venerdì 30 dicembre 2016

bUON 2017



SENZA DISTINZIONI DI SORTE SPERANDO IN UNA MAGGIORE ONESTA DA PARTE
                           DI CHI DEVE DARE E DA PARTE DI CHI EVE AVERE
CON TUTTA LA MISERICORDIA POSSIBILE.

SIETE INVITATI TUTTI AD UN MAGGIOR DIALOGO
PER LA CRESCITA CONSENSUALE
DI UNA MIGLIORE QUALITà DELLA VITA.
CERCHIAMO DI ESSERE FRATELLI 
ANCHE SE......
E NON SOLTANTO SE......
O PER SE.........

Amri si informò .......





Amri si informò su bus per Roma e Napoli


OMESSA LA FOTO 


  • Anis Amri una volta in stazione a Milano è andato a piedi fino in piazza Argentina dove ha incontrato un giovane salvadoregno appena uscito da un locale a cui ha chiesto dove avrebbe potuto prendere un treno per Napoli, il Sud o Roma. Quindi ha preso la linea di autobus sostitutiva della metropolitana (a quell'ora chiusa) ed è sceso a Sesto San Giovanni, dove ha cercato di entrare nella stazione, anch'essa chiusa. E anche per prendere degli autobus avrebbe comunque dovuto aspettare alcune ore, perché i primi partono all'alba. Era partito dalla stazione di Bardonecchia (dove è stato immortalato dalle telecamere) alle 20.21 con un treno 'Sfm 3', il 10331, ed è giunto a Torino Porta Nuova alle 21.45 (dove alle 22.14 è stato nuovamente inquadrato dalla videosorveglianza).

  • Poi ha fatto un biglietto alle macchinette automatiche (titubando sulla scelta) ed ha preso il treno regionale veloce 2039 delle 22.54 che lo ha portato in stazione Centrale, a Milano, alle 00.46 del 23 dicembre.

mercoledì 28 dicembre 2016

Memorie recenti di un territorio: Festa del cioccolato


Il ricavato della Festa del Cioccolato sarà devoluto al progetto “Formazione Ostretiche e Infermiere” in Senegal

Il prossimo 18 novembre, Castellammare di Stabia si animerà per la quarta edizione della Festa del Cioccolato equo e solidale. L’ evento, organizzato dal CPS, un’organizzazione non governativa che promuove la cooperazione tra i popoli e lo sviluppo integrale della persona, non sarà solo all’insegna della golosità. Come infatti, recita il titolo, l’evento sarà “equo e solidale“: equo perché, quello del cioccolato, è un lavoro che valorizza i propri diritti  e garantisce un compenso economico adeguato; e solidale perché crea una rete di solidarietà tra le cooperative sociali del Sud del mondo produttrici di artigianato e materie prime, come cacao, zucchero di canna e spezie.
Il ricavato dell’evento sarà devoluto al progetto “Formazione Ostretiche e Infermiere”, iniziato il 1 ottobre 2016 a Mbour in Senegal, che ha visto la realizzazione di unreparto maternità.
L’evento sarà ospitato, a partire dalle ore 19:00, presso il Centro Diocesano, in Via S. Maria dell’Orto, 33.
Cristina Gargiulo

tricolore per lo Stabia Castellammare di Angelo Radmilovic con Biagio Barbato


Ginnastica│Argento tricolore per lo Stabia Castellammare di Angelo Radmilovic con Biagio Barbato

biagio-barbatoConcluso a Montevarchi il Campionato nazionale di Specialità maschile della Federazione Ginnastica d’Italia che hanno fatto registrare prestigiosi risultati per lo Stabia Castellammare di Angelo Radmilovic, con Biagio Barbato argento al volteggio junior, e per il C.A.G. Napoli di Massimiliano Villapiano, con Manlio Massaro bronzo al cavallo con maniglie senior. L’alfiere stabiese, oltre a laurearsi vicecampione italiano al volteggio, ha sfiorato il podio agli anelli dove è giunto 4°, oltre ad aver conquistato anche un onorevole 7° posto al corpo libero, dimostrando di essere un ginnasta abbastanza completo e competitivo in più specialità. Posizioni di rincalzo, invece, per il suo compagno di club Giuseppe Cascone a corpo libero, parallele e sbarra.
Il napoletano Massaro, invece, oltre al bronzo al cavallo ha sfiorato anche lui il podio alla sbarra con un 4° posto che brucia ancora, se si pensa che nelle qualifiche aveva ottenuto il miglior punteggio assoluto mettendo in fila tutti i suoi avversari. Qualche piccola sbavatura nella finale lo ha privato di un titolo tricolore che sembrava a portata di mano dopo essere partito in pole position. Finale sfiorata, inoltre, alle parallele con l’8° posto nelle qualifiche, stesso piazzamento del suo compagno di squadra Ciro Iodice 8° al corpo libero junior e più attardato invece a parallele e volteggio.
Buono, infine, il 9° posto al volteggio senior di Giovanni Greco, della Tusciania Battipaglia di Enzo Porcelli. Risultati di grande prestigio per la ginnastica campana che da poco ha rinnovato il direttivo regionale iniziando un nuovo corso con le migliori premesse.

è di scena “Il luogo in buio”



Il 27-28 e 29 dicembre a Castellammare di Stabia è di scena “Il luogo in buio” con “Ante – piccolissima messa in mostra di ciò che non si vede” Mostra performante e performativa
Il luogo in buioSarà la Galleria d’Arte Ferdinando IV, in corso Vittorio Emanuele n. 5 a Castellammare di Stabia (Na), ad accogliere il 27 – 28 e 29 dicembre prossimi, dalle ore 19.00 alle ore 21.00, la performance teatrale “Ante-piccolissima messa in mostra di ciò che non si vede”.
La mostra, messa in scena dall’ensemble crossmediale “Il luogo in buio”, è promossa dalla Pro Loco Castellammare di Stabia. Presentata lo scorso martedì 20 dicembre in conferenza stampa, rappresenta una piccola anticipazione di “Dell’impossibilità di dire che Rosencrantz & Guildenstern sono morti” di Cristian Izzo, tratto dall’Amleto di William Shakespeare il cui debutto internazionale si è tenuto lo scorso giugno presso la “Janaceck Academy” di Brno, Repubblica Ceca, e che avrà la prima italiana il 7 e 8 gennaio prossimi al “Teatro Animazione Visioni” di Frattamaggiore (Na).
“Si tratta di una mostra performativa microscopico-universale che prende in disamina uno dei nostri ultimi lavori, concepito e prodotto già per un pubblico internazionale, commenta Cristian Izzo che aggiunge, il percorso è scomposto nel lavoro di ri-allestimento/ri-elaborazione e poi rimesso in discussione con l’inserimento in scena di un nuovo elemento. Siamo molto grati a Coucou Selavy – continua ancora l’attore – che ha voluto introdurre con un bellissimo scritto il nostro “Amleto”. Coucou, continua ancora Cristian Izzo, è tra gli artisti forse ancora poco noti in Italia ma al tempo stesso tra i più importanti e originali del panorama teatrale odierno e la sua stima ed interesse per il nostro lavoro, conclude, nonché l’amicizia e la sintonia nata rintracciando nelle nostre visioni le stesse urgenze e le differenti vie per materializzarle, sono per noi un motivo di grande felicità”.
La mostra stabiese, che non ha scopo lucrativo e potrà essere liberamente visitata compatibilmente con la capienza della Galleria, rappresenta anche una sintesi del percorso artistico che ha portato “Il luogo in buio” ad essere una tra le realtà più attive sul territorio europeo e servirà da introduzione ad una mostra più ampia che sarà tenuta, sempre nella stessa location, tra febbraio e marzo 2017 e prima che il gruppo parta per un nuovo tour internazionale tra Finlandia, Romania, Montenegro, Egitto ed Ucraina.
In esposizione anche le opere grafiche di Luca Longobardi, che da sempre accompagnano le performance dell’ensemble, oltre a diverse foto di scena ed al libretto “Il corpo, lo spazio, il suono: il tutto”, contenente un saggio sul lavoro portato avanti sulla scena e fuori.  Impegnati nella mostra gli attori Cristian Izzo e Carmen Orazzo, Emilio Costa musicista, video-maker e direttore della fotografia che ha curato con Salvatore Torregrossa l’habitat sonoro.

Agerola sconvolta per Sebastiano, non si può morire così a 18 anni






Agerola sconvolta per Sebastiano, non si può morire così a 18 anni news

Agerola sconvolta per Sebastiano, non si può morire così a 18 anni
Agerola sconvolta per la morte del 18enne Sebastiano  Petrucci ieri pomeriggio all’ospedale San Leonardo di Castellammare di Stabia,  per sospetta meningite, due ore e poi Sebastiano non era più con noi, non si può morire così nel 2016. «Una triste notizia ha sconvolto la nostra comunità. Ci stringiamo attorno al dolore della famiglia colpita dalla morte prematura del nostro caro  giovane concittadino. Riguardo alle cause, non sottovalutiamo la gravità del caso e per tale ragione sono ancora in corso contatti con tutte le massime autorità sanitarie regionali e dell’ASL NA3». É questo il testo di un post pubblicato sulla pagina Facebook del Comune di Agerola, dove vengono chiarite le misure precauzionali del caso. Verrà infatti attivata una profilassi antibiotica, rivolta a tutti coloro che sono stati a stretto contatto – per almeno 30 minuti – con il giovane negli ultimi dieci giorni, anche a soggetti che erano stati sottoposti a vaccino per meningococco.
Anche all’ospedale in cui il diciottenne della cittadina dei Monti Lattari che si affaccia sulla Costa d’ Amalfi  è stato ricoverato sono state prese misure cautelative: il pronto soccorso è stato temporaneamente chiuso per motivi di sicurezza ed è stata avviata la profilassi all’interno dei reparti per scongiurare il rischio che – in caso di conferma di meningite – il virus possa avere contagiato sanitari e pazienti del San Leonardo.
Sono molti gli amici e compagni di scuola ad esprimono il loro dolore anche attraverso Facebook, con fotografie e post, i ricordi delle partite di calcio fatte insieme, le passeggiate,  testimonianze dell’affetto che li legava, e continuerà a legarli, al loro caro amico scomparso; e diffusa è anche l’indignazione, mista a paura, per una tragedia che ha aggredito un così giovane ragazzo, che era nella fase più dolce della vita, sottraendolo ad essa e all’affetto della sua famiglia.
Ultimamente si sente parlare spesso di meningite, e di recente sono stati due i casi in Penisola sorrentina segnalati come sospette meningiti, ma queste segnalazioni non hanno avuto riscontro. Pertanto non è stato emanato nessun allarme, ferma restando la necessità di utilizzare prudenza e le dovute precauzioni.

Presepe nella Cattedrale




Castellammare, una campagna di crowdfunding per i pastori della cattedrale (video)

18enne di Agerola muore con la febbre alta: sospetta meningite


Mercoledì, 28 Dicembre 2016 23:29

18enne di Agerola muore con la febbre alta: sospetta meningite: scatta la profilassi chiuso il pronto soccorso di Castellammare

18enne di Agerola muore con la febbre alta: sospetta meningite: scatta la profilassi chiuso il pronto soccorso di Castellammare
Castellammare. Caso di sospetta meningite all'ospedale San Leonardo: muore un 18enne di Agerola, Sebastiano Petrucci. Nel pomeriggio di oggi un 18enne agerolese è arrivato con febbre alta al pronto soccorso del nosocomio stabiese e nel giro di poco tempo il ragazzo è deceduto nonostante il massimo sforzo da parte dei medici. Dai primi pareri dei sanitari sembra che il ragazzo abbia avuto i chiari sintomi della meningite, tra cui la febbre alta appunto. Immediatamente è scattata la profilassi per il personale medico e infermieristico, mentre il pronto soccorso è stato chiuso momentaneamente.

Code sul viadotto sopraelevatotra Castellammare e Sorrento.....

In seguito a un danno al dislivello tra il km 3 e il km 6 in zona Castellammare di Stabia, il traffico in entrata e in uscita è paralizzato da questa mattina

trafficoE’ di circa un’ora e 30 minuti la coda creatasi da Napoli in direzione Sorrento a causa della chiusura, non preannunciata, della galleria. Gli ignari guidatori si sono trovati quindi imbottigliati nei già caotici punti nevralgici costieri a causa del traffico in direzione Sorrento deviato al centro di Castellammare di Stabia.
Già da questa mattina si sono registrati i primi problemi: il traffico obbligato al centro di Castellammare è dovuto infatti a un guasto del viadotto San Marco, dislivello compreso tra il km 3 e il km 6.
Traffico congestionato dunque tra Napoli e Sorrento e viceversa. Chi è imbottigliato nel traffico in direzione costiera già dalle ore 12, denuncia veicoli paralizzati e una lunga coda. Ancora non annunciata la riapertura al regolare traffico veicolare, si presumeva potessero circolare già scooter e auto, lasciando soltanto ai mezzi pesanti il tratto alternativo del centro di Castellammare di Stabia ma il danno persiste.
Eleonora Ciampa

Enrico Discolo con il ricordo di un NATALE di qualche anno fa.

   
 
Enrico DiscoloMichele Ruocco e Umberto Cesino hanno pubblicato qualcosa in NOTIZIE DI CASTELLAMMARE DI STABIA.
 
   
Enrico Discolo
24 dicembre alle ore 18:44
 
     Del Natale a Castellammare di Stabia non ci rimane altro, attualmente, che la messa di Mezzanotte nelle chiese cittadine e un presepio vivente che viene rappresentato, da alcuni anni, alla Madonna della Libera, frazione Camerelle costituita da un’antica borgata. Il villaggio si sviluppa sulle terrazze del Monte San Cataldo e fa da cornice al famoso ed omonimo Santuario in cui si venera la Madonna della Libera. Ma dovete sapere che circa sessanta anni fa, nella notte di Natale, c’era ancora, una tradizione molto bella e suggestiva: la processione del bambino Gesù, al rione Cognulo. Un agglomerato urbano attraversato da una stradina, che dalla falda montana arrivava fino al porto attraverso via Santa Caterina e da questa per mezzo d’‘o pertuso d’‘o Cugnulo, un tunnel piccolo ad altezza d’uomo sotto i fabbricati, sbucava in via Bonito. In meno di ottocento metri, dalla Pacella al porto, la città di Castellammare di Stabia vantava una zona del suo Centro antico come la più popolosa dei paesi vesuviani.

Dopo la messa di mezzanotte, che si celebrava nelle numerose chiese del centro storico: Santa Caterina, Santa Maria della Pace, Madonna del Soccorso, Spirito Santo, Santa Maria di Portosalvo e della chiesetta del Cuore di Maria in via Benedetto Brin tutti i fedeli tornavano nelle proprie case per il gioco della tombola e la preparazione di capaci vassoi di struffoli (fritti nel pomeriggio) immersi nel miele dorato e arricchiti di diavoletti multicolori (‘e cunfettielle). I saporiti dolci natalizi venivano poi aromatizzati con l’Anice, il liquore che personalmente definisco come “il sapore e il profumo dell’inverno”. Nonna Assunta aveva l’incarico di preparare "‘a ciuculata" il cui odore incentivava un certo languorino di stomaco, che veniva poi placato con una generosa porzione di struffoli e una fumante tazza di cioccolata ben calda e fragrante di scorza di limone.
Alle tre e mezzo del mattino si usciva di nuovo per andare a vedere e partecipare alla processione di Gesù Bambino, che si faceva proprio nella strada del Cognulo con l’inizio canonico, fissato e sempre rispettato, alle ore quattro della mattina di Natale. 




      In quella ora antelucana via Santa Caterina presentava uno spettacolo eccezionale per quei tempi così moderati e parsimoniosi. Una fiumana di gente imbacuccata si recava ad affollare la salita del Cognulo che iniziava proprio sotto l’antico e storico arco che si trovava al centro di Santa Caterina. Le botteghe erano tutte aperte e i fasci di luce che fuoriuscivano da esse sciabolavano, da un lato all’altro della carreggiata stretta, variopinte e luminose proiezioni, animate e ritmate dalle ombre grosse e nette che il passaggio continuo dei passanti creava sulle pareti dei palazzi. 
L’eccitazione di noi ragazzi cresceva quando udivamo, ancora lontano, il suono della banda musicale che arrivava dal Largo Pace. Io e la mia famiglia avevamo una posizione strategica per vedere tutta la cerimonia natalizia che da lì a momenti si sarebbe celebrata. Subito dopo il ponte della Vesuviana possedevamo un giardino di famiglia ben curato da zio Catello Ziino che abitava al primo piano del palazzo che si trovava subito dopo la linea ferroviaria. 

Zia Checchina ( la moglie di zio Catello e madre di Tonino, Pinuccio, Franco e Rosaria) per quell'evento preparava, come esigeva l’usanza della tradizione, un vassoio di morbide e squisite zeppoline che noi ragazzi mangiavamo avidamente prima che i grandi ci accompagnassero sulla prima terrazza del giardino per assistere alla particolare e indimenticabile processione di Gesù Bambino appena nato.Tutti, grandi e piccini eravamo col naso per aria, ad osservare delle grosse funi che scorrevano, all’altezza degli ultimi piani dei palazzi del Cognulo e attraversavano la strada da sud a nord fino all’edificio dove abitava il nostro parente. Intanto alcuni uomini si davano dei comandi a voce da un terrazzo all’altro dei palazzi. Poi come esigeva il protocollo della festa, a un segnale convenzionale le finestre e i balconi si oscuravano. In effetti tutte le luci delle case venivano spente. Sui davanzali e sui balconi si materializzavano fiammelle tremolanti di lumini e candele. Un silenzio irreale scendeva su tutto il rione. Si sentiva allora solo il brusio delle preghiere che emergeva da una lunga fiaccolata e le litanie suonate dagli zampognari.
La processione avanzava lenta dall’Arco del Cognulo come anche la gigantesca stella cometa fatta di luci che procedeva su nel cielo della notte, nello spazio delimitato dalle due ali dei fabbricati. Erano gli uomini sistemati sugli ultimi piani delle abitazioni che manovravano e tiravano, con la forza delle braccia, la poderosa stella che accompagnava dall’alto Gesù Bambino portato in processione dal parroco del quartiere e seguito da migliaia e migliaia di fedeli.La processione avanzava lentamente e si fermava ogni dieci metri. La sosta era anch’essa programmata. La banda musicale appena finiva di suonare “Tu scendi dalle stelle”, dai “bassi” cominciava la sparatoria di luminosi tric trac preparati e forniti dal fuochista del rione da tutti conosciuto e chiamato “Giarrone”.
Lo spettacolo suggestivo di sacro e profano mi procurava una spiccata emozione e un fremito per tutto il corpo. Un tremore ancor più sensibilizzato dal rigore invernale… Quando finalmente la processione arrivava, dopo tante soste, all’altezza del ponte della Vesuviana, la stella veniva fermata per la penultima volta. Eravamo, in quel momento, al culmine della celebrazione. Dall’alto scendeva giù una miriade di coriandoli confezionati da giornali e vecchie riviste. I bengala sistemati ed accesi sulle ringhiere dei balconi spandevano sulla folla coperte abbaglianti di colore. Appena i musicanti avevano finito di suonare l’ennesima esecuzione di motivi natalizi seguiva immediatamente l’esibizione del trio degli zampognari: due suonavano la zampogna e la ciaramella e il terzo cantava la classica novena. Alla fine il sacerdote alzava al cielo il bambinello e i fedeli si scioglievano, dal sacro e intimo momento mistico, in un lungo e caloroso applauso mentre i colpi in aria dei botti facevano aprire nell’oscurità della notte le corolle splendenti e colorate dei fiori di fuoco.
Alla fine la processione proseguiva, salendo ancora più a monte, verso la Pacella dove c’era un convento di suore. Noi tutti eravamo stati testimoni di una celebrazione sacra e fulgida di luci, preghiere, fede, gioia, malinconia e allegria. Una tradizione semplice e affascinante, generosa e spettacolare nel suo evolversi.
Di questo rito così antico, oggi viene ricordato soltanto attraverso il racconto di coloro che hanno avuto la fortuna di viverlo come il sottoscritto quando era bambino. E vi posso assicurare che ce ne sono tanti… Allora i luoghi descritti erano considerati il “Centro” della città, mentre nell’epoca attuale non sono altro che contrade di squallida periferia anche se le voci della memoria storica gridano al mondo culturale quel patrimonio di conoscenze e di basi ancora valide per l’espansione di una città e delle sue genti, tuttora, purtroppo, emigranti sul proprio territorio cittadino. Le tradizioni sono forti nei secoli, perché così vuole il popolo genuino e perché legate a sistemi di vita semplice e laboriosa. Attualmente il maggior nemico delle consuetudini è lo stesso progresso, che, beneficia tutti del suo benessere, e ci priva di quelle tradizioni, che di tanto in tanto dovrebbero risorgere per ricordare la vita della comunità che ci ha preceduto e per rinsaldare ancora di più i rapporti fra i concittadini.
Come è triste accorgersi di quei costumi, di quel folclore che forti nei secoli scorsi sono oggi irrimediabilmente scomparsi tra la banalità di uno spettacolo televisivo, l’assordante frastuono di una discoteca e la spasmodica attesa del suono di un telefono cellulare. E tutto questo avviene nell’indifferenza completa delle nuove generazioni, forse troppo avide di sensazioni nuove non ancorate ad una sana memoria storica e troppo misere di progetti da essa ispirati.In effetti non c’è più dialogo fra le nuove generazione e le precedenti e quindi non c’è trasferibilità di idee, esperienze, sentimenti, sensazioni e tradizioni e amore per il proprio territorio.La scuola e la famiglia potrebbero essere di grande aiuto per il richiamo alle tradizioni. Occorrono dunque concrete iniziative da parte di docenti, genitori e di tutte quelle associazioni culturali locali per riscoprire il loro dolce fascino Attuarle con lo scopo di trasmettere alle future generazioni e ai futuri uomini del tremila la possibilità di provare, vivere e tramandare concrete emozioni di vita.


Natale al Cognulo
di Enrico DiscoloNatale al Cognulo di Enrico Discolo

Il peggior Natale della nostra vitanews



Castellammare , Il peggior Natale della nostra vitanews

Castellammare , Il peggior Natale della nostra vita

La città di Castellammare sta dando la peggiore immagine di sé: quella di un paesone allo sbando, con un’amministrazione persa dietro ad un Natale fatto di sicurezza pari allo zero, caos e risse di baby gang  gestite in modo superficiale. Definire un flop la vigilia di Natale in città  sarebbe riduttivo, peggio dei carnevali piu' scadenti dell'America Latina, dove tutto è concesso, dove si somministrano bevande alcoliche a minori e in contenitori di vetro, dallo sballo che è l'unico modo per stare insieme, alle forze dell'ordine scarse e preoccupate di non poter gestire la situazione, disservizi incomprensibili, danni e tanta paura, ospedale in tilt, ambulanze e mezzi di soccorso che sono addirittura dovuti intervenire dalla vicina Pompei, mancata raccolta dei rifiuti, all’incapacità di tenere puliti i marciapiedi, agli scivoloni tra i marciapiedi del centro, alla serie di micro incidenti, alle strade bloccate.
Agli stabiesi piace il "divertimento" e la serenità delle feste, se questo è  il preludio del capodanno esprimiamo qualche perplessità: "Ma forse sarebbe meglio trascorrerlo altrove?" 

Letto 210 volte Ultima modifica Lunedì, 26 Dicembre 2016 14:11

martedì 27 dicembre 2016

Santu Catiello




E’ na statua,
ma pare n’ommo overo
cu l’uocchie
ca nun crereno a ‘e peccate
ca tante castelluoneche
ogge vanno facenno.

Sento l’affanno ‘ncuollo ‘e tanta gente
‘e chi ‘nnucente
nun sape comme fà
pe nun campà
comme ‘e cchiù malamente
e spera ca qualcuno ‘e po’ aiutà.

Si tutte chille
c’ancora troveno ‘o curaggio
ogne tanto ‘e dì qualche parola
metesseno cchiù core
e cchiù passione
quanta guagliune salvassero
d’’o male.

Vulerse bene
nun è nu peccato,
essere malamente
chesto si.
Facimmele cuntento a stu Signore
ca ce accumpagna a na vita sana
scanzannece ‘a erti quarte d’ore
si pure ‘un ce accurgimme
ogne ghiuorno.

Facimmo a chi è ‘o primmo
a fa bone azione
ca quanno ce truvamme l’ati frate
a cammenà cu nuie
‘o lungomare
sarà na festa overo
mò che ce ‘o danno.

Sarrà  comm’era tantu tiempo fà
a doppo a guerra,
a doppo ‘o terremoto,
quanno ‘e cantiere erano na guerra
cchiù ca na fatica.
Facimmo comme a quanno
a mare scenne na nave nova
na festa addò sonano campane,
sirene ‘a terra ‘e ‘a mare
e ‘a gente corre ‘a ogne parte
c’’o core allero
pecchè ‘a vita scorre
come adda jì sta vita
allera, astrenta, comme a na calamita
ca tene assieme
senza ce fa stancà, 
senza na mmiria
c’’o core nun ce ‘a dà quann’e felice.

Gioacchino Ruocco 28.12.016    


Stadio Menti nella futura versione


Juve Stabia: Il Romeo Menti sara’ lo stadio del futuro?

Durante il brindisi di fine anno tra squadra e tifosi, presso il palazzetto del mare ,

Andrea Di Martino,vicesindaco di Castellammare di Stabia, racconta i progetti futuri per la casa della Juve Stabia:

“L’Amministrazione Comunale e’ vicina alla Juve Stabia. A Breve faremo dei piccoli lavori di manutenzione mentre in estate il Romeo Menti avra’ un nuovo manto erboso.”
Questa giornata e’una giornata speciale perche’ sono tifoso della Juve Stabia ed e’ bello passare un pomeriggio insieme ai calciatori. La squadra e’ barva ma la dirigenza merita una lode per i sacrifici che sta facendo per mantenere le vespe sempre ai veritici.”
Poi conclude:
In un futuro ci impegneremo per fare dei lavori importanti allo Stadio Romeo Menti e regalare alla Citta’ uno stadio che possa competere con quelli dell’europa calcistica.”
-Cenni Storici-
Lo stadio comunale Romeo Menti è il maggior impianto sportivo di Castellammare di Stabia. È uno dei tre stadi di calcio italiani dedicati a Romeo Menti, attaccante del Grande Torino scomparso nella Tragedia di Superga: gli altri due sono quelli di Vicenza e di Montichiari. Ospita le partite interne della Juve Stabia e possiede una capienza complessiva di 13.000 posti a sedere.
Costruito nel 1984, fu intitolato a Romeo Menti prendendo il nome da una lapide commemorativa, posta nel vecchio impianto sportivo nel 1949, per volere della tifoseria stabiese, a memoria e ricordo delle gesta sportive del calciatore, a seguito della sua prematura scomparsa nella Tragedia di Superga, avvenuta nello stesso anno (il nome originario dello stadio è “stadio San Marco” ed è ancora così registrato al comune di Castellammare di Stabia).
Fu inaugurato nel 1985 con un’amichevole contro l’Avellino che militava in Serie A: la Juve Stabia si impose per 3-1 davanti ad oltre 15.000 spettatori.
Nel 2004 lo stadio è stato teatro della sfida Juve StabiaMassese valevole come finale di ritorno di Coppa Italia dilettanti 2003-2004, finita 4-2 per i padroni di casa.
Nel 2006 lo stadio ospitò il derby contro il Napoli nel girone B della Serie C1: la Juve Stabia vinse 3-1 davanti ad oltre 10.000 spettatori.
Ad aprile 2011 la Juve Stabia ha disputato nello stadio la finale di Coppa Italia Lega Pro contro il Carpi, terminata con la vittoria per le “vespe”. Nel giugno dello stesso anno, sono state disputate le gare di andata valevoli per gli scontri play-off Lega Pro Prima Divisione 2010-2011, dove la Juve Stabia ha affrontato prima il Benevento terminata con il risultato di 1-0 e poi l’Atletico Roma finita 0-0.
Nell’estate 2011 sono stati eseguiti nuovi lavori di adeguamento dello stadio (nuova Tribuna stampa, palestra e nuovi spogliatoi) per permettere alla Juve Stabia, neo promossa in Serie B, di disputare le partite casalinghe di cadetteria, inoltre nel luglio nel 2012 il comune di Castellammare di Stabia ha fatto eseguire nuovi lavori di restyling tinteggiando i gradoni di tutti i settori con i colori sociali della squadra giallo-blu.

NON E' UNA RECLAME - Come togliere velocemente il ghiaccio dal vetro della vostra auto

  Come togliere velocemente il ghiaccio dal vetro della vostra auto Con un acquisto di pochi euro si risolve un problema piuttosto frequente...