L’Associazione Myo in “Riscopriamoci stabiesi”, primo incontro sulle origini di Stabia e San Catello
Articolo realizzato con la preziosa collaborazione di Ernesto Manfredonia
“Riscopriamoci stabiesi”: questo l’invito da parte dell’ Associazione culturale Myo, nata per valorizzare il centro storico di Castellammare di Stabia e tramandare il patrimonio storico della città delle acque. In via Santa Caterina n.50, ieri pomeriggio, a partire dalle 18:00, si è svolto il primo dei 4 gratuiti incontri (ogni sabato, con cadenza settimanale) aperti a tutti i cittadini, dedicati alla storia della nostra Castellammare. Presso la sede dell’associazione, grazie al prezioso contributo del prof. Ferraris e della Prof.ssa Silvia Esposito, i presenti hanno potuto ascoltare interessanti aneddoti sulle origini di Stabia e di San Catello. Il prof. Ferraris ha raccontato la storia di San Catello, attraverso il riferimento diretto al libro “Castellammare la mia Stabia”: una storia, quella del vescovo stabiese al tempo dell’invasione longobarda che, per molti versi, è ancora oggi avvolta nel mistero! Notevole la narrazione della profezia del patrono stabiese, che aveva predetto che il suo carceriere sarebbe diventato Papa (Gregorio I). Interessante anche il racconto della storia della grotta di San Biagio, quele ipogeo del martire romano Giasone: il nome attuale della grotta, infatti, deriverebbe dal santo “Giase”, trasformato popolarmente in “Biase” e poi divenuto “Biaggio”. La prof.ssa Silvia Esposito, invece, ha proposto una sorta di panegirico sulla cultura in quanto solo difendendo la memoria attraverso la cultura si può rivitalizzare il presente. Nel corso dei prossimi incontri si parlerà delle Ville di Stabia, poi della Domus de loco sano e, infine, del Duomo e del centro antico
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