Reddito di inclusione
1. ASPETTI NORMATIVI
Il Reddito di inclusione (ReI) è una misura di contrasto alla povertà dal carattere universale, condizionata alla valutazione della condizione economica del nucleo familiare. Dal 1° gennaio 2018 ha sostituito il SIA (Sostegno per l’inclusione attiva).
Il ReI si compone di due tipologie di intervento:
- un beneficio economico, erogato mensilmente;
un progetto personalizzato di attivazione e di inclusione sociale e lavorativa volto al superamento della condizione di povertà, predisposto sotto la regia dei servizi sociali del Comune.
Il nucleo beneficiario deve soddisfare requisiti reddituali (1), di cittadinanza e residenza, di compatibilità (2) e, fino al 1° luglio 2018, anche requisiti familiari: presenza di un minorenne, di una persona disabile, di una donna in gravidanza, di un disoccupato ultra 55enne.
Dal 1° luglio 2018 con l’abrogazione dei requisiti familiari la misura ha assunto pieno carattere di “universalità”.
1 – Il nucleo familiare deve essere in possesso congiuntamente di: un valore ISEE non superiore a 6mila euro; un valore ISRE (l’indicatore reddituale dell’ISEE, ossia l’ISR diviso la scala di equivalenza, al netto delle maggiorazioni) non superiore a 3mila euro; un valore del patrimonio immobiliare, diverso dalla casa di abitazione, non superiore a 20mila euro; un valore del patrimonio mobiliare (depositi, conti correnti) non superiore a 10mila euro (ridotto a 8 mila euro per la coppia e a 6 mila euro per la persona sola).
2 – I membri del nucleo non devono essere percettori di prestazioni di disoccupazione
2. I DATI COMPLESSIVI
L’Osservatorio statistico sul Reddito di inclusione fornisce le essenziali informazioni statistiche sui nuclei familiari percettori del beneficio economico.
I dati pubblicati in questo Report – che si riferiscono al periodo gennaio-dicembre 2018, dando anche evidenza separata alle domande decorrenti dal mese di luglio 2018 – si basano sulle domande trasmesse all’Istituto dai comuni di residenza dei nuclei richiedenti. Viene fornito il numero di nuclei beneficiari e il numero dei soggetti interessati suddivisi per regione di residenza, per cittadinanza del richiedente, per numero di componenti il nucleo familiare, per presenza di minori nel nucleo e per presenza di soggetti disabili nel nucleo.
Nel corso del 2018 sono stati erogati benefici economici a 462 mila nuclei familiari coinvolgendo 1,3 milioni di persone. La maggior parte dei benefici sono stati erogati nelle regioni del sud (68% dell’importo complessivo erogato e interessamento del 71% delle persone coinvolte).
Il 46% dei nuclei beneficiari di ReI, che rappresentano il 50% delle persone coinvolte, risiedono in sole due regioni: Campania e Sicilia. A seguire Puglia, Lazio, Lombardia e Calabria coprono un ulteriore 29% dei nuclei e il 27% delle persone coinvolte.
Il tasso di inclusione del ReI, ovvero il numero di persone coinvolte ogni 10.000 abitanti, risulta nel periodo considerato a livello nazionale pari a 220; raggiunge i valori più alti nelle regioni Sicilia, Campania e Calabria (rispettivamente 634, 603, 447) ed i valori minimi in Trentino Alto Adige e in Friuli Venezia Giulia (rispettivamente 28 e 37).
Quanto alla cittadinanza del richiedente la prestazione nell’11% dei casi risulta erogata ad un extracomunitario; al Nord tale incidenza sale al 29%.
L’importo medio mensile erogato nel periodo gennaio-dicembre 2018, pari a 296 euro, risulta variabile a livello territoriale, con un range che va da 237 euro per i beneficiari della Valle d’Aosta a 328 euro per la Campania. Complessivamente le regioni del Sud hanno un valore medio del beneficio più alto di quelle del Nord per 51 euro (+20%) e di quelle del Centro per 34 euro (+12%).
3. EFFETTI DELL’UNIVERSALIZZAZIONE DEI REQUISITI DA LUGLIO 2018
Le domande decorrenti nel periodo luglio-dicembre 2018 risultano 179 mila: il 40% è imputabile a nuclei senza il possesso dei requisiti familiari precedentemente richiesti ai fini della concessione del beneficio. Gli effetti di tale modifica normativa si osservano anche sulla distribuzione dei nuclei percettori per numero di componenti: come si può evincere dal grafico successivo la classe modale – pari al 39% del totale – è quella con un solo componente mentre in precedenza risultava quella con tre componenti.
In termini di numero dei nuclei beneficiari a dicembre si è raggiunto il valore massimo con 312 mila nuclei (a gennaio erano 82 mila). L’abrogazione da luglio dei requisiti familiari ha determinato una diminuzione dell’importo medio mensile erogato: dal valore massimo di maggio 2018 pari a 312 euro si è scesi a dicembre a 282 euro.
Nella tavola che segue si evince che solo il 43% del contingente iniziale, pari a 82 mila nuclei, ha percepito 12 mesi del beneficio.
E’ evidente inoltre l’elevato “turn over” della popolazione beneficiaria e l’incremento del numero di ingressi nei mesi immediatamente successivi all’abrogazione dei requisiti familiari.
Nella tavola che segue si evince che solo il 43% del contingente iniziale, pari a 82 mila nuclei, ha percepito 12 mesi del beneficio.
E’ evidente inoltre l’elevato “turn over” della popolazione beneficiaria e l’incremento del numero di ingressi nei mesi immediatamente successivi all’abrogazione dei requisiti familiari.
4. CARATTERISTICHE DEI NUCLEI FAMILIARI COINVOLTI: NUMERO COMPONENTI, PRESENZA DI MINORI E DISABILI
L’importo medio varia sensibilmente, per costruzione della misura, per numero di componenti il nucleo familiare, passando da 176 euro per i nuclei monocomponenti a 426 euro per i nuclei con 6 o più componenti.
Nel grafico 5 si evidenzia la distanza tra l’importo medio erogato e quello massimo erogabile in virtù del numero dei componenti del nucleo: la differenza media mensile tra i due importi varia tra i 12 euro per i nuclei monocomponenti e i 114 euro per quelli con 6 e più componenti. I trattamenti assistenziali rilevanti ai fini del ReI (ad esclusione di quelli non soggetti alla verifica dello stato di bisogno) spiegano in parte la mancata erogazione dell’importo massimo del beneficio.
I nuclei con minori sono 243 mila: essi rappresentano il 53% dei nuclei beneficiari e coprono il 71% delle persone interessate. La classe modale dei nuclei con minori è quella con quattro componenti, che rappresenta il 32% del totale.
I nuclei con disabili sono 82 mila e rappresentano il 18% dei nuclei beneficiari, coprendo il 17% delle persone interessate. La classe modale dei nuclei con disabili è quella con un solo componente, che rappresenta il 28% del totale.
* i nuclei percettori di ReI con la presenza di minori non rientrano nella casistica dei nuclei monoparentali