CURRICULUM del dott. F. P. IACCARINO (medico)
Introduzione alla Medicina Naturale + Fondamenti della Medicina Naturale
Introduzione alla Medicina Naturale + Fondamenti della Medicina Naturale
dott. Franceso Paolo IACCARINO (medico) - S.ta Maria la Carita' (NA), via madonna delle Grazie 260 - tel. 081.870.4328
e.mail: effepieweber@alice.it
Medico chirurgo specializzato in Biologia clinica; medico del lavoro. Nasce, negli anni trenta a Castellammare di Stabia (Na).
A diciotto anni consegue la licenza liceale dopo un corso regolare di studi presso il Liceo Classico "Plinio Seniore" della sua città e, da privatista, nello stesso anno, il diploma di Abilitazione Magistrale, presso l'Istituto "Margherita di Savoia di Napoli ".
Si iscrive, successivamente, alla Facoltà di Medicina dell'Università di Napoli, ma alterne vicende di vita lo inducono a interrompere gli studi.
A ventuno anni parte per il servizio di leva, che presta come soldato semplice nel 40° Rgt fanteria di Bologna (Dvs Trieste") e nel Parco Mobile della Dvs "Friuli" di stanza a Sesto Fiorentino.
Dopo il congedo, in due anni, consegue il Diploma di Aspirante Capitano di Macchina presso l'Istituto Tecnico Nautico "Nino Bixio" di Piano di Sorrento e parte come Ufficiale di Marina su navi da carico e petroliere italiane, panamensi e liberiane: durante circa un decennio di navigazione effettiva conosce vari Paesi e civiltà e raggiunge il massimo grado di bordo come Capitano di Macchina. Segue, poi, il lavoro di Tecnico di Riparazioni Navali nei Bacino di carenaggio del porto di Napoli (S.E.B.N.) per più di dieci anni.
E' il periodo in cui, lavoratore-studente, frequenta l'Università di Napoli {sia il primo che il secondo Policlinico) e si laurea in Medicina e Chirurgia (1979) specializzandosi, dopo un corso quadriennale, in Biologia Clinica. E, ancora, nella stessa Università è allievo interno del Laboratorio di controllo clinico delle malattie epatiche.
Inizia, cosi, la sua professione di medico in un accavallamento di eventi: Lavora, a Castellammare, Gragnano e dintorni, come Medico della Mutua per circa due anni (diede, poi, le dimissioni perche in quell'ambito non riusciva a svolgere la sua missione secondo i propri ideali); viene inserito (per un tirocinio) al Pronto Soccorso dell'Ospedale "Loreto Mare" di Napoli e nel reparto di Ostetricia e Ginecologia dello stesso presidio; svolge anche due anni di attività nel settore della Medicina del Lavoro; presta servizio, per cinque anni, come assistente, nei reparto di Geriatria dell'Ospedale A.G.P.'di Valle di Maddaloni e, per nove anni, come Patologo Clinico nel Laboratorio di Pronto Soccorso dell'Ospedale A.G.P. di S. Felice a Cancello, in provincia di Caserta.
Negli anni sessanta si reca come volontario a Lourdes, ed è membro della Commissione Internazionale per il controllo delle guarigioni inspiegabili.
Ha fatto anche parte dell'organizzazione vaticana FRATERNITÀ' per assistenza e cura di sacerdoti in crisi.
E' esponente del C.I.P. di Napoli, Centro di Studi Filosofici e di osservazione degli stati modificati di coscienza.
Ha fatto anche parte dell'organizzazione vaticana FRATERNITÀ' per assistenza e cura di sacerdoti in crisi.
E' esponente del C.I.P. di Napoli, Centro di Studi Filosofici e di osservazione degli stati modificati di coscienza.
Intanto, nel corso dei suoi studi e delle sue esperienze di medico, si rende conto della superficialità dell'insegnamento della "Mediana Ufficiale", che non offre risposte valide agli interrogativi che egli si pone sulle cause profonde della malattia e nasce il suo interesse per le medicine cosiddette "parallele" che innesta, con obbiettiva selettività, sul suo precedente bagaglio scientifico-culturale. Si avvicina alla Mediana omeopatica, approfondendo le sue conoscenze in Italia con la frequenza di un corso triennale, all'Ordine dei Media di Salerno, presso la Scuola Superiore di Omeopatia S.M.B., che concluse nel 1985, e in Francia seguendo la scuola di Jacques Jouanny e di Max Tetau. Nello stesso periodo frequenta il seminario di specializzazione in "Malattie Croniche e Principali Nosodi".
Approfondisce, in seguito, gii studi di questa scienza col dott. Alfonso Masi Elizalde nell'Istituto Internacional de Altos Estudios Homeopaticos "James Tyler Kent" di Buenos Aires, ed è uno dei principali medici italiani a far conoscere la Omeopatia in alcune regioni dei sud Italia
Porta avanti, nel frattempo, gli studi di Medicina Naturale e le osservazioni sul rapporto alimentazione-malattia, che sin dalla giovinezza io hanno sempre affascinato: a ventisei anni è ospite, per circa un anno, in un monastero induista, alla periferia di Mumbay, in India, dove riceve i primi insegnamenti della Medicina Ayurveda; e a ventisette anni si reca nella terra degli Unza, una regione impervia, situata a Nord del Kashemir, e a Vilcabamba, in Equador, zone "particolari" del mondo sia per l'alto numero di ultracentenari sia per le loro abitudini di vita.
Intanto, grazie ai suoi approfondimenti, va assimilando i concetti di varie correnti alimentaristiche: è stato medico del primo Centro Macrobiotico Napoletano, il PAKUA, di cui è stato uno tra i primi sostenitori e, per vari anni, medico di controllo degli Igienisti Italiani.
Frequenta i laboratori della Scuola di Specializzazione in Scienza e Tecnica delle Piante Officinali, tenendo sull'argomento lezioni e seminari vari.
Frequenta i laboratori della Scuola di Specializzazione in Scienza e Tecnica delle Piante Officinali, tenendo sull'argomento lezioni e seminari vari.
Profondo conoscitore della terapia omeopatica, tiene lezioni di Omeopatia, Fitoterapia e Disciplina Alimentare a medici e farmacisti, per il quadriennio 1983/1987, presso (a fondazione di medicina omeopatica Mattioli-Palmieri nell'Ospedale Elena D'Aosta di Napoli.
Apprende la Medicina Cinese e l'Ayur-Ved indiana nei luoghi d'origine, diventando allievo di "vecchi medici tradizionali" e sostando per alcuni anni in quelle lontane terre.
Apprende la Medicina Cinese e l'Ayur-Ved indiana nei luoghi d'origine, diventando allievo di "vecchi medici tradizionali" e sostando per alcuni anni in quelle lontane terre.
Dopo il suo rientro in Italia, partecipa a seminari di approfondimento sulla medicina Ayurveda-Maharishi, tenuti presso la Scuola di Medicina Ayurveda di Milano.
Approfondisce l'Omotossicologia, la Fitoaromaterapia, la Spagirica (ha tenuto diversi seminari e conferenze sul tema) e lo studio delle piante di varie parti del mondo, facendo conoscere importanti esemplari a diversi Istituti e Università Italiane (Napoli e Urbino), e collaborando, con queste ultime, a importanti ricerche, documentate da numerose pubblicazioni nazionali e internazionali.
Si reca anche, per lunghi periodi, nella Selva Amazzonica peruviana e sulle montagne Andine, rivalutando molte piante dell'etnomedicina locale (ottiene la specializzazione in MEDICINA NATURAL FOLKLORICA TRADICfONAL col piano di studi teorico pratico della Universidad Particular "S. MARTIN DE PORRES" del Perù).
Approfondisce l'Omotossicologia, la Fitoaromaterapia, la Spagirica (ha tenuto diversi seminari e conferenze sul tema) e lo studio delle piante di varie parti del mondo, facendo conoscere importanti esemplari a diversi Istituti e Università Italiane (Napoli e Urbino), e collaborando, con queste ultime, a importanti ricerche, documentate da numerose pubblicazioni nazionali e internazionali.
Si reca anche, per lunghi periodi, nella Selva Amazzonica peruviana e sulle montagne Andine, rivalutando molte piante dell'etnomedicina locale (ottiene la specializzazione in MEDICINA NATURAL FOLKLORICA TRADICfONAL col piano di studi teorico pratico della Universidad Particular "S. MARTIN DE PORRES" del Perù).
Porta avanti gli studi sulla Medicina Cinese e quellaTibetana sostenuto dai Lama Gangen e Tanzen Wang Dak nel monastero di SERA a sud dell'India.
E' l'unico medico italiano a partecipare al Primo e al Secondo Congresso Internazionale di Medicine Tradizionali tenutisi a Lima, presentando i suoi lavori sulla Uncaria Tomentosa (Willd.) DC; e sulla Spergularia Ramosa, una pianta usata dagli antichi Incas per la cura della tubercolosi.
E' l'unico medico italiano a partecipare al Primo e al Secondo Congresso Internazionale di Medicine Tradizionali tenutisi a Lima, presentando i suoi lavori sulla Uncaria Tomentosa (Willd.) DC; e sulla Spergularia Ramosa, una pianta usata dagli antichi Incas per la cura della tubercolosi.
Medico-missionario volontario in Perù, mette a punto, col sostegno del missionario giuseppino Michele Piscopo nella Missione "SAGRADA FAMILIA" giuseppina, che sì trova nel quartiere più problematico di Lima, un grande ambulatorio-laboratorio medico per l'indagine e la cura della tubercolosi, molto diffusa tra la popolazione locale, gestendolo di persona per alcuni anni.
E' esperto di Floriterapia di Bach (ha frequentato l'Istituto di SCIENZE UMANE di Roma) e, recentemente, si è specializzato, dopo un corso triennale, alla SCUOLA DI FORMAZIONE MUSICOTERAPISTI - ISFOM - Napoli, presentando la tesi sperimentale di diploma "SUONI E CORPI SOTTILI. PSICODINAMICA MAGH PER LA RICARICA DEI CHAKRA. FONOCROMOTERAPIA: ALCUNI ESEMPI (Tecniche di un'antica Medicina)", approfondendo il rapporto suono/salute.
in realtà, alla base dei suoi studi, c'è sempre il suo interesse per la dietetica, la disciplina alimentare e l'igiene naturale, intese non solo come fonte di prevenzione e di benessere psico-fisico, ma anche come forma di terapia: egli le considera l'elemento basilare per poter "affrontare" qualsiasi malattia. Con questi metodi, è riuscito a operare numerose guarigioni o stabilizzazioni di patologie ritenute incurabili o "problematiche" dalla medicina allopatica.
Assimila i concetti della Medicina Antroposofica e della agricoltura biodinamica e arriva a una conoscenza più profonda del rapporto uomo-natura.
La sua formazione internazionale, i viaggi di studio e di lavoro, lo portano a coltivare un'ottica, forse, in anticipo sui suoi tempi, è strettamente legata alla sua fisionomia di medico e ricercatore attento a esaminare criticamente e a riproporre, in modo nuovo, testimonianze e documenti che comprendono secoli di pratica medica su vari continenti.
La sua formazione internazionale, i viaggi di studio e di lavoro, lo portano a coltivare un'ottica, forse, in anticipo sui suoi tempi, è strettamente legata alla sua fisionomia di medico e ricercatore attento a esaminare criticamente e a riproporre, in modo nuovo, testimonianze e documenti che comprendono secoli di pratica medica su vari continenti.
Per Medicina intende, infatti, tutto ciò che, senza fare del male al paziente, sia in grado di migliorare, stabilizzare o curare una malattia (da qualsiasi parte provenga !! rimedio e purché abbia delle basi scientifiche).
Fu incaricato, nel 1988, dal Ministero della Sanità Peruviano (era ministro l'illustre neurochirurgo e studioso di Medicine Naturali, Prof. Fernando Cabieses) di organizzare nell'Ospedale Amazzonico di Pucalpa (Departimento dell'Ucayali) incontri culturali teorico-pratici tra curanderos della selva (esponenti della medicina popolare locale) e medici e operatori sanitari italiani. La cosa risultò molto interessante e diede ampi risultati anche perché rispecchiava lo spirito del Congresso di Alma-Ata (Kazakistan) messo a punto dell'Organizzazione Mondiale della Sanità nel 1978.
Fu incaricato, nel 1988, dal Ministero della Sanità Peruviano (era ministro l'illustre neurochirurgo e studioso di Medicine Naturali, Prof. Fernando Cabieses) di organizzare nell'Ospedale Amazzonico di Pucalpa (Departimento dell'Ucayali) incontri culturali teorico-pratici tra curanderos della selva (esponenti della medicina popolare locale) e medici e operatori sanitari italiani. La cosa risultò molto interessante e diede ampi risultati anche perché rispecchiava lo spirito del Congresso di Alma-Ata (Kazakistan) messo a punto dell'Organizzazione Mondiale della Sanità nel 1978.
Sì evidenziava, in questo modo, anche un fattore importantissimo che aveva favorito la sopravvivenza delle Medicine Tradizionali dovuto alla complessa orografia di alcuni Paesi. I! Perù è un esempio potente di questo problema, con la sua variegata geografia e la sua resistenza fisica strutturale alla logistica moderna, che impedisce la libera comunicazione e si oppone ad una modernizzazione omogenea.
Ancora una volta ii Perù (precedentemente, nel 1920, ci fu il lavoro pionieristico di H. Valdizàn e di A. Maldonado) veniva utilizzato come base per iniziare in tutto il mondo un'opera gigantesca che solamente adesso inizia ad essere riconosciuta come la risposta a gravissimi problemi riguardanti la salute delle nazioni di tutto il mondo sottosviluppato.
Ancora una volta ii Perù (precedentemente, nel 1920, ci fu il lavoro pionieristico di H. Valdizàn e di A. Maldonado) veniva utilizzato come base per iniziare in tutto il mondo un'opera gigantesca che solamente adesso inizia ad essere riconosciuta come la risposta a gravissimi problemi riguardanti la salute delle nazioni di tutto il mondo sottosviluppato.
Ai problemi culturali e logistici è necessario sommare gli alti costi dei metodi moderni di cura della salute, i quali rendono impossibile l'estensione dei servizi occidentali ad un'alta percentuale delle popolazioni pauperizzate nel difficile cammino verso lo sviluppo.
Come conseguenza di questi fattori e di altre circostanze, le Medicine Tradizionali, le forme di cura degli erboristi, dei "curanderos", delle levatrici di campagna e degli aggiustatori di ossa, diventarono presto corpi di dottrina isolati nei retrobottega di molti Paesi... Le riunioni ufficiali, le cattedre universitarie e i testi di medicina dimenticarono, in breve tempo, anche per le spinte delle grosse case farmaceutiche, tutto ii bagaglio culturale che quelle medicine conservavano...
Come conseguenza di questi fattori e di altre circostanze, le Medicine Tradizionali, le forme di cura degli erboristi, dei "curanderos", delle levatrici di campagna e degli aggiustatori di ossa, diventarono presto corpi di dottrina isolati nei retrobottega di molti Paesi... Le riunioni ufficiali, le cattedre universitarie e i testi di medicina dimenticarono, in breve tempo, anche per le spinte delle grosse case farmaceutiche, tutto ii bagaglio culturale che quelle medicine conservavano...
Il Dottor F.P. laccarino si allontana, gradualmente, dal pensiero materialistico del XIX secolo, che ha avuto la tendenza a considerare il corpo umano come una provetta in cui si svolgono processi analoghi a quelli di laboratorio, e prende consapevolezza che l'essere umano non è solo costituito da un corpo ma anche da un'anima e uno spirito.
Scopre la sapienza, una virtù che regola l'armonia inferiore, e trova in essa le basi della salute scopo di ogni medicina. Specialista del riequilibrio energetico, considera l'uomo nella sua complessità fisica e spirituale, e afferma che la salute e il benessere sono doni preziosi che la natura ci offre e di cui tutti possiamo disporre.
Il 26 luglio 2001 si è diplomato in Tecniche Erboristiche presso la facoltà di Farmacia dell'Università di Fisciano in provincia di Salerno.
Scopre la sapienza, una virtù che regola l'armonia inferiore, e trova in essa le basi della salute scopo di ogni medicina. Specialista del riequilibrio energetico, considera l'uomo nella sua complessità fisica e spirituale, e afferma che la salute e il benessere sono doni preziosi che la natura ci offre e di cui tutti possiamo disporre.
Il 26 luglio 2001 si è diplomato in Tecniche Erboristiche presso la facoltà di Farmacia dell'Università di Fisciano in provincia di Salerno.
Ha partecipato, nel 1999, in Germania, al Secondo Congresso Mondiale di Urinoterapia (vi era la presenza di 48 Paesi) presentando due importanti lavori scientifici che destarono grande interesse:
1) il metodo di trasformazione dell'urina, del soggetto che la doveva assumere, in estratto secco in modo da poterlo assumere in capsule, esponendo numerose ed interessanti osservazioni e sperimentazioni sull'argomento;
2) la perfetta traduzione, dal sanscrito, e la reale interpetazione del DAMAR TANTRA, un antichissimo testo sacro indiano ove sono descritte le regole dell'urinoterapia e le piante officinali (tutte tecnicamente individuate) da abbinare per raggiungere alti livelli interiori nello yoga integrale.
Attualmente è Direttore Tecnico della Effepi & Weber, un Laboratorio di ricerca che ha per programma la realizzazione, nella loro versione originale, di formule erboristiche tradizionali che, messe a punto dalla saggezza popolare e dalla esperienza di antichi Maestri, si sono dimostrate a lungo valide e prive di effetti nocivi.
Attualmente è Direttore Tecnico della Effepi & Weber, un Laboratorio di ricerca che ha per programma la realizzazione, nella loro versione originale, di formule erboristiche tradizionali che, messe a punto dalla saggezza popolare e dalla esperienza di antichi Maestri, si sono dimostrate a lungo valide e prive di effetti nocivi.
Da cinque anni insegna Medicine Naturali presso l'Università UN1TRE di Castellammare di Stabia. In questi ultimi tempi (maggio - giugno 2005) è stato , in India, presso l'Istituto "Cipla Foundation's Hamied Institute for Education and Research in Palliative Care Scienze" per perfezionarsi su alcuni tipi di terapie, abbinate a quelle mediche, (meditazione, cromoterapia, artigianato, musicoterapica, ecc.) su soggetti terminali appositamente selezionati, che non rispondevano più ai trattamenti classici antitumorali (viene abilitato, con apposito certificato, all’ Introductory Training Course in Palliative Care Scienze).
Comunque, la vita di questo ricercatore continua instancabile verso i percorsi della conoscenza. Il suo lavoro si inserisce in una visione della vita ispirata dal concetto che salute e malattia vanno vissute come fenomeni naturali, da osservare e investigare.
Una volta gli ho sentito dire:
“Vi suggerisco una cosa che è molto semplice e vecchia, e cioè che ci sono due tipi dì affermazioni nella vita: una affermazione interiore ed una di tipo sociale... L'affermazione interiore presuppone la nascita e lo sviluppo di un valore, qualunque esso sia... Bisogna coltivarsi, imparare a credere, non in una ideologia, ma "in un valore" . "Intercettare" il corso della propria esistenza, programmare e stabilire cosa si vuole fare lungo il proprio percorso, non In senso sociale, ma in senso interiore. Credere nei valori della giustizia, della libertà; credere nei valori della umanità, dell'essere umano come persona. Crescere con questa propria bandiera, in questo proprio Inviluppo, in questa propria interiorità... Credere nel rispetto verso gli altri, credere nella loro libertà. Agire In modo da conservare sempre tate libertà oltre che la propria.
Questo è il principio di fondo... Possono prendere, poi, qualsiasi nome ufficiale... Riconoscersi in una religione che può essere cristiana, maomettana o buddista è una cosa di scarsa importanza... Quello che importa è far lievitare dentro di sé la fiducia verso questi valori; allora, se questi valori crescono, se si crede in essi, la seconda fase, cioè l'affermazione sociale, diventa un po' più banale... Si può vivere con questi valori facendo il falegname, l'operatore ecologico oppure lo scienziato. Però, se si hanno le capacità intellettuali per potersi coltivare anche culturalmente, allora si dovrebbe pensare a immettere questi valori interlori nella propria cultura in maniera che altri possano beneficiarne e in maniera che, nell'incontro con gli altri, questi valori possano applicarsi.
La cultura è un fatto legato al sistema dei valori di cui dicevo prima, all'altra parte di se stessi. Bisogna credere in quello che si fa... Credere nel proprio essere, il che è una cosa diversa dal credere nella propria ragione o nella propria cultura: credere nel proprio essere interiore, nel proprio io intimo, quello che non appare nella cultura e nel modo di conversare.
Quello che uno sente di avere più profondamente e che non riesce ad esprimere... Se si congiunge questa forza interiore con la forza culturale, l'uomo vince anche in senso sociale. (Prof.essa Maria Sansone)
Comunque, la vita di questo ricercatore continua instancabile verso i percorsi della conoscenza. Il suo lavoro si inserisce in una visione della vita ispirata dal concetto che salute e malattia vanno vissute come fenomeni naturali, da osservare e investigare.
Una volta gli ho sentito dire:
“Vi suggerisco una cosa che è molto semplice e vecchia, e cioè che ci sono due tipi dì affermazioni nella vita: una affermazione interiore ed una di tipo sociale... L'affermazione interiore presuppone la nascita e lo sviluppo di un valore, qualunque esso sia... Bisogna coltivarsi, imparare a credere, non in una ideologia, ma "in un valore" . "Intercettare" il corso della propria esistenza, programmare e stabilire cosa si vuole fare lungo il proprio percorso, non In senso sociale, ma in senso interiore. Credere nei valori della giustizia, della libertà; credere nei valori della umanità, dell'essere umano come persona. Crescere con questa propria bandiera, in questo proprio Inviluppo, in questa propria interiorità... Credere nel rispetto verso gli altri, credere nella loro libertà. Agire In modo da conservare sempre tate libertà oltre che la propria.
Questo è il principio di fondo... Possono prendere, poi, qualsiasi nome ufficiale... Riconoscersi in una religione che può essere cristiana, maomettana o buddista è una cosa di scarsa importanza... Quello che importa è far lievitare dentro di sé la fiducia verso questi valori; allora, se questi valori crescono, se si crede in essi, la seconda fase, cioè l'affermazione sociale, diventa un po' più banale... Si può vivere con questi valori facendo il falegname, l'operatore ecologico oppure lo scienziato. Però, se si hanno le capacità intellettuali per potersi coltivare anche culturalmente, allora si dovrebbe pensare a immettere questi valori interlori nella propria cultura in maniera che altri possano beneficiarne e in maniera che, nell'incontro con gli altri, questi valori possano applicarsi.
La cultura è un fatto legato al sistema dei valori di cui dicevo prima, all'altra parte di se stessi. Bisogna credere in quello che si fa... Credere nel proprio essere, il che è una cosa diversa dal credere nella propria ragione o nella propria cultura: credere nel proprio essere interiore, nel proprio io intimo, quello che non appare nella cultura e nel modo di conversare.
Quello che uno sente di avere più profondamente e che non riesce ad esprimere... Se si congiunge questa forza interiore con la forza culturale, l'uomo vince anche in senso sociale. (Prof.essa Maria Sansone)
Allegato al Curriculum del Dott. Francesco Paolo laccarjno
In questi ultimi periodi il Dott. Francesco Paolo laccarino si sta recando frequentemente in Africa e, precisamente, in Tanzania, a sud est dei Kilimangiaro, sui Monti Pare Meridionali.
A questo proposito è chiarificatrice, per ciò che riguarda soltanto la ricerca scientifica, una parte della lettera di risposta inviata -12 giugno 2007 - dal Vescovo della Diocesi di Same, Dr. Jacob Venance Koda, a S.E. Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme:
A questo proposito è chiarificatrice, per ciò che riguarda soltanto la ricerca scientifica, una parte della lettera di risposta inviata -12 giugno 2007 - dal Vescovo della Diocesi di Same, Dr. Jacob Venance Koda, a S.E. Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme:
Vi ringraziamo per i cordiali saluti che ci avete inviato e la disponibilità che ci offrite; che la luce dei Cristo Risorto possa sempre illuminare il nostro cammino di fede e di fratellanza.
Ho avuto modo di incontrare più volte la persona che affettuosamente ci è stata da Voi segnalata: il Dott. Francesco Paolo laccarino, un decorato con medaglia d'oro del Vostro nobile ed antico Ordine, e vi posso assicurare che ha ricevuto da noi tutto ii sostegno possibile (e continuerà a riceverlo) anche perché le sue opere (come quelle di tanti altri, ignote a noi ma note a Dio) sono meritorie verso i più bisognosi e davanti al cuore di nostro Padre...
Nell'anno1976 l 'Organizzazione della Sanità (O.M.S.) tenne ad Alma Ata, nel Kazachistan, un Congresso Internazionale nel quale si invitavano Medici e Ricercatori a tenere In considerazione le Medicine Tradizionali dei Paesi che ne erano caratterizzati (Cina, India, Perù, Tibet ed altri) perché i rimedi chimici non sempre potevano raggiungere popolazioni distanti sia per l'isolamento e l'attaccamento alle ancestrali abitudini, sia per una questione economica.
Si arrivò alla conclusione che medici occidentali, più intraprendenti e osservatori, dovevano prendere contatti con operatori tradizionali per approfondire, reciprocamente, i sistemi terapeutici locali, studiarli e portarli su di un piano scientifico.
Ho avuto modo di incontrare più volte la persona che affettuosamente ci è stata da Voi segnalata: il Dott. Francesco Paolo laccarino, un decorato con medaglia d'oro del Vostro nobile ed antico Ordine, e vi posso assicurare che ha ricevuto da noi tutto ii sostegno possibile (e continuerà a riceverlo) anche perché le sue opere (come quelle di tanti altri, ignote a noi ma note a Dio) sono meritorie verso i più bisognosi e davanti al cuore di nostro Padre...
Nell'anno
Si arrivò alla conclusione che medici occidentali, più intraprendenti e osservatori, dovevano prendere contatti con operatori tradizionali per approfondire, reciprocamente, i sistemi terapeutici locali, studiarli e portarli su di un piano scientifico.
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