Gianfelice Imparato
Uomo di teatro
Data nascita: 1956, Castellammare di Stabia (Italia)
|
MYmovies 2013 -
Nicoletta Dose
Lo terrò presente
dal
film Gomorra (2008) Gianfelice Imparato è Don Ciro
|
Attore napoletano di tradizione teatrale. Dopo numerose
esperienze sul palcoscenico, diventa uno dei volti più interessanti del cinema
italiano contemporaneo, dove si diletta in diverse interpretazioni memorabili
in film di grande rilievo, come Il divo o Gomorra.
Il teatro apre la strada al cinema d'autore
Il teatro apre la strada al cinema d'autore
Cresciuto in provincia di Napoli, nella località balneare di Castellamare di
Stabia, il giovane Imparato lascia presto gli studi universitari per dedicarsi
alla passione per la recitazione. Nel 1976 entra a far parte della compagnia di Mico Galdieri che gli dà l'occasione di partecipare
ad importanti spettacoli teatrali, dal capolavoro "La gatta Cenerentola"
diretto da Roberto De Simone a diverse opere realizzate da Eduardo De Filippo.
Dopodiché, dal 1982 al 1986, entra nel gruppo di Carlo Cecchi che lo dirige in diversi adattamenti
di Molière, Shakespeare, Cechov, T. Bernhard e altri ancora, spesso con ruoli da protagonista.
Nel 1984
debutta al cinema in Un ragazzo e una ragazza, commediola
con Jerry Calà e Serena Grandi, poi si
riscatta con esperienze tutte di alto valore, come Bianca di Nanni Moretti o Enrico IV di Marco Bellocchio,
dove compare in un cast d'eccezione, da Claudia Cardinale a Marcello Mastroianni.
Malgrado le parentesi cinematografiche, non perde l'amore per il teatro che si
esprime positivamente nel 1994 con l'esordio come autore della commedia
"Casa di frontiera", che interpreta in prima persona e fa dirigere
all'amico Gigi Proietti. Nel 1996
passa al ruolo di regista per "Una tragedia tutta da ridere", di cui
è anche autore, poi nel 1999 dirige per la prima volta una messinscena non
propria, "La festa" di Spiro Scimone.
Al cinema con Scola, Monicelli e Bellocchio
Il 1995 è un anno intenso per la carriera dell'attore napoletano: lo vediamo in Pugili di Lino Capolicchio, in Romanzo di un giovane povero di Ettore Scola con Alberto Sordi e Isabella Ferrari e in Facciamo paradiso di Mario Monicelli dove recita a fianco di Philippe Noiret e Margherita Buy.
Dopo L'amico di Wang (1997) e Vuoti a perdere (1998) ritorna al lavoro con Monicelli per la commedia Panni sporchi.
In ambito teatrale, ormai consacrato dal successo e dal consenso delle più
importanti rassegne europee, Imparato decide di affrontare e mettere in scena
altri scrittori, come i drammi di Pinter, "Aspettando
Godot" di Beckett e, sotto la regia di Mario Martone, si impegna
con la compagnia del teatro stabile di Roma nell'opera "I dieci
comandamenti" di Raffaele Viviani. Nel
frattempo non trascura il cinema, anche se con esiti inferiori rispetto al
passato (Nella terra di nessuno diGianfranco Giagni). Nel
2002, sotto la direzione di Spiro Scimone e Francesco Sframeli,
personalità provenienti dal teatro, recita in Due amici, un film su due siciliani emigrati al nord che
si regge sulle regole irrealistiche del teatro dell'assurdo. Dopodiché entra a
far parte del cast de L'ora di religione (2002) con Sergio Castellitto nei panni di un ateo convinto alle
prese con la santificazione della madre.
La camorra e la politica al grande schermo
Nel 2003 il ruolo di Gennaro Strummolo, abitante de La Repubblica di San Gennaro nella Padania leghista di un futuro immaginario, lo rende un simpatico attaccabrighe che tenta in tutti i modi di farsi accettare dalla comunità di razzisti settentrionali. Sempre in una parte primaria, è in Basta un niente (2006) dove la musica swing è il legame di un trio divertente e strampalato di Napoli. Pur continuando la carriera teatrale, il suo primo amore, nel 2007 riesce a girare due film, Gomorra di Matteo Garrone e Il divo di Paolo Sorrentino, entrambi caratterizzati da una sensibilità per i drammi politici e sociali del paese italiano. Se nel primo è la camorra, con le sue azioni truculente e la violenza incontrollata, a portare lo sguardo dello spettatore sulla realtà napoletana, nel secondo è la vita di Giulio Andreotti a diventare simbolo della politica nostrana. Gli ultimi lavori al cinema sono Fortapàsc di Marco Risi e La bellezza del somaro (2010) di e conSergio Castellitto. Nel 2010 diventa il protagonista di Into Paradiso della regista milanese Paola Randi, dove interpreta uno sfortunato ricercatore universitario, vittima di un complotto camorristico.
La camorra e la politica al grande schermo
Nel 2003 il ruolo di Gennaro Strummolo, abitante de La Repubblica di San Gennaro nella Padania leghista di un futuro immaginario, lo rende un simpatico attaccabrighe che tenta in tutti i modi di farsi accettare dalla comunità di razzisti settentrionali. Sempre in una parte primaria, è in Basta un niente (2006) dove la musica swing è il legame di un trio divertente e strampalato di Napoli. Pur continuando la carriera teatrale, il suo primo amore, nel 2007 riesce a girare due film, Gomorra di Matteo Garrone e Il divo di Paolo Sorrentino, entrambi caratterizzati da una sensibilità per i drammi politici e sociali del paese italiano. Se nel primo è la camorra, con le sue azioni truculente e la violenza incontrollata, a portare lo sguardo dello spettatore sulla realtà napoletana, nel secondo è la vita di Giulio Andreotti a diventare simbolo della politica nostrana. Gli ultimi lavori al cinema sono Fortapàsc di Marco Risi e La bellezza del somaro (2010) di e conSergio Castellitto. Nel 2010 diventa il protagonista di Into Paradiso della regista milanese Paola Randi, dove interpreta uno sfortunato ricercatore universitario, vittima di un complotto camorristico.
Un'opera garbata che racconta
la nostra società
Nella
finzione, uno è un timido ricercatore precario disoccupato, l’altro un
imprenditore politicante senza molti scrupoli. Nella realtà, il primo alterna
il teatro al cinema, il secondo la musica al teatro e ormai anche al cinema.Gianfelice Imparato e Peppe Servillo sono i protagonisti di Into Paradiso,
commedia dai toni dolceamari sul delicato tema dell’immigrazione, girata a
Napoli dalla regista milanese Paola Randi, al suo
debutto sul grande schermo.
La storia di Alfonso e Gayan
Ed è un debutto al cinema anche per il duo artistico composto da Imparato e Servillo che, per la prima volta, si fronteggiano in un film. Con risultati senza dubbio interessanti. Imparato è Alfonso D’Onofrio, un anti eroe, suo malgrado, nella surreale ma realistica situazione raccontata dalla Randi nel film. “Alfonso è un ricercatore precario che perde definitivamente il posto di lavoro” racconta l’attore di Gomorra “Disperato chiederà una raccomandazione ad un vecchio amico d’infanzia, interpretato da Peppe, diventato un noto politico locale. Costui gli commissionerà, in cambio, un favore a dir poco impegnativo. E dopo una serie di eventi finiranno entrambi sul tetto di un malmesso palazzo del Cavone, quartiere napoletano dove da anni risiede la numerosa comunità singalese”.
Fotografia di una Napoli dalle mille contraddizioni
La Randi fotografa, così, una Napoli multietnica e accogliente, ma allo stesso tempo succube di malaffare e malavita. “È stata un’esperienza molto bella” spiega Servillo che alla carriera di cantante come voce degli Avion travel, sembra voler sempre più unire quella di attore. “Non voglio prendere il posto di mio fratello Toni” scherza “Anzi dalla sua esperienza c’è tutto da guadagnare. E a breve ritornerò a lavorare proprio con lui a teatro”. E su Into Paradiso dice ancora che “è stato interessante girare una storia come questa usando i toni della commedia, che continua ad essere il genere tipico della nostra tradizione. Ci sono intrecci curiosi e personaggi forti che non lasceranno indifferenti lo spettatore”. Ne è convinto lo stesso Imparato che sottolinea come il film sia un’opera “molto garbata che con profondità racconta storie dell’anima e della nostra società”.
Un cast eterogeneo ma affiatato
La forza della pellicola? Secondo l’attore sta nella capacità di parlare di Napoli “senza oleografia e senza immagini da cartolina” ed in questo fondamentale è stato l’occhio “esterno” della milanese Randi. Infine i giorni della lavorazione. “C’è stato molto affiatamento con Peppe - afferma Gianfelice Imparato - e lo stesso set è stata un’esperienza di integrazione, con una regista milanese, attori campani e singalesi. E tutto è andato nel migliore dei modi”.
Ed è un debutto al cinema anche per il duo artistico composto da Imparato e Servillo che, per la prima volta, si fronteggiano in un film. Con risultati senza dubbio interessanti. Imparato è Alfonso D’Onofrio, un anti eroe, suo malgrado, nella surreale ma realistica situazione raccontata dalla Randi nel film. “Alfonso è un ricercatore precario che perde definitivamente il posto di lavoro” racconta l’attore di Gomorra “Disperato chiederà una raccomandazione ad un vecchio amico d’infanzia, interpretato da Peppe, diventato un noto politico locale. Costui gli commissionerà, in cambio, un favore a dir poco impegnativo. E dopo una serie di eventi finiranno entrambi sul tetto di un malmesso palazzo del Cavone, quartiere napoletano dove da anni risiede la numerosa comunità singalese”.
Fotografia di una Napoli dalle mille contraddizioni
La Randi fotografa, così, una Napoli multietnica e accogliente, ma allo stesso tempo succube di malaffare e malavita. “È stata un’esperienza molto bella” spiega Servillo che alla carriera di cantante come voce degli Avion travel, sembra voler sempre più unire quella di attore. “Non voglio prendere il posto di mio fratello Toni” scherza “Anzi dalla sua esperienza c’è tutto da guadagnare. E a breve ritornerò a lavorare proprio con lui a teatro”. E su Into Paradiso dice ancora che “è stato interessante girare una storia come questa usando i toni della commedia, che continua ad essere il genere tipico della nostra tradizione. Ci sono intrecci curiosi e personaggi forti che non lasceranno indifferenti lo spettatore”. Ne è convinto lo stesso Imparato che sottolinea come il film sia un’opera “molto garbata che con profondità racconta storie dell’anima e della nostra società”.
Un cast eterogeneo ma affiatato
La forza della pellicola? Secondo l’attore sta nella capacità di parlare di Napoli “senza oleografia e senza immagini da cartolina” ed in questo fondamentale è stato l’occhio “esterno” della milanese Randi. Infine i giorni della lavorazione. “C’è stato molto affiatamento con Peppe - afferma Gianfelice Imparato - e lo stesso set è stata un’esperienza di integrazione, con una regista milanese, attori campani e singalesi. E tutto è andato nel migliore dei modi”.
Into Paradiso
Un film di Paola Randi. Con Gianfelice Imparato, Saman Anthony, Peppe Servillo, Eloma Ran Janz,
continua»
|
||
La bellezza del somaro
Un film di Sergio Castellitto. Con Sergio Castellitto, Laura Morante, Enzo Jannacci, Marco Giallini,
continua»
|
||
Fortapàsc
Un film di Marco Risi. Con Libero de Rienzo, Valentina Lodovini, Michele Riondino, Massimiliano Gallo,
continua»
Genere Drammatico, - Italia 2008. Uscita 27/03/2009. |
||
Il divo
Un film di Paolo Sorrentino.
Con Toni Servillo, Anna Bonaiuto, Giulio Bosetti, Flavio Bucci,
continua»
Genere Drammatico, - Italia 2008. Uscita 28/05/2008. |
||
Gomorra
Un film di Matteo Garrone. Con Toni Servillo, Gianfelice Imparato, Maria Nazionale, Salvatore Cantalupo
, Gigio Morra.
continua»
Genere Drammatico, - Italia 2008. Uscita 16/05/2008. |
Nessun commento:
Posta un commento