domenica 29 settembre 2013

PALERMO - Juvestabia : 3 - 0



Stadio La Barbera - Palermo
















Il resoconto dell’incontro parla poco di Juve Stabia, anche se non mancano da parte di essa momenti buoni e coraggiosi nell'affrontare la squadra avversaria che ha un carattere e una voglia di riscatto che la nostra non sembra avere.

Il minimo contrattuale è assolto sfruttando, come al solito, l’entusiasmo iniziale o la forza della disperazione che chi mena per prima mena due volte anche se pur avendo menato tante volte per prima poi è finita per prenderle lo stesso.


Il complessivo non ha forza nelle gambe e nel cuore e più di tanto non riesce a dare. Usciremo fuori, quasi certamente, da questa esperienza se non si corre ai ripari di un rinnovamento organizzativo ed identitario.
Non si può continuare a vivere con le eredità del passato. 

L’impostazione è sempre la stessa e ancora più deludente quando il capataz non è in panchina. I moduli possono variare, ma la qualità del gioco resta solamente istintiva. Una volta esaurita finisce con sonore mazziate e punti persi.

Certo anche la Juve Stabia è stata pericolosa, ma resta il fatto che i goal presi sono tre e la passeggiata a Palermo ha prodotto uno nuovo stallo oltre quello con il Lanciano che doveva segnarne la resurrezione.





Quando il modulo è la disperazione il risultato è sempre come quello di oggi. Una compagine male assortita che non riesce a muoversi dalla stazione di partenza.


A mio giudizio non c’è più niente da fare già da adesso. L’ultimo tentativo è quello di cambiare manico, come ha fatto il Palermo. 

Gattuso era un bravo giocatore, pieno di voglia di giocare e di onorare il suo contratto, che è una cosa diversa da essere un bravo tecnico. Onore a Gattuso, ma non basta il brevetto di allenatore per fare questo mestiere.

La partita è un cantiere in continua evoluzione e se non sia ha capacità organizzativa e di analisi degli avvenimenti che si susseguono in campo, l’impalcatura rischia di crollare come è crollata quella della Iuvestabia sotto il peso delle tre reti palermitane.

Palermo (4-3-1-2): Sorrentino; Morganella, Andelkovic, Terzi, Daprelà; Bolzoni, Barreto, Verre (dal 40's.t. Troianiello); Di Gennaro (dal 22's.t. Pisano); Dybala (dal 28's.t. Lafferty), Hernandez. A disp.: Ujkani, Pisano, Milanovic, Stevanovic, Lores, Ngoyi, Belotti. 
All.: Giuseppe Iachini

JUVE STABIA (4-4-2) Calderoni; Ghiringhelli, Lanzaro, Murolo, Zampano (dal 1's.t. Martinelli); Ciancio (dal 1's.t. Suciu), Jidayi, Caserta, Vitale; Di Carmine, Doukara (dal 22's.t. Sowe). A disp.: Viotti, Davì, Doninelli, Diop, Di Nunzio, Parigini. 
All.: Mauro Isetto


RETI: Di Gennaro al 23'p.t., Hernandez (pen.) al 35's.t., Lafferty al 47's.t.

ARBITRO: Filippo Melchiori (Ferrara)

ASSISTENTI: Alberto Tegoni (Milano) - Marco Avellano (Busto Arsizio)

AMMONITI: Andjelkovic, Barreto, Verre (PA), Vitale, Murolo (JS)

ESPULSI: Lanzaro (JS)

RECUPERO: 2' e 3' 

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