il gusto dei ricordi – the flavor of memories
~ Ricette e Ricordi - Recipes and Memories
domenica,memoria, nostalgia…..
25 sabato feb 2012
Posted in comfort food - cibo che consola, ricette, ricordi, cucina,, RITRATTI, SALSE
La domenica iniziava sempre con un
profumo di ragù. Era una specie di “sveglia” gastronomica che annunciava il
giorno di festa. Mentre noi restavamo accoccolati ancora a letto a godere del
giustificato ozio e a sognare su un futuro prossimo o lontano, le mamme
erano in cucina da ore a tagliare, soffriggere e impastare, con quei gesti
secolari , ma mai trascorsi, che traducono l’amore in bocconi prelibati.
Pur consapevole che i ricordi della
giovinezza sono sempre i più belli, devo dire che non mi è più accaduto di
provare la sensazione di felicità del risveglio domenicale di allora (perfino
se era giornata di pioggia) e che aveva per tema di fondo soltanto la serenità
di una vita normale e per filo conduttore una varietà di aromi e sapori che
iniziavano a colazione. La mamma, tornando dalla prima Messa, aveva già
acquistato il pane caldissimo dal fornaio e su cui adagiava qualche cucchiaio
del pomodoro dolcissimo che, borbottando lentamente, stava diventando il
capolavoro che è il ragù.
Noi avevamo la Messa dei giovani alle
11, l’oratorio, le conversazioni, i primi amori, le amicizie, le passeggiate
e…..la gioventù, che vivevano di luce propria tra la colazione e il pranzo. Poi
di corsa a casa dove nonni, zii e cugini affollavano la tavola della festa,
conferendo all’abitudine del nutrirsi una valenza di riunione affettiva di
sostegno che ci ha accompagnati tutti e la cui mancanza, forse, genera la
deriva di valori che si perdono tra sabati notte di droga e alcool, disco e
velocità, alla ricerca di un senso difficilissimo da ritrovare.
Voci e racconti si intrecciavano tra
una forchettata di pasta e un sorso di “quello buono” e noi bambini avevamo
diritto al premio festivo della gassosa che ci pareva molto più buona di quanto
in realtà fosse. A seconda della stagione comparivano, a fine pasto, le pesche
o le castagne al forno, e poi quei dolci comperati dal papà o dallo zio che
facevano da preludio alla pennichella pomeridiana. E chi degli adulti non
riposava, sintonizzava la radiolina sulle indimenticabili voci di Enrico Ameri,
Sandro Ciotti e Roberto Bortoluzzi, per quelle partite di calcio che ti dovevi
immaginare e la cui cronaca rappresentava la bravura incomparata che i
giornalisti sportivi sapevano esprimere con la loro voce.
La sigla della trasmissione
radiofonica “Tutto il calcio minuto per minuto” è stata per anni la colonna
sonora della domenica pomeriggio italiana. Personalmente, l’ascolto delle sole
primissime note ha da sempre rappresentato un ritorno alla mia giovinezza e, oggi,
anche una sensazione di dolcissima nostalgia per il tempo trascorso e per le
persone la cui presenza sorridente ormai manca da un po’.
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La base per il ragù napoletano
domenicale sono le braciole. In molte parti d’Italia, con questo termine, ci si
riferisce a spesse bistecche con l’osso; a Napoli, invece, le braciole sono
involtini sottili di manzo al cui interno sono racchiusi aromi semplici come
l’aglio e il prezzemolo che, però, permettono al sugo di pomodoro di
raggiungere risultati eccelsi per il palato.
Il ragù condisce i maccheroni, le
braciole fanno da secondo piatto e la compagnia di chi ci vuole bene
piove come parmigiano sul pranzo della memoria…
IL RAGU ‘
Tritate bene aglio e
prezzemolo.Stendete le fettine di carne e su ciascuna di esse mettete sale e
pepe a seconda del vostro gusto, poi mettete un pizzico di trito e spolverate
con un poco dei formaggi. Chiudete ogni involtino e fermatelo con uno spiedino
o con spago da cucina ( che toglierete prima di servirli, come da foto).
Mettete l’olio in una pentola e unitevi la cipolla affettate fine, aggiungete
gli involtini e fateli rosolare bene. Bagnate poi con il vino rosso e fatelo
evaporare. Unite la passata di pomodoro e fate prendere il bollore al sugo.
Dopodichè, abbassate la fiamma al minimo e cuocete per almeno 4-5 ore,
scoperto, mescolando di tanto in tanto con un cucchiaio di legno.
Data la lunghezza del procedimento di
cottura, non di rado il ragù viene cotto il sabato. E coloro attenti alla
cultura napoletana, ricorderanno la commedia drammatica di Eduardo
“Sabato,Domenica e Lunedì” che si impernia proprio intono alla cottura del ragù
e al piccolo dramma familiare che si consuma in quei tre giorni.
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NOTA: Chi visita questo blog con
costanza, si renderà conto che questa ricetta era già stata pubblicata. La
verità è che sto facendo un lavoro di rielaborazione di alcuni post vecchi che
meritano una descrizione migliore e ai quali desidero aggiungere altri elementi
di presentazione e, forse, anche ricette diverse.
10 thoughts on “domenica,memoria, nostalgia…..”
Ma quale commento ! Oggi sul blog
gentedistabia.blogspot.com un posto è che parla di te del 21 agosto 2011 è
stato visitato 48 volte ed è stato l’unico post della giornata ad essere
visitato.
Se hai fortuna lo devi alle cose che scrivi, al
sentimento che ti anima, alla gioia che sai infondere nelle tue parole e
raccontare con le immagini della tua vita in particolar modo quelle della tua
infanzia che anche oggi hai pubblicato per sottolineare il sapopre struggente
del ragù e dell’atmosfera che si viveva nel prepararlo.
Oltre ad essere una brava cuoca sei
un’incredibile artista della penna e delle atmosfere che sai recuperare.
Un immenso saluto. Gio
E vabbè! però così mi fai arrossire!!
Grazie delle cose che scrivi, perchè so che non
sono complimenti ma le pensi davvero.
Un abbraccio a te Giò
C.
…e lo penso anch’io! Ha davvero una grande
capacità di comunicare ( perchè non scrivi un romanzo, magari autobiografico?)
e di far riviver un passato che abbiamo in comune , ma che almeno in parte
avevamo dimenticato. Cambiando discorso, ieri ho cucinato per i nipoti il tuo
sheperd pie:ti basta sapere che non ne è rimasta neppure una briciola? A presto
daniela
Io vorrei farti vedere i sorrisi che mi dai ogni
volta che ti leggo e che scopro che hai cucinato qualcuna delle mie ricette!!!
Ti abbraccio, davvero con affetto, insieme a tutti coloro che gustano le tue fatiche culinarie
a prestissimo, mia cara Daniela
ti aspetto sempre
C
Ti abbraccio, davvero con affetto, insieme a tutti coloro che gustano le tue fatiche culinarie
a prestissimo, mia cara Daniela
ti aspetto sempre
C
E si che me n’ero accorto.
Dopa aver letto la tua risposta e le tue giustificazioni ho scritto la seguente poesia che ti dedico, se nessuno è contrario.
Dopa aver letto la tua risposta e le tue giustificazioni ho scritto la seguente poesia che ti dedico, se nessuno è contrario.
Ma qua’ ragù
Ma qua’ ragù !
E’ ca tu
nun tiene fantasia
‘e cucenà.
Na pasta e fasule
nun ‘a saie fà.
Duie ove ‘int’’a tiella
quann’e sbatte
pareno ‘o maletiempo
‘nterr’a rena.
E’ meglio ll’acqua fresca
d’’o broro ca me faie !
E quanne maie
ce stesse addore ‘e qualche cosa a dinto?
Tu ca sfrunne ‘e rosa
pe te prufumà
addore d’’o mangià
nun sai che d’è !
d’’o broro ca me faie !
E quanne maie
ce stesse addore ‘e qualche cosa a dinto?
Tu ca sfrunne ‘e rosa
pe te prufumà
addore d’’o mangià
nun sai che d’è !
Ma proprio a me m’avive capità ?
Si cucinasse comme tu ragiune
‘e maccarune in bianco
è ‘o meglio piatto ca sapisse fà.
Ch’è priparato ‘o sfratto ?
E ghiamme, bella !
Quanno è dimane
allicchete ‘a tiella !
Si cucinasse comme tu ragiune
‘e maccarune in bianco
è ‘o meglio piatto ca sapisse fà.
Ch’è priparato ‘o sfratto ?
E ghiamme, bella !
Quanno è dimane
allicchete ‘a tiella !
Gioacchino Ruocco
Ostia Lido 27/02/2012 ore 11,30