Che il suottosuolo campano è ricco di reperti non è una bovità. Basta pensare alleruzioni ch il Vesuvio ha effettua to prima e dopo Pompei-
Quella che ricordo io è degli anni 60 quando piovve cebere non ricordo più per quanto giorni tanto che di casa si usciva con gli ombrelli e dei bavagli tipo mascherina Anticovid per diversi mesi per non trovarsi le vie respiratorie piene di cenere.
A volte, quelli che avevano la consuetudini di sputare intorno senza riguardo per evenuali conseguenze di natura igienica per gli altri cacciavano dalla bocca saliva nera col rischio di ammalarsi di tubercolosi e di nfettare anche quello che non le scanzavano.
Provengo da Castellammare di stabia, vicina di territorio di Pompei e di reperti ce ne sono tanti che ancora oggi si scava e si trova qiualcosa che poi finisce nel Museo di Quisisana una volta acclarata la provenienza w aver ricevuta unaclassificazione e una connotazione di provenienza certa
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