Castellammare. Terme di Stabia, è crisi nera: deserta la gara per l'hotel
di Francesco Ferrigno
CASTELLAMMARE. Nessuna offerta pervenuta. È andato deserto il bando di gara a evidenza pubblica per la vendita dell'Hotel delle Terme, la storica struttura alberghiera del complesso, di proprietà pubblica, delle Nuove Terme di Stabia. L'obiettivo era quello di dare un impulso al settore termale stabiese che ha subito un durissimo colpo con il fallimento nel marzo scorso della partecipata Terme di Stabia: il crac ha anche portato al licenziamento di circa cento persone.
Il prezzo a base d'asta era di circa 6 milioni di euro, secondo la stima del Comune. Il bando al rialzo era stato indetto da Sint (municipalizzata proprietaria del patrimonio termale del Solaro) a settembre, quando era ancora in carica l'amministrazione del sindaco del Pd Nicola Cuomo, caduta poche settimane fa. Il termine ultimo per la presentazione delle offerte era fissato per ieri, 30 novembre, alle 12. Già a settembre, però, erano piovute critiche da opposizione politica e ex lavoratori di Terme di Stabia. Non solo il prezzo era considerato troppo alto per eventuali imprenditori pronti ad investire in una struttura che gode sì di una posizione privilegiata, ma che è ridotta a poco più di un rudere nelle vicinanze di uno stabilimento termale chiuso da tempo per via della crisi. Inoltre erano state messe sotto accusa le modalità della dismissione: amministrazione e Sint hanno preferito «spacchettare» un complesso composto da Hotel, centro, parco (di proprietà Sint) e Antiche Terme (di proprietà comunale), cercando un gestore privato per ogni struttura invece di affidare in toto gli asset.
Con ogni probabilità Sint riproverà a vendere l'albergo, stavolta, però, pubblicando un bando che accetterà offerte al ribasso ma prevedendo ancora le stesse premialità per chi assumerà personale ex Terme di Stabia. Sint rappresenta l'ultima partecipata in vita dopo il fallimento di Terme di Stabia e Multiservizi e lo stato di liquidazione di Asam, che fino al 2008, prima del trasferimento a Gori, gestiva il servizio idrico integrato.
Il prezzo a base d'asta era di circa 6 milioni di euro, secondo la stima del Comune. Il bando al rialzo era stato indetto da Sint (municipalizzata proprietaria del patrimonio termale del Solaro) a settembre, quando era ancora in carica l'amministrazione del sindaco del Pd Nicola Cuomo, caduta poche settimane fa. Il termine ultimo per la presentazione delle offerte era fissato per ieri, 30 novembre, alle 12. Già a settembre, però, erano piovute critiche da opposizione politica e ex lavoratori di Terme di Stabia. Non solo il prezzo era considerato troppo alto per eventuali imprenditori pronti ad investire in una struttura che gode sì di una posizione privilegiata, ma che è ridotta a poco più di un rudere nelle vicinanze di uno stabilimento termale chiuso da tempo per via della crisi. Inoltre erano state messe sotto accusa le modalità della dismissione: amministrazione e Sint hanno preferito «spacchettare» un complesso composto da Hotel, centro, parco (di proprietà Sint) e Antiche Terme (di proprietà comunale), cercando un gestore privato per ogni struttura invece di affidare in toto gli asset.
Con ogni probabilità Sint riproverà a vendere l'albergo, stavolta, però, pubblicando un bando che accetterà offerte al ribasso ma prevedendo ancora le stesse premialità per chi assumerà personale ex Terme di Stabia. Sint rappresenta l'ultima partecipata in vita dopo il fallimento di Terme di Stabia e Multiservizi e lo stato di liquidazione di Asam, che fino al 2008, prima del trasferimento a Gori, gestiva il servizio idrico integrato.
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