(di Red) – Il lavoro è senza dubbio un bene per tutti coloro che oggi hanno la fortuna di averlo.
Il lavoro è un diritto per tutti.
Il lavoro è l’architrave di una società civile e democratica.
Ma tutto questo è, e rimane, solo una triste metafora perchè nella nostra Città il lavoro è una chimera.
Basti solo pensare che il Jobs Act, tanto decantato dal PD, ha solo finito d’impoverire e rendere dura la vita ai tanti lavoratori in cerca di occupazione, ma soprattutto ai tanti espulsi dal mondo produttivo.
Le opportunità di reinserimento latitano, la Regione Campania continua a sbeffeggiare con il piano “Ricollocami” i lavoratori espulsi che, loro malgrado, si vedono propinare corsi di formazione lontani mille miglia dal lavoro svolto prima, ma soprattutto non in linea con il percorso di studi, tant’è che si propone ad un diplomato o laureato di fare un corso di elettricista o saldatore, come se dopo 200 ore si possa, all’improvviso, trovare occupazione celermente.
I progetti ponte come Apu, nella nostra Città vedono altresì Avvisi Pubblici farlocchi, ove le responsabilità amministrative abbondano, ma latitano le azioni di responsabilità verso gli artefici della truffa in danno a lavoratori svantaggiati e privi di qualsivoglia sostegno economico.
In questo quadro desolante si assiste però ad una strana e curiosa attività da parte del PD locale, lo stesso che ha fatto fallire le Terme, la Multiservizi e che ha decretato il dissesto che ancora oggi pesa sulla collettività cittadina, questa attività si basa sulla richiesta fatta in pubblica assise di avere la pianta organica della società che gestisce il servizio rifiuti, lautamente pagato dai cittadini.
La richiesta appare quanto meno, contraddittoria, giacché lo stesso PD prima porta in liquidazione Multiservizi ed oggi vorrebbe incrementare l’organico ex multiservizi con lavoratori espulsi da aziende totalmente private del territorio.
In linea di principio, il lavoro è per tutti, quindi nessuno deve essere escluso, ma appare strano che nessuno si renda conto che nel frattempo vi sono anche altri lavoratori (quelli licenziati dalla politica a trazione PD, ossia i termali) che ancora oggi attendono lumi sul loro futuro, ma che nel frattempo grazie al PD sono stati beffati da un Avviso Pubblico APU, che l’ex A.U. di Sint, Biagio Vanacore, nominato e riconfermato da due sindaci PD e due Commissari Prefettizi. Un avviso pubblico che non ha avuto seguito solo ed esclusivamente per volontà della Sint.
In questo quadro desolante, nessuno vuole alimentare una guerra tra poveri, ma sarebbe appena il caso che il Sindaco Cimmino e la sua maggioranza, dichiarino quello che intendono fare su queste spinose vicende, sulle quali il PD vuole ancora una volta intervenire in maniera molto ambigua.
Bisogna ricordare al Sindaco Cimmino che i termali sono direttamente riconducibili all’Ente Comunale, in quanto lavoratori di una partecipata in house, e che quindi meritano rispetto ed opportunità lavorative esattamente come gli altri, senza alcuna disparità di trattamento. Non esistono disoccupati di serie A e di serie T, perché la dignità non si restituisce attraverso la cronologia delle lettere dell’alfabeto.
Il lavoro è un diritto per tutti.
Il lavoro è l’architrave di una società civile e democratica.
Ma tutto questo è, e rimane, solo una triste metafora perchè nella nostra Città il lavoro è una chimera.
Basti solo pensare che il Jobs Act, tanto decantato dal PD, ha solo finito d’impoverire e rendere dura la vita ai tanti lavoratori in cerca di occupazione, ma soprattutto ai tanti espulsi dal mondo produttivo.
Le opportunità di reinserimento latitano, la Regione Campania continua a sbeffeggiare con il piano “Ricollocami” i lavoratori espulsi che, loro malgrado, si vedono propinare corsi di formazione lontani mille miglia dal lavoro svolto prima, ma soprattutto non in linea con il percorso di studi, tant’è che si propone ad un diplomato o laureato di fare un corso di elettricista o saldatore, come se dopo 200 ore si possa, all’improvviso, trovare occupazione celermente.
I progetti ponte come Apu, nella nostra Città vedono altresì Avvisi Pubblici farlocchi, ove le responsabilità amministrative abbondano, ma latitano le azioni di responsabilità verso gli artefici della truffa in danno a lavoratori svantaggiati e privi di qualsivoglia sostegno economico.
In questo quadro desolante si assiste però ad una strana e curiosa attività da parte del PD locale, lo stesso che ha fatto fallire le Terme, la Multiservizi e che ha decretato il dissesto che ancora oggi pesa sulla collettività cittadina, questa attività si basa sulla richiesta fatta in pubblica assise di avere la pianta organica della società che gestisce il servizio rifiuti, lautamente pagato dai cittadini.
La richiesta appare quanto meno, contraddittoria, giacché lo stesso PD prima porta in liquidazione Multiservizi ed oggi vorrebbe incrementare l’organico ex multiservizi con lavoratori espulsi da aziende totalmente private del territorio.
In linea di principio, il lavoro è per tutti, quindi nessuno deve essere escluso, ma appare strano che nessuno si renda conto che nel frattempo vi sono anche altri lavoratori (quelli licenziati dalla politica a trazione PD, ossia i termali) che ancora oggi attendono lumi sul loro futuro, ma che nel frattempo grazie al PD sono stati beffati da un Avviso Pubblico APU, che l’ex A.U. di Sint, Biagio Vanacore, nominato e riconfermato da due sindaci PD e due Commissari Prefettizi. Un avviso pubblico che non ha avuto seguito solo ed esclusivamente per volontà della Sint.
In questo quadro desolante, nessuno vuole alimentare una guerra tra poveri, ma sarebbe appena il caso che il Sindaco Cimmino e la sua maggioranza, dichiarino quello che intendono fare su queste spinose vicende, sulle quali il PD vuole ancora una volta intervenire in maniera molto ambigua.
Bisogna ricordare al Sindaco Cimmino che i termali sono direttamente riconducibili all’Ente Comunale, in quanto lavoratori di una partecipata in house, e che quindi meritano rispetto ed opportunità lavorative esattamente come gli altri, senza alcuna disparità di trattamento. Non esistono disoccupati di serie A e di serie T, perché la dignità non si restituisce attraverso la cronologia delle lettere dell’alfabeto.
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