Pensavo ad un sonora
sconfitta e invece è arrivata una mezza vittoria che se non mette allegria
risveglia la speranza che, ultima a morire, fa pensare che nonostante un
Braglia attivo e fantasioso la squadra incomincia a trovare il suo alito di
vita.
Le partite si giocano
però in due o in ventidue anche se qualche volta ci si mettono guardialinee
Una volta fischiato l’inizio la partita acquista il
volto che gli si voleva dare, ma strada facendo non sempre il calcolo riesce,
non sempre la palla prende la traiettoria giusta, non sempre il calcio che gli
è stato impresso la fa andare dove si vuole. Certe volte è l’aria che le fa cambiare direzione, altre
volte è la stessa aria a portarla in porta. E quando i giochi sembrano fatti
per il vantaggio acquisito succede che i perdenti diventano più arrembanti e i
loro tiri più pericolosi e ficcanti e lo sforzo di Scozzarella (24 p.t.) e il rigore su Di Carmine
trasformato da Vitale al 32 (p.t.) vanno a farsi benedire col rischio di
perdere la partita.
Braglia ha tanto da
recriminare e fa bene, ma deve trarne le dovute conclusioni allenando i
giocatori che gli sono stati affidati ad essere più attenti e imporre loro
moduli di gioco per evitare a ripetizione sempre le stesse recriminazioni.
Colpire in contropiede
dovrebbe essere uno dei temi da affrontare. Giocare a testa bassa stanca e gli
esempi di risultati largamente positivi dell’anno scorso annullati da
ripartenza dell’avversario si sprecano. Sembra che la cosa si sia ripetuta già
due volte quest’anno con lo Spezia e oggi col Siena.
JUVE STABIA (4-2-3-1): Branescu; Ghiringhelli,
Lanzaro, Contini, Zampano; Scozzarella, Suciu; Sowe, Caserta, Vitale; Di
Carmine. All. Braglia.
SIENA (4-3-3): Lamanna; Angelo, Morero,
Dellafiore, Feddal Zouhair; Pulzetti, D'Agostino, Valiani; Rosina, Paolucci,
Giannetti. All. Beretta.
ARBITRO: Claudio Gavillucci di Latina
ASSISTENTI: Massimo Melloni di Modena - Valentino
Paiusco di Vicenza
IV UOMO: Federico La Penna di Roma 1
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