Se non fosse stato per la salvezza
raggiunta sarebbe un campionato da dimenticare con più ombre che luci.
Una squadra da rifondare facendo
il conto della serva, conservando quello che c’è veramente di buono e lasciando
andare, mettendoli sul mercato, quegli elementi sparagnini che alla squadra hanno
dato poco o hanno fatto soltanto “confusione”.
Ospiti motivati, leggo in qualche
nota. Viene da chiedersi perché il Sassuolo era motivato e la Juve Stabia che
giocava in casa davanti al suo pubblico non aveva motivazioni quando ce n’erano
da vendere ad incominciare dal saluto finale che doveva chiudere in bellezza
una stagione che era al di fuori di ogni previsione. Basti guardare le squadre
che retrocedono o sono andate ai play
out o che hanno arrancato per la salvezza.
Ieri alla squadra è mancata la voglia di vincere, quello dello spareggio a Roma, dei momenti più difficili perché avevano già vinto. E' mancata la voglia di una festa vera con la tifoseria e la città per la mancata vicinanza alla città che li ospita soltanto per le partite e gli allenamenti.
Generosi ancora una volta i tifosi
che nonostante una sconfitta programmata hanno tributato alla squadra il loro
plauso e applauso pur difronte a un atteggiamento di insipienza dei giocatori in campo, dell’allenatore
che ha effettua cambiamenti come se non avesse più la coscienza tattica che ha
dimostrato di possedere, che non sempre ha adoperato con gli elementi a
disposizione.
E’ vero che le partite le giocano
quelli che vanno in campo, ma la squadra la fa chi li allena e ha il compito di
mandare in campo persone fisicamente in ordine, motivate
moralmente e adeguate a contrastare il gioco dell’avversario. Tutto questo è
rimasto negli spogliatoi o nelle intenzioni, se ieri ne aveva, dell’allenatore
che è sembrato soddisfatto del risultato finale.
L’atteggiamento della squadra è
stato sempre quello di voler stravincere, di aggredire l’avversario che per
certi versi può anche piacere, ma non può continuare ad essere l’atteggiamento
vincente di quello che menando per prima mena due volte.
In chiusura bisogna però dire che
seppure restano nella gestione della squadra momenti di chiaroscuro è riuscita
a restare in serie B contariamente alle paure che per sessantanni ci hanno accompagnate, sono rimaste
nella nostra mente come un tarlo, nonostante una politica di gestione altalenante e
sparagnina che ha ammassato giocatori di indubbio valore individuale, ma non
sempre compatibili con quelli che ne costituivano l’ossatura, di indubbio
valore morale e ragazzini da svezzare.
Dopo tutto quello che ho scritto è
tempo ormai di riflettere per continuare questo cammino verso risultati che
potranno e devono consolidare il percorso di questa squadra che sicuramente resterà in B per diversi anni, ma potrebbe respirare anche l’aria della serie maggiore
tenendo conto dei valori che questa città ha saputo mettere sui campi altrui
dal dopo guerra in poi.
Juve
Stabia (4-4-2): Colombi; Baldanzeddu, Maury, Scognamiglio, Dicuonzo; Caserta,
Danucci (1' st Molinari), Di Tacchio; Falcinelli (14' st Tarantino), Sau,
Mbakogu (30' st Beretta).All. Piero Braglia
Sassuolo (3-4-1-2): Pomini; Marzorati, Terranova, Consolini; Bianchi (12' st
Noselli), Valeri, Cofie, Longhi (43' st Piccioni); Missiroli; Troianiello,
Bruno (1' st Boakye). All. Pea
Arbitro: Maurizio Ciampi di Roma
Assistenti di linea: Christian Bagnoli di Teramo - Simone Di Francesco di
Teramo
Note: Giornata soleggiata, clima caldo umido. Terreno di gioco in buone
condizioni. Totale Spettatori 3680 per un incasso complessivo di 39411,00 Euro
Angoli: 3 - 3
Recuperi: 1' pt + 2' st
Ammoniti: Scognamiglio (JS)
Espulsi: Pellè (SAM) 21' st
Marcatori: 17' st Troianiello (S), 31' st Missiroli (S), 36' st Boakye (S), 42' st Tarantino (JS).
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