Agli arresti quattro "colletti bianchi" della giunta dell'ex sindaco di Castellammare di Stabia accusati della bancarotta fraudolenta della società Multiservizi, corruzione e peculato

 CASTELLAMMARE DI STABIA (NA)  - Finiscono in manette quattro “colletti bianchi” della giunta dell’ex sindaco di Castellammare di Stabia, in priovincia di Napoli, Luigi Bobbio, accusati della bancarotta fraudolenta della società Multiservizi, partecipata del Comune che si occupava della gestione dei rifiuti, e corruzione per atti contrari ai doveri d’ufficio e peculato.

Oltre 20 milioni di euro di debiti il passivo della partecipata fallita, per la quale i quattro professionisti finiti in manette oggi erano incaricati della gestione. Spariti anche i documenti contabili e debiti milionari con Equitalia per mancato versamento di tributi.

In manette Monica Baldassarre, commercialista originaria di Chieti, che era stata nominata da Bobbio come amministratore unico il 18 ottobre del 2010 e successivamente passata al ruolo di direttore generale fino al 14 gennaio dello scorso anno, Franco Rossi, anch’egli di Chieti, nominato amministratore della Multiservizi il 28 aprile del 2011, il commercialista napoletano Felice Marinelli e Francesco De Vita, nominati consulenti da Bobbio, il 30 settembre del 2010, del Comune in materia societaria e, in contemporanea, consulente della Multiservizi Spa. In pratica, secondo gli investigatori, cumulavano due incarichi identici con previsione di compenso superiore a 50mila euro per il primo e 150mila per il secondo, compensi considerati dal gip di Torre Annunziata sproporzionati.

Così questa mattina, su delega della Procura, i militari della compagnia della Guardia di Finanza di Castellammare, agli ordini del capitano Mario Aliberti e coadiuvati dai colleghi di altri reparti, hanno eseguito le quattro misure cautelari in carcere emesse dal gip del Tribunale di Torre Annunziata.

In sostanza a detta del procuratore capo di Torre Annunziata, Alessandro Pennasilico, la Baldassarre e il Rossi, con la partecipazione di De Vita e Marinelli, «hanno condotto la Multiservizi al fallimento nella consapevolezza dello stato comatoso dei suoi conti e della loro stessa inerzia nel porre in essere attività volte al rilancio della partecipata che ha un passivo fallimentare di oltre 20 milioni di euro».

Va ricordato che la Multiservizi è fallita nel gennaio 2014 e che i debiti ammonterebbero a circa 28 milioni di euro e le indagini sarebbero partite da una denuncia dell’attuale sindaco Nicola Cuomo nel dicembre 2013.

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