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Libero D'Orsi (Castellammare di Stabia, 30 marzo 1888 – Castellammare di Stabia, 1977) è stato un archeologo italiano, noto per aver
ripreso le attività di scavo presso Stabiae.
Biografia
Laureato in Lettere, fu preside della scuola media Stabiae a
Castellammare di Stabia. D'Orsi era appassionato di archeologia e di scrittura,
passione che lo portò ad essere direttore di un piccolo giornale locale
intitolato Vaco 'e pressa
Nel 1949 fu nominato Ispettore Onorario alle
Antichità e Belle Arti e, a partire dal 16 febbraio 1950, intraprese la prima
sistematica campagna di scavi archeologici dell'antica città romana di
Stabiae, dopo quelle dei Borboni.
Grazie al suo interesse e al suo impegno vennero riportate alla
luce due ville romane:
i lavori di scavo durarono fino al 1962. Il comune di
Castellammare di Stabia ha voluto onorare la sua memoria intitolandogli un
viale.
Opere
·
Gli scavi di Stabiae, Monografie / Ministero per i beni culturali ed
ambientali, Soprintendenza archeologica di Pompei, Edizioni Quasar, 1996.
·
L'ora di Pan, Tipografia Cotticelli, Castellammare di
Stabia, 1974.
·
Alcuni passi oscuri dei Sepolcri, Tip. Fratelli Lega,
Faenza, 1970.
·
Il mio povero io: ricordi, Ed. L'Eroica, Milano, 1970.
·
Storia della Letteratura italiana
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P.zza Giovanni XXIII (Palazzo Farnese)
Libero d'Orsi
Archeologo e
scrittore, nacque a Castellammare di Stabia il 30 marzo del 1888 da Antonino e
Concetta Vitale. Si laureò in Lettere presso l’Università di Napoli e in
Filosofia presso l’Università di Padova.
Insegnò per molti
anni in Puglia, Veneto e Romagna, dove ottenne l’incarico di preside; nel 1946
divenne preside della scuola media Stabiae dove rimase fino al 1958, ritornando
così nella sua città natale.
Nel 1949 fu nominato ispettore onorario alle Antichità e Belle Arti e poi Conservatore Onorario del Museo Statale di Castellammare di Stabia. Fu Grande Ufficiale della Repubblica Italiana e fu insignito della Medaglia d’Oro al Merito della Repubblica per la Scuola, la Cultura e l’Arte.
Nel 1949 fu nominato ispettore onorario alle Antichità e Belle Arti e poi Conservatore Onorario del Museo Statale di Castellammare di Stabia. Fu Grande Ufficiale della Repubblica Italiana e fu insignito della Medaglia d’Oro al Merito della Repubblica per la Scuola, la Cultura e l’Arte.
Affascinato
dall’Archeologia si dedicò, dal 1950, alla riscoperta dell'antica città di Stabiae, contribuendo alla diffusione
della sua conoscenza in Italia e all’estero con libri e testi giornalistici.
Il testo di Michele
Ruggiero Degli Scavi di Stabia dal
MDCCXLIX al MDCCLXXXII, pubblicato nel 1881, dove venivano
riportate le piante e i diari degli scavatori borbonici che avevano
“saccheggiato” la zona nel corso del XVIII secolo, spinse d’Orsi a chiedere ed
ottenere il permesso di sondare il territorio circostante il pianoro di Varano,
nei pressi dell’antica grotta di San Biagio.
Il 9 gennaio 1950
Libero d’Orsi diede inizio agli scavi. In poco tempo riemersero tre ambienti di
quella che sembrava una grande villa romana e scoprì l’affresco del mito di
Arianna che in seguito avrebbe dato il nome alla villa.
Nello stesso anno si
costituì il Comitato per gli Scavi di Stabia che aiutò il preside d’Orsi a
sostenere molte spese. In poco tempo scoprì nelle vicinanze di Villa Arianna,
altri resti antichi, individuando anche Villa San Marco. Successivamente, portò
alla luce un altro edificio: una casa con banco vendita, a conferma che doveva
esistere un ben definito impianto urbano. Tuttavia la struttura fu rinterrata e
oggi non è visibile.
Tra il 1950 e il 1968
furono scavate dal d’Orsi circa 10 ville tutte posizionate lungo il pianoro di
Varano.
I frammenti di affreschi e di stucchi recuperati all’interno delle ville venivano custoditi nella Grotta San Biagio. I reperti più importanti furono sistemati nella presidenza della scuola media Stabiae.
I frammenti di affreschi e di stucchi recuperati all’interno delle ville venivano custoditi nella Grotta San Biagio. I reperti più importanti furono sistemati nella presidenza della scuola media Stabiae.
Successivamente
individuò una grande necropoli dell’antica Stabiae ed oltre 300 sepolture del
VII e IV secolo a. C. nella zona di S. Maria delle Grazie e altre tombe di età
ellenistica nei pressi del Castello di Castellammare di Stabia, a Lettere e a
Santa Maria la Carità.
Nel 1958 il preside
d’Orsi andò in pensione e nel 1959 inaugurò l’Antiquarium Stabiano, nei locali
sottostanti la scuola Media Stabiae in via Marco Mario, per custodire i reperti
provenienti dagli scavi.
Si spense a
Castellammare di Stabia il 18 gennaio 1977 a quasi novant’anni. A Libero d’Orsi è
stata intitolata la strada antistante il Liceo Scientifico “Francesco Severi”.
BIBLIOGRAFIA
La riscoperta di Stabiae: l’avventura archeologica di Libero d’Orsi, Castellammare di Stabia, Eidos, 2000.
La riscoperta di Stabiae: l’avventura archeologica di Libero d’Orsi, Castellammare di Stabia, Eidos, 2000.
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