venerdì 26 agosto 2011

G.S. - Stabiesi di adozione: Michele Prisco - 07


Torre Annunziata, 18 gennaio 1920 – Napoli, 19 novembre 2003.
E’ stato uno scrittore e giornalista italiano.

Biografia

Nato e cresciuto a Torre Annunziata in un ambiente borghese che poi costituirà lo sfondo dei suoi libri. Si laurea in giurisprudenza e supera anche gli esami di procuratore legale, ma alla carriera di avvocato preferisce quella di giornalista e scrittore.
Nel 1942 viene pubblicato sul mensile del Corriere della sera, La lettura, il suo primo racconto, Gli alianti. Prima di partire militare collabora con la Gazzetta del Popolo di Torino e anche durante i lunghi mesi passati sul fronte prosegue il suo percorso di formazione grazie a commilitoni, in seguito divenuti amici di una vita, come gli scrittori Gino Montesanto, Mario Pomilio e il pittore Enrico Accatino. Alla fine del conflitto riprende l'attività giornalistica collaborando con varie testate, sia quotidiane che periodiche.
Nel 1949 pubblica il suo primo libro, La provincia addormentata, che gli vale la medaglia d'oro per l'opera prima al premio Strega di quel anno. L'anno successivo Gli eredi del vento gli frutta il Premio Venezia per l'inedito.

Nel 1951 sposa Sara Buonomo e si trasferisce a Napoli, città che ama e in cui vivrà fino alla morte.
Negli anni sessanta è, con Mario Pomilio, Domenico Rea, Luigi Incoronato, Gianfranco Venè e Leone Pacini Savoj, tra gli animatori della rivista letteraria "Le ragioni narrative" di cui sarà anche direttore. Continuò anche il suo impegno giornalistico come critico cinematografico e letterario e per un decennio ricoprì la carica di vice segretario del Sindacato Nazionale Scrittori.
È stato uno scrittore molto prolifico e apprezzato sia dal pubblico che dalla critica che ne amò subito lo stile ricco e pastoso. E anche il cinema lo scoprì, dando vita a una fortunata versione cinematografica del libro Una spirale di Nebbia.

Nei suoi primi libri (La provincia addormentata , Eredi del vento e soprattutto Figli difficili) Prisco descrisse la borghesia partenopea (Castellammare di stabia), con tutte le sue debolezze e i suoi limiti, fra cui l'incapacità di proporre per Napoli alternative concrete a una situazione di stagnazione sociale e economica che ne impediva lo sviluppo. Successivamente lo scrittore, pur continuando a sviscerare il mondo delle classi medie della sua città, cercherà di inglobare nella sua analisi anche i ceti più popolari, senza però mai introdurre nei suoi romanzi quelle connotazioni macchiettistiche e di folklore che saranno tipiche di gran parte della letteratura napoletana del dopoguerra.
Lo scrittore amava trascorrere le vacanze nella villetta di Vico Equense, da lui chiamata affettuosamente “la cagarella”.

Nel 1996, vince il Premio Cimitile, con l'opera "Il Pellicano di Pietra" (Rizzoli).

È morto a Napoli il 19 novembre 2003.


Bibliografia parziale


La provincia addormentata, 1949 (libro d'esordio)

Figli difficili, 1954;

Fuochi a mare, 1957;
La dama di piazza, 1961 (Premio Napoli);
Punto franco, 1965;
I cieli della sera, 1970 (premio Napoli);
Le parole del silenzio, 1981 (premio Mediterraneo);
Lo specchio cieco, 1984 (Premio letterario Giovanni Verga, premio Hemingway e premio Fiuggi, una vita per la cultura);
I giorni della conchiglia, 1982 (premio Sirmione Catullo, premio Rosone d’oro Pescara);
Terre basse, 1992 (premio Sila, premio Il Pane - Castiglione del Lago, premio Boccaccio, premio Frontino - Montefeltro, premio Selezione - Penne);
Il pellicano di pietra, 1996 (premio Fregene, premio Selezione Campiello, premio Viadana, premio Rhegium Julii, premio Gioi Cilento, premio Pirandello);
Gli altri, 1999.



Lo scrittore Michele Prisco e il pittore Enrico Accatino a Capodimonte nel 1946.

Il materiale è tratto da Wikipedia.

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