La sistemazione del lungomare ideata da Fuksas era uno dei sogni che ogni tanto mi prendevano specialmente quando il corso Garibaldi si intasava e per percorrerlo occorreva a volte anche un'ora.
Quando ho incontrato in Internet la rappresentazione del progetto mi è sembrato di tornare indietro di 50 anni ai miei sogno e di leggere ancora un articolo dedicato dal Roma o dal Mattino alla via Capitan Consalvo dove sono presenti i chioschi dell'acqua della Madonna, poco più di un centinaio di metri, che durante l'estate diventavano, a volte, una eternità da percorrere al termine della quale, però, c'era il vuoto assoluto davanti alle vecchie terme e all'ingresso del cantiere navale.
A piedi Castellammare, che ha le stesse dimensioni e la silouette di una indossatrice si attraversa da un capo all'altro nel giro di due o tre ore una decina di volte all'andata e al ritorno con un passo da conversatori.
La realtà determinata dalla diga foranea del Cantiere navale che negli anni ha fatto insabbiare la banchina di "Si Catiello", permetterebbe di dare alla villa comunale un polmone verde di maggiore ampiezza e di allungare il lungomare con naturalezza fino al porto turistico giù alla foce del Sarno.
L'opera permetterebbe di avere una via alternativa a quella tra la ferrovia e gli insediamenti industriali o abitativi che stanno a fronte mare a sfidare le avversità del periodo invernale, dando un respiro diverso alla parte centrale ormai storica nella sua definizione anche nel ribadito assetto post terremoto.
Le auto a Castellammare sono tante e affollano vergognosamente gli spazi disponibili sulle strade impedendo a chi vi arriva di poter parcheggiare per godersi da turisti la cittadina almeno per qualche ora.
A fianco dell'intervento che dovrebbe trovare attuazione a breve andrebbe anche rivisto l'utilizzo degli spazi pubblici invogliando i volenterosi a sfornare qualche iniziativa per togliere le auto dalle strade.
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