elettroniche, quindi, può avvenire soltanto
se le suddette fatture vengono conservate in uno dei formati consentiti: Xml; Pdf; Jpg; Txt.
Conservazione
digitale
Non
basta, semplicemente, “mettere da parte” i documenti, anche organizzandoli in
maniera ordinata. Bisogna anche adottare tutta una serie di procedure per
garantire non soltanto la reperibilità ma anche l’autenticità e
l’incorruttibilità dei documenti conservati. Occorre, cioè, garantire che tali
documenti siano perfettamente uguali al momento in cui sono stati emessi e/o
validati. E questo è particolarmente vero nell’epoca in cui viviamo, che vede
un sempre maggiore ricorso ai documenti digitali.
È
qui che entra in gioco la conservazione digitale. Obbligatoria nel settore
pubblico, fortemente raccomandata nel settore privato, è la garanzia che i
documenti conservati siano completamente inalterati.
Conservazione digitale in outsourcing
Documenti da
conservare per 10 anni: quali sono i più importanti
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