Castellammare. Il boss incontrava l'amante in carcere: condannato secondino
di Dario Sautto
Secondo l'accusa – rappresentata in aula dal pm Pierpaolo Filippelli della Dda di Napoli – Orlando si fece corrompere con mazzette per «chiudere un occhio», permettendo gli incontri tra Antonio Inserra alias «Tonino 'o guerriero» e l'amante, un'infermiera di Torre del Greco in servizio proprio presso il carcere napoletano.
Secondo la ricostruzione degli inquirenti, Orlando e un altro collega – Pasquale Cipollaro, già condannato in abbreviato – permettevano il «viavai» di pizzini per le disposizioni da consegnare nelle mani dei gregari del clan Cesarano, cosca camorristica con basi nella periferia di Castellammare di Stabia ed affari illeciti nel mercato dei fiori di Pompei e in altri Comuni della zona.
I secondini corrotti, però, avrebbero permesso anche l'ingresso in carcere di un telefonino con il quale Tonino 'o guerriero comunicava con parenti e affiliati. L'unico stralcio del processo «Easy Mail» che si è tenuto con rito ordinario si è chiuso anche con la condanna a 9 anni e mezzo per Salvatore Inserra, fratello del ras Antonio.
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