nell’editoriale del n. 43 del 2015 de L'Espresso, scrivi “il 79 per cento
delle famiglie possiede un alloggio contro il 59 per cento di quelle che
possono fare affidamento su un lavoro dipendente”.
Alla tua affermazione mi vien voglia di contrappore la domanda:
- Quando l’hanno acquistata ?
Se fai una verifica al catasto troverai molti nullatenenti
proprietari di case o minori ancora in tenera età.
Saranno dei prestanomi ?
delle finte donazioni ? o trasferimenti di propietà in incognita ?
Ricordo di tanti arricchiti improvvisamente, specialmente
quando in città si verificava una vincita sostanziosa al totocalcio. I
vincitori si moltiplicavano da un giorno all’altro e i notai avevano le file
fuori la porta.
Certo un genitore o tutti e due assieme possono donare ai
propri figli quando i soldi da donare hanno provenienza
legittima, ma ho avuto sentore che tanti fortunati erano teste di legno.
Le voci circolavano con una certa leggiadria per non turbare
o far sapere più del necessario lasciando in giro quelle quattro chiacchiere
che potevano essere smentite senza battere ciglio.
Ricordo una frase di una vicina di casa: Appena te vedeno cu
na vesta nova ‘ncuollo penzano ch’è pigliato a bonafficiata”.
Intanto la zia di mio padre vinceva sistematicamente
giocando i suoi ambi e i suoi terni. Da moglie di un operaio dei Cantieri
metallurgici ha lasciato ogni figlio con uno o due alloggi intestati.
Era ancora il tempo che il gruzzolo veniva tenuto in casa
con le porte aperte. I fatti di cronaca registravano liti e rari casi di
prepotenze perpetrate dai camorristi che gironzolavano per la città. Di furti
non se ne parlava proprio.
Giusto chi se li giocava e perdeva raccontava che era stato derubato lungo la
salita del mulino o quella del Capo rivo, strade che non consentivano una
ritirata veloce a chi metteva in atto questo reato.
I complici che consentivano l’esercizio di questi
marchingegni erano e sono rimasti ancora gli stessi che svolgono la loro professione
solamente redigendo gli atti e non accertando, se sono tenuti a farlo, la
provenienza del denaro e la regolarità dei soggetti partecipanti. Maestri di
sotterfugi e di consigli per sorpassare le leggi. Buona parte di questi
acquisti sono avvenuti in questo tipo di regime.
Sotto a chi spetta di andare in cerca dell’ago nel pagliaio
o del pelo nell’uovo.
Chi governa invece dovrebbe comportarsi come il buon padre
di famiglia e non caricarci di preoccupazione non andando al di là del mandato
affidatogli.