Tornando indietro
salverei di me
quel poco
che mi è rimasto addosso
senza pentimenti
perché non posso
e certo non potrei
continuare a vivere
senza di esso.
Passo dopo passo
mettendo un po’ di gesso
sulla stecca
proverei a tirare
quei colpi
che non ho mai tirato
perché non ero
quello di oggi
con tante idee in più
e qualche dente di meno,
qualche capello
che bene o male
non mi ha fatto bello
più di quel che resto
e con la lancia in resta
e l’idea manifesta
di durare ancora
nonostante tutto
anche se i lutti
li ho sorpassati appena.
Se tolgo il freno
non so cosa succede
ma come le lamprede
non voglio
restare sul fondo
di chi crede
il contrario di tutto,
asciutto nel pensiero
per non andar di lungo
sul pietrisco
che resta sulla strada
necessariamente
da scansare.
Uomo di mare resto
che ancora
non riesce a galleggiare di suo
e aspetta una cresta d’onda
per uno sguardo
posato all’orizzonte
che si porta
sempre più avanti
pur essendo sempre lo stesso
rinnovandosi di poco
con quello
che gli corre appresso
con la schiuma di un giorno
che non è più lo stesso.
Gioacchino Ruocco
Ostia Lido 25.11.2020
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