“Dobbiamo creare le condizioni per raggiungere l’obiettivo di riattivare le attività termali anche in ottica occupazionale. – ha poi spiegato Vincenzo Sica, liquidatore di Sint – Dopo una prima ricognizione della società ci siamo resi conto che potevamo avere delle problematiche rispetto alle iniziative dei creditori.
Il sindaco si è preoccupato ‘proteggere’ i beni ed è stato introdotto nel ragionamento lo strumento del #concordato preventivo. Tecnicamente, un concordato in bianco a cui possiamo in qualsiasi momento rinunciare e tornare indietro. Altro che anticamera della procedura fallimentare.
L’Assemblea dei soci ha deliberato di valutare possibilità di accedere al concordato ma non è stata avviata alcuna attività in tal senso. Il debito è costituito per l’80% dal Comune creditore e per il resto da creditori parcellizzati. Siamo in una fase di liquidazione ma non possiamo fermarci ad una mera liquidazione, anzi.
Dobbiamo raggiungere l’obiettivo principale che è quello valorizzare i beni immobili, riattivare le attività che da sempre caratterizzano l’intero territorio e rimettere in moto meccanismi per creare #occupazione.
I presupposti per fare tutto ciò deve indicarceli il mercato: abbiamo attività immobiliare che non devono essere frazionate e dobbiamo comprendere quanto il mercato sia disponibile ad #investire. Tramite l’avviso esplorativo non assumeremo alcun tipo di impegno con i privati ma recepiremo le istanze, le approfondiremo e le analizzeremo. Le manifestazioni di interesse verranno poi discusse in consiglio comunale”
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