Sospendere la
palese violazione del diritto al benessere dei cani di Castellammare di stabia,
oggetto della deportazione in corso dal canile di Torre del Greco a quello di
Brusciano».
È il nuovo appello-denuncia diffuso dall'Adda, la storica Associazione per la difesa dei diritti degli animali portata avanti dall'impegno e dalla caparbietà di Rosaria Boccacini e dei suoi volontari. Le operazioni di trasferimento coatto dei cani sono cominciate il 9 ottobre e sono tuttora in corso.
«Cani terrorizzati, strattonati e trascinati che si dibattono per fuggire ai lacci di operatori nell'ambito di interventi che non hanno tenuto in nessun conto né le esigenze etologiche degli animali e la loro organizzazione in gruppi sociali consolidati, né il fatto che si tratta di cani già traumatizzati a causa di un difficile passato di randagismo e giunti lentamente ad acquisire un buon equilibrio comportamentale. Le operazioni si sono tradotte in una indubbia sofferenza per gli animali tanto che alcuni di essi hanno mostrato atteggiamenti di elevato stress ed aggressività nei confronti dei loro compagni, come non era mai accaduto all’interno della struttura».
Di qui l'appello affinché le operazioni «vadano effettuate i«n seguito ad un percorso messo in atto da addestratori/educatori professionisti e riconosciuti affinché il trasferimento intraprenda un indirizzo etologicamente adeguato».
«Riterremo - conclude la nota - responsabili di ciò tutti coloro che avranno consentito tali accadimenti, conseguenze di un'ingiustificata violenza psico-fisica».
lunedì 13 ottobre 2014 - 22:50 Ultimo agg.:
22:56
È il nuovo appello-denuncia diffuso dall'Adda, la storica Associazione per la difesa dei diritti degli animali portata avanti dall'impegno e dalla caparbietà di Rosaria Boccacini e dei suoi volontari. Le operazioni di trasferimento coatto dei cani sono cominciate il 9 ottobre e sono tuttora in corso.
«Cani terrorizzati, strattonati e trascinati che si dibattono per fuggire ai lacci di operatori nell'ambito di interventi che non hanno tenuto in nessun conto né le esigenze etologiche degli animali e la loro organizzazione in gruppi sociali consolidati, né il fatto che si tratta di cani già traumatizzati a causa di un difficile passato di randagismo e giunti lentamente ad acquisire un buon equilibrio comportamentale. Le operazioni si sono tradotte in una indubbia sofferenza per gli animali tanto che alcuni di essi hanno mostrato atteggiamenti di elevato stress ed aggressività nei confronti dei loro compagni, come non era mai accaduto all’interno della struttura».
Di qui l'appello affinché le operazioni «vadano effettuate i«n seguito ad un percorso messo in atto da addestratori/educatori professionisti e riconosciuti affinché il trasferimento intraprenda un indirizzo etologicamente adeguato».
«Riterremo - conclude la nota - responsabili di ciò tutti coloro che avranno consentito tali accadimenti, conseguenze di un'ingiustificata violenza psico-fisica».
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