PROTOCOLLO PER LA GESTIONE DEL RISCHIO
DA
SARS-CoV-2
1 Prevenzione del rischio da
contagio
In base alla specifica attività svolta, il contagio
dei lavoratori può verificarsi in questi modi:
1.
Presenza
di lavoratori che hanno contratto la malattia all’esterno dell’ambiente di
lavoro;
2.
Accesso
di fornitori e appaltatori tra i quali possono essere presenti persone
contagiate;
3.
Accesso
di visitatori, quali clienti e familiari dei lavoratori, che potrebbero essere
malate.
1.1.
Interventi volti a contenere il rischio
da contagio
1.1.1.
Creazione
di una task force
Il primo intervento adottato è stato la creazione di
un gruppo di lavoro, composto dai responsabili aziendali, dal RSPP, dal Medico Competente
e RLS. Il gruppo è volto ad analizzare l’evoluzione della situazione, anche
sulla base dell’evoluzione normativa, al fine di valutare le misure da mettere
in atto. Ogni membro del gruppo porta le proprie istanze alla discussione al
fine di garantire un approccio sistemico al problema.
1.1.2.
Misure
igienico-sanitarie
Di seguito vengono ribadite le misure igieniche
necessarie alla riduzione del rischio di contagio:
1.
Lavarsi
spesso le mani con acqua e sapone o un gel a base alcolica messo a disposizione
dall’azienda
2.
Evitare
strette di mano e contatti fisici diretti
3.
Starnutire
o tossire in un fazzoletto monouso o nell’incavo del braccio evitando contatto
delle mani con le secrezioni respiratorie. I fazzoletti vanno riposti in
cestino dotato di sacchetto per la raccolta. Il cestino dovrà essere dotato di
coperchio per la chiusura;
4.
Evitare
l’uso promiscuo di bottiglie e bicchieri
5.
Non
toccarsi occhi, naso e bocca con le mani
6.
L’uso
della mascherina non è necessario in ambiente lavorativo per le normali
attività ma solo in caso di pulizia/sanificazione degli ambienti/superfici,
salvo che si possa rispettare sempre la distanza interpersonale di almeno un
metro.
1.1.3.
Informazione
alle persone
Seguendo quanto previsto dalle disposizioni
nazionali e in particolare dal DPCM 11/03/2020 aggiornato al DPCM 26 aprile
2020, si è deciso di farsi promotori dell’informazione attraverso:
1.
Diffusione
delle informazioni provenienti dalle istituzioni e inerenti all’individuazione
di sintomi. Questo avviene mediante affissione di cartelli e procedure
soprattutto nelle aree comuni, nei servizi igienici, all’ingresso dell’ufficio;
2.
Riferimenti
da contattare in presenza di condizioni di rischio;
3.
Norme
igieniche volte a ridurre il rischio di diffusione, in particolare, all’interno
di tutti i servizi igienici, mediante affissione di info grafica: come lavarsi
le mani o come utilizzare il gel disinfettante.
L’informazione ha riguardato anche tutti gli esterni
che, a qualsiasi titolo, accedono alle strutture aziendali.
1.1.4.
Riduzione
del numero di persone presenti in azienda
L’azienda, per quanto possibile, ha adottato le
seguenti misure volta a ridurre al minimo la presenza di persone in azienda
tramite:
1.
Utilizzo
del lavoro agile per tutte le attività dove questo sia possibile dal punto di
vista operativo e tecnologico.
2.
Incentivazione
all’uso di ferie e permessi retribuiti.
3.
Sospensione
delle attività nei reparti dove questo è possibile senza inficiare sullo
svolgimento dell’attività aziendale.
4.
Turnazione
del personale con modifica degli orari di lavoro.
1.1.5.
Organizzazione
delle aree di lavoro
L’azienda ha definito i flussi di ingresso, uscita e
fruizione dei locali aziendali, al fine di ridurre la commistione tra
lavoratori appartenenti a gruppi facilmente individuabili in base alle attività
lavorative. Sono stati definiti, per ogni gruppo:
a)
Vie
di accesso separate;
b)
Bagni
assegnati al gruppo;
c)
Aree
break separate per Gruppo di appartenenza;
Sono stati adottati anche i seguenti interventi:
¨ Orari differenziati per
scaglionare gli ingressi, qualora questi determinino un rischio di
assembramento;
¨ Pause break differenziate come
orario e informazione sulle modalità corrette di pausa;
¨ Ridurre al minimo l’accesso ai
reparti da parte degli impiegati prediligendo comunicazioni via telefono tra
gli uffici.
¨ Regolare la disposizione delle
postazioni di lavoro per evitare il lavoro a distanza inferiore a 1 metro;
¨ Per le postazioni di rapporto con
utenti (interni od esterni, fattori, visitatori ecc.) garantire che l’operatore
che li accoglie sia ad almeno 1 metro di distanza.
¨ Definizione di una procedura di
gestione degli accessi che prevede: invio di una mail a tutti coloro che, a
qualsiasi titolo, devono accedere in azienda, indicando loro le precauzioni
prese e da prendere al fine di ridurre il rischio di contaminazione. In
particolare, ricordare il divieto, da parte di chi ha sintomi quali febbre
(maggiore di 37,5 °C), tosse, raffreddore, di accedere all’ufficio e il divieto
anche per coloro oggetti di provvedimenti di quarantena o risultati positivi al
virus;
¨ Annullamento di tutti gli accessi
da parte di visitatori esterni, clienti, consulenti ecc. salvo casi di
necessità ed urgenza (es. accesso alle attività produttive da parte del RSPP
esterno e/o medico competente, controlli/verifiche su attrezzature);
¨ Fornitura nei servizi igienici,
sugli accessi e sulle postazioni di lavoro di igienizzante per le mani, sapone,
ecc.
¨ Qualora il lavoro imponga di
lavorare a distanza interpersonale minore
di un metro
e non siano possibili altre
soluzioni organizzative è comunque necessario l’uso delle mascherine, e altri
dispositivi di protezione
(guanti, mascherine, ecc...)
conformi alle disposizioni delle autorità scientifiche e sanitarie.
¨ L'azienda mette a disposizione i
DPI necessari con richiesta in amministrazione senza limitazione nel numero e
disponibilità.
1.1.6.
Sanificazione
delle aree di lavoro
Al fine di ridurre il rischio di contagio, è stato
definito un protocollo di sanificazione dei locali di lavoro. Il protocollo
prevede:
a)
Ogni
lavoratore provvede alla sanificazione del proprio posto di lavoro utilizzando
prodotti già diluiti e ponti all’uso, prevalentemente nebulizzati mediante
spruzzino. La pulizia della postazione viene effettuata ad inizio della
fruizione della postazione di lavoro da parte del singolo lavoratore. Qualora
la postazione venga usata da più operatori nell’arco della giornata, ogni
operatore sanificherà la postazione prima dell’utilizzo.
b)
I
bagni vengono sanificati più volte al giorno usando appositi detergenti
(ipoclorito di sodio 0,1% candeggina o
con etanolo al 70%);
c)
Aree
break vengono sanificate dopo il periodo di fruizione definito in base
all’organizzazione delle pause e prevede la sanificazione anche dei
distributori automatici, per quanto concerne la pulsantiera e la zona di prelievo
dei prodotti, per assicurare la sanificazione di tutte le superfici con cui può
entrare in contatto il lavoratore.
La sanificazione avviene impiegando specifici
detergenti utilizzati nel rispetto delle schede tecniche e di sicurezza.
2 Procedura di gestione in caso di
positività ai test
La procedura prevista dalle istituzioni, richiede
che il singolo cittadino che presenti sintomi o che sia stato esposto a
possibile contagio, deve comunicarlo al proprio medico di famiglia o al numero
1500. Questi, in base alle procedure applicate, decideranno se sottoporre la
persona a tampone o meno o a provvedimento di quarantena cautelare.
Nel caso in cui venga comunicata all’azienda la
positività di un proprio operatore, si procederà applicando i seguenti punti.
A.
Un
lavoratore presente in azienda sviluppa sintomi di infezione respiratoria.
Nel caso in cui una persona
presente in azienda sviluppi febbre e sintomi di infezione respiratoria quali
tosse o dispnea lo deve dichiarare immediatamente all’Ufficio del Personale:
L’Azienda procederà
all’isolamento del lavoratore con sintomi e di quelli presenti nei locali dove
questi lavora, seguendo le disposizioni dell’Autorità sanitaria.
L’azienda avviserà immediatamente
le Autorità sanitarie competenti tramite i numeri di emergenza per il COVID-19
forniti dalla Regione o dal Ministero della Salute.
NUMERO
VERDE REGIONALE: 800.90.96.99
Nel caso in cui non sia possibile
garantire adeguate condizioni per l’isolamento la persona verrà allontanata dal
luogo di lavoro per un pronto rientro al proprio domicilio, comunque, secondo
le indicazioni dell’Autorità sanitaria.
Qualora questo non fosse
possibile, l’operatore dovrà recarsi all’interno dell’infermeria o di un locale
chiuso, e l’azienda provvederà alla chiamata dei soccorsi. Una volta che il
lavoratore avrà abbandonato il locale, questo dovrà essere sanificato.
Se la persona che ha manifestato
sintomi nei 14 gg precedenti è anche stata a contatto con una persona malata o
proveniente da aree a rischio è considerata “caso sospetto”.
Ricorrendone l’ipotesi si applica ai lavoratori con cui la persona è venuta in
contatto la procedura di cui al punto B.
In ogni caso, le persone con
febbre non devono rimanere al lavoro e devono contattare al più presto il
proprio medico di medicina generale.
A.1 Registrazione delle
persone venute a contatto con persona con sintomi
L’azienda registra i nominativi
delle persone che sono state a stretto contatto con chi ha manifestato sintomi.
L’incaricato aziendale avrà il
compito di “mappare” i contatti lavorativi del lavoratore interessato
raccogliendo le seguenti informazioni:
ü nome e cognome;
ü cellullare;
ü tipologia, distanza e durata del
contatto;
e dovrà trasmettere tali
informazioni al Medico Competente.
B.
All’azienda
è comunicato che un lavoratore è risultato positivo al test SARS-CoV-2
Il personale che è stato vicino
(faccia a faccia) o nello stesso ambiente chiuso con un caso confermato di
SARS-CoV-2 o che viva nella stessa casa di un caso sospetto o confermato di
SARS-CoV-2 è definito “contatto stretto”[1].
In caso di contatto stretto con
un positivo o sospetto positivo il lavoratore deve rimanere isolato a domicilio
per almeno 14 giorni dall’ultima esposizione, limitando al massimo i contatti
con i propri conviventi (es. stando in una stanza separata se disponibile);
effettuare automonitoraggio insorgenza sintomi mediante rilevazione giornaliera
della temperatura:
ü
in
caso di comparsa di SINTOMI NON GRAVI: contattare il proprio MMG, informare il
medico competente e prolungare l’isolamento per ulteriori 14 giorni dalla
scomparsa dei sintomi
ü
in
caso di comparsa di SINTOMI GRAVI (es. difficoltà respiratoria): chiamare 112
Tali lavoratori sono tenuti a
comunicare tale circostanza, il proprio nominativo, indirizzo e numero di
telefono, al NUMERO VERDE REGIONALE: 800.90.96.99 nonché
al proprio medico di medicina generale (MMG), segnalando il proprio stato di contatto
stretto.
Qualora il datore di lavoro venga
a conoscenza della mancata comunicazione dello stato di stato di contatto
stretto da parte di un suo lavoratore, lo invita ad abbandonare
il luogo di lavoro ed a provvedere al più presto alla comunicazione dovuta. Il
personale del DSP prenderà in carico la segnalazione adottando tutte le misure
sanitarie del caso.
L’assenza dal lavoro in tali casi
è coperta da certificazione INPS riportante diagnosi riconducibili a misure
precauzionali nell’attuale fase di emergenza.
C.
Caso
sospetto
Il Caso sospetto, cioè
quello di una persona che presenta i due requisiti[2]:
-
presenza
di un’infezione respiratoria acuta (insorgenza improvvisa di almeno uno dei
seguenti sintomi: febbre, tosse, dispnea) che ha richiesto o meno il
ricovero in ospedale e che, nei 4 giorni precedenti l’insorgenza della
sintomatologia;
-
ha
avuto dei contatti a rischio (definiti dal Dipartimento di Sanità Pubblica).
La condizione è equiparata a
quello del lavoratore risultato positivo al test SARS-CoV-2. Ne consegue che
anche per il caso sospetto la procedura è quella di cui al precedente
punto B.
3 Sorveglianza sanitaria
L’azienda, sentito il medico competente, ha deciso di
ottemperare alle specifiche delle circolari del ministero della salute.
4 Formazione del personale
Il protocollo del ministero della salute ribadisce che
sono sospesi tutti i corsi professionali e le attività formative sia presso
soggetti terzi che in azienda e precisa che il mancato completamento
dell’aggiornamento della formazione obbligatoria in materia di salute e
sicurezza dovuto all’emergenza da COVID-19, quindi per cause di forza maggiore,
non comporta l’impossibilità a continuare lo svolgimento dello specifico ruolo
che necessita di tale aggiornamento (ad esempio l’addetto al primo soccorso,
ecc).
I lavoratori, invece, che non hanno completato la
formazione iniziale o di base, non possono essere adibiti alla mansione a cui
la formazione obbligatoria si riferisce fino al completamento di tale percorso
formativo.
5 Allegati
·
Informativa
da posizionare sugli accessi
·
Istruzioni
lavaggio mani
·
Cosa
fare se hai sintomi
Ricordiamo, infine, che la corretta applicazione di queste misure
costituisce una precisa responsabilità individuale e sociale; tutti sono
pertanto chiamati ad applicare con rigore e responsabilità le indicazioni
formulate, a protezione di sé stessi e della comunità.
Allegato 1:
informativa da posizionare sugli accessi
Misure di
riduzione della diffusione del Coronavirus |
|||||||
|
E’ fatto divieto
l’accesso all’azienda da parte di coloro che non sono stati preventivamente
autorizzati dalla stessa, secondo le procedure applicabili. E’ fatto divieto l’accesso a persone con sintomi quali
febbre (maggiore di 37,5 °C), rosse, raffreddore o soggetti a provvedimenti
di quarantena o risultati positivi al virus. |
||||||
Qualora una persona
dovesse rientrare in uno di questi casi: |
|||||||
|
Sintomi quali febbre (37,5), tosse, difficoltà
respiratorie. |
|
Aver avuto contatti faccia a faccia in locale chiuso con
persone risultate infette o a grave sospetto di infezione. |
||||
E’ vietato l’accesso in azienda ma è necessario
rimanere all’interno del proprio domicilio, contattando il proprio medico.
Dovrà immediatamente chiamare il: |
|||||||
|
|||||||
Fornendo
tutte le indicazioni richieste e seguendo alla lettera le indicazioni che
riceverà. |
|||||||
Al fine di ridurre la
diffusione, Vi invitiamo, comunque: |
|||||||
|
Lavare frequentemente le
mani. Lavare le mani con acqua e
sapone per almeno 60 secondi. Pulire le superfici con
soluzioni detergenti. |
|
Evitare di toccare con le
mani la bocca e gli occhi, prima di averle lavate. Evitare strette di mano,
baci e abbracci. Non toccarsi occhi e
bocca con le mani |
||||
|
Usare fazzoletti monouso
per soffiarsi il naso e gettarli, una volta utilizzati, nei cestini. Evitare l’uso promiscuo di
bottiglie o bicchieri. Coprirsi la bocca se si
starnutisce o tossisce. |
|
Evitare contatti
ravvicinati con persone che presentino sintomi influenzali quali tosse e
raffreddore. Se possibile, mantenere una
distanza di 1 metro dalle persone. Ogni qual colta sia possibile, scegliere
riunioni a distanza. |
||||
Cosa
fare se hai sintomi
La presente procedura è stata redatta in accordo con
l'ufficio personale ed il Datore di Lavoro. Al fine della sua corretta
attuazione, copia della stessa procedura è stata consegnata alle parti
interessate le quali, con la firma posta nella casella che segue, formalizzano
la presa di conoscenza della procedura stessa e provvedono ad attuare quanto previsto
al suo interno.
Con la firma apposta nella seguente tabella, le
persone indicate certificano di aver ricevuto copia della procedura e
sufficienti informazioni inerenti la sua applicazione e si impegnano ad attuare
quanto previsto all'interno della procedura stessa:
TITOLO |
NOMINATIVO |
FIRMA |
DATORE
DI LAVORO |
|
|
MEDICO
COMPETENTE |
|
|
RLS |
|
|
RSPP |
|
|
[1] Definizione “CONTATTO
STRETTO”:
Vivere nella stessa casa di un caso confermato di
COVID-19.
- Essere stato a stretto
contatto (faccia a faccia) o nello stesso ambiente chiuso con un caso
confermato di COVID-19, per più di 15 minuti, a distanza inferiore a 2 metri.
- Operatore sanitario o
altra persona impiegata nell’assistenza di un caso confermato di COVID-19, o
personale di laboratorio addetto al trattamento di campioni di SARS-CoV-2.
2. Definizione “CONTATTO INDIRETTO”
- Essere entrato a contatto
con un “contatto stretto”
- Essere rimasto nella
stessa stanza con un caso confermato o sospetto per meno di 15 minuti
3. Effettuazione dei tamponi
L’effettuazione di tamponi
nasofaringei per identificazione dei ceppi virali è indicata per:
- i soggetti con
sintomatologia respiratoria meritevole di ricovero;
- soggetti clinicamente
guariti da COVID-19 per confermare la guarigione con effettuazione, in
relazione all’andamento ciclico di 2 tamponi a distanza di 24h.
[2] La
semplice presenza in un lavoratore di sintomi simil-influenzali (tosse,
starnuti, febbre, ecc.) non è sufficiente per definirlo caso sospetto.
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