Se vuoi capire qualcosa di quello che succede in politica a Castellammare non lo leggere.
Più oscuro del buio esiste soltanto questo articolo che non è riuscito ad illuminarmi neppure "minimamente".
Politica. Cercasi candidato stabiese…possibilmente “Valente”
a cura di Amos Donner
Quando il bambino parla, il genitore ha già parlato. Alla luce della vittoria di Valeria Valente alle primarie PD di Napoli, il genitore, ecco che non tarderà ad aprire bocca il bambino, ossia lo scafista che assurgerà a ruolo di tremolante sindaco per la annaspata Castellammare di Stabia.
In cerca del vestito dalla più estatica fragranza, si tenta di far apparire come nuovo qualcosa che forse sarebbe persino meno recente dei Khmer Rossi di Polpotiana memoria, ossia le truppe cambogiane che erano edulcorate con un nostalgico rosso comunista, un colore che, alla luce della sconfitta di Bassolino, cederà ora il posto a un bel viola per pomposi funerali senza parenti.
Questo il certificato di una sinistra apparentemente rinata dalle competizioni primarie. Ritornando invece al “valente” candidato, rimarrebbe Di Nardo come collettore dei casilliani stabiesi, eppure il nome non convince e tanto meno piace, quindi siamo sempre punto e daccapo.
I grillini? La ricetta massonica inglese antiatlantista e antieuropeista che animò Grillo per destabilizzare un’Italia troppo poco ubbidiente, ha ormai sortito i suoi effetti sia a livello nazionale, con pentastellati ormai divorati dalle loro palesi contraddizioni che miscelano con maldestra eloquenza, sia a livello locale, con pentastellati cadenti stabiesi con un gruppo che si è ormai consumato nel più balordo pandemonio, ovviamente tra gli scroscianti applausi di coloro che gratuitamente si godono lo spettacolo.
A destra assistiamo invece alla totale disfatta di Fratelli d’Italia, il cui nome sembra fare eco solo grazie all’inno nazionale che a breve ascolteremo in occasione degli Europei di calcio.
Il moribondo movimento meloniano, sembra accusare la lontananza dell’unico superstite, Lorenzo Esposito, che è confinato nella sua isola d’Elba, ormai privo persino del gruppo giovanile che sarà assorbito da Antonio Pentangelo in vista di una probabile lista parallela, svincolando in questo modo anche il neo-coordinatore di Gioventù Nazionale, con indirette possibilità di crescita personale, dalla baraonda che alberga tra le mura di un partito che inscena codarde zuffe tra cirielliani che diventano taglialateliani occasionali e taglialateliani che scaricano i meno marcelliani.
Gli equilibri a breve si delineeranno, e forse grazie ad essi si capiranno anche tanti retroscena che sul palco di Palazzo Farnese sono stati oscurati in nome di un’inimicizia che in realtà non c’era affatto e magari di un’amicizia mancata per l’eccessivo peso che il potere impone, ovviamente tutto all’insaputa di un popolo che aspetta con ansia di scegliere il prossimo candidato valente di turno.
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