giovedì 4 novembre 2021

“AVVERBI, DIVERBI E SENTIMENTI”: UN LIBRO DI POESIE DI GIOACCHINO RUOCCO.

 Il 30 novembre 2019 al Centro Anziani

                       “Lo Scariolante” 

ha prese l’avvio della presentazione  di

“AVVERBI, DIVERBI E SENTIMENTI”: UN LIBRO DI POESIE DI GIOACCHINO RUOCCO.

 

La voce della presentatrice si fa sentire augurando  “Buonasera a tutti i benvenuti all’incontro con la Poesia. di gioacchino Ruocco, dicendosi felice, ma anche emozionata nel partecipare all’Evento ideato con competenza e passione dall’on. Gioacchino Assogna, presidente dello spazio polifunzionale del Centro Anziani “Lo Scariolante”  di Ostia antica.

L’incontro vuole far riflettere sul ruolo educativo della creati- vità, sia per gli anziani che per i giovani, poiché qualsiasi servi zio educativo deve partire dai contenuti per farsi strumento di cittadinanza, di inclusione sociale e  di espressione delle diversi tà culturali per essere anche essere un'occasione per riflettere sul ruolo educativo della creatività, in particolare per i giovani  poiché qualsiasi servizio educativo deve partire dai contenuti per farsi strumento di educazione, di inclusione sociale e  di e- spressione delle diversità culturali.

Il libro “Avverbi, diverbi e sentimenti” del poeta Gioacchino Ruocco, pubblicato con Book Sprint Edizioni, è dedicato a tut ti coloro che ama e lo amano o che l’hanno amato. È dedicato anche a coloro che, come lui, non sopportano la nostra società, ormai in un lento stato di decadimento e priva dei valori fonda mentali di rispetto, onestà, solidarietà, giustizia, creatività e u- na positiva visione del mondo.

E’ un libro scritto con l’intelligenza del cuore, con il metalin- guaggio della poesia e dedicato all’armonia e all’amore che do- vrebbe unire tutti gli uomini e tutti gli elementi dell’universo senza mai comprometterne la libertà e la diversità.

È, ancora, un libro dedicato alle nostre problematiche esisten- ziali con tutto il loro mistero di vita e di morte.

Il suo linguaggio poetico non si può definire semplice e d’imme diata comunicazione, ma pregnante nel senso che va al di là del suo immediato significato.

È  fatto di assonanze, accenti, rime, ritmi, musicalità e contra- sti dialettici coinvolgendo l'ambito dell’emotività, dei sentimen ti e di una filosofia esistenziale con una disposizione naturale all’amore in tutte le sue più sottili sfumature: verso la sua fami glia, gli amici, i luoghi dove è nato, dove è cresciuto, dove ha studiato, dove ha lavorato, amore verso il mare, la campagna, i paesaggi interiori ed esteriori in ogni stagione della natura e dell’uomo, riconoscenza verso alcune persone e gli autori che più l’hanno influenzato intellettualmente come Eugenio Monta le, Robert Frost, Cesare Pavese, Pierpaolo Pasolini ed altri.

Il libro “Avverbi, diverbi e sentimenti” è la sua raccolta di poe sie più recente, scritta tra il 2018 e 2019, ma anche quella più matura, dove si esprime attraverso versi  ostici, significativi e spesso impervi, difficili da attraversare. La poesia che fa da in- cipit al libro è dedicata ad “Ostia” in un’esplorazione  del no- stro territorio che sottende il degrado ambientale, sociale ed u- mano del litorale romano con i periodici incendi dolosi, la per- dita di biodiversità, l’inquinamento della terra e del mare, il deterioramento della qualità della vita. Nella poesia “Adesso”  c’è tutto il dilemma dell’amore che per sua natura non ha  una sua certezza affettiva rinnovando un tema antico e sempre nuovo, quello del desiderio di un amore autentico, che ha una forza tale da accogliere e filtrare tutto ciò che viviamo, pensiamo e sentiamo. Nella poesia “Per un istante almeno”  il poeta rievoca i vari momenti  di un suo amore, tutti raccolti dietro un cancello che la memoria apre e chiude a piacimento.  Oltre quel cancello si ritrovano tutte le immagini e i tesori di una stagione passata, che in uno scrigno sigillato si difendono dalla corrosione  della mente, che spesso cancella e confonde. “Venni una notte” è una poesia dedicata alla tragica morte per aggressione, tra dubbi e misteri, dello scrittore e regista Pier Paolo Pasolini sulla spiaggia dell’Idroscalo di Ostia il 2 novembre del 1975. In particolare richiama la sublime in senso spirituale ed intellettuale “Supplica a mia madre“ di Pier Paolo Pasolini. Nella poesia “Anche oggi”, malgrado descriva una giornata piovosa e un cielo coperto di nuvole, si avverte forte un desiderio di primavera con semi trasportati dal vento, nuovi germogli e fermenti sotterranei. Nella poesia “Ancora” il poeta rievoca un ricordo dell’infanzia: il suo primo peccato per la sopravvivenza quando durante la guerra tutti avevano una fame da lupo e le starne ed altri uccelli , stanchi per aver attraversato il mare, si posavano nei solchi della campagna  davanti  alla sua casa e il cane, come una vera manna piovuta dal cielo, li prendeva e li portava nella stalla.  La poesia  “Bene” è dedicata al poeta Eugenio Montale che, dopo un anno dalla morte della moglie Drusilla Tanzi , nel 1964 inizia a scrivere una serie di poesie con l'intento di omaggiarla, offrendogliele come dono con il titolo “Xenia” che in greco indicavano  i doni fatti all’ospite. La poesia dedicata “A Robert Frost”, il grande poeta statunitense è un omaggio allo scrittore che ha saputo cantare la natura protettiva e generosa come un’eterna primavera in cui gli alberi fioriscono e fruttificano e gli uomini  ne assecondano l’operosità con le loro cure. Il “Controtempo” è sempre un effetto di contrasto, una disarmonia. Il controtempo è disarmonia anche in un amore che non si rivela pienamente e non riesce ad addolcire la parte più aspra del cuore della sua donna. Nella poesia “Se m’innamoro ancora?” il poeta risponde senza esitazione che è pronto ad innamorarsi ogni giorno. Ritorna l’ottimismo e il desiderio d’amore mescolato alla gratitudine per la vita. Vi sono temi universali come lo scorrere del tempo e la  voglia di viverlo appieno, istante per istante. Questa poesia è un canto d’attesa, di sogno, di desiderio e di speranza. Gli alberi dei “Salici piangenti” amano l’acqua e sono piante ornamentali nei giardini o per decorare grandi vasche, stagni e le rive dei corsi d'acqua. Secondo il Cristianesimo sono il simbolo  di castità e purezza. Inoltre, simboleggiano, dato il portamento, il giusto atteggiamento da avere davanti a Dio: prostrati e riverenti.

        In conclusione nelle poesie vanno in scena le parole, da quelle più dolci a quelle più ardite, da quelle più intelligenti a quelle più divertenti, da quelle più commoventi a quelle più  sentite, da quelle più banali a quelle più usate e consumate, ma tutte con un loro efficace potere comunicativo e simbolico. Le parole, infatti, rappresentano sempre un momento di apertura rispetto al mondo esterno specialmente quando divengono un ricordo che proviene da lontano, un vento che fa vibrare l’aria o una musica che nasce dal cuore.

 

                                                           Drs. Anna Iozzino

                                                                                 (Storica dell’Arte)

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