La collezione Catello e la tradizione del presepe napoletano
Pubblicato il 4 febbraio 2016
Siamo lieti di invitarvi lunedì 8 febbraio alle ore 17.00 al Museo di Capodimonte nelle sale degli splendidi presepi del Settecento. Il Direttore Sylvain Bellenger presenterà il volume La tradizione del presepe napoletano. La collezione Catello a cura di Marisa Catello e Silvana Piccoli con la partecipazione straordinaria di Pina Cipriani che con il suo ensemble eseguirà la versione integrale di Quanno nascette Ninno di Sant’Alfonso Maria de’ Liguori.
Un’opportunità per conoscere una delle più prestigiose raccolte presepiali al mondo che cominciò a formarsi sul finire dell’Ottocento grazie a Giuseppe Catello, nato a Napoli nel 1814 e formatosi all’Accademia di Belle Arti di Napoli, autore egli stesso di presepi oggi conservati in numerose chiese napoletane.
Una raccolta che nel corso degli anni si è arricchita di nuovi preziosi pezzi e gruppi presepiali che furono esposti in occasione di mostre tenutesi in Italia, come quella del 1929 a Venezia dedicata al Settecento Italiano, e nelle più importanti città europee come Parigi e Bruxelles.
Molti non sanno che tra gli artefici dei più bei pastori, vi sono artisti eccezionali come Giuseppe Sammartino, autore della famosissima scultura in marmo del Cristo Velato, conservata nel Museo Cappella Sansevero di Napoli.
Il merito della raccolta è tutto della famiglia Catello, argentieri napoletani da sempre appassionati di arte presepiale, in particolare di Vincenzo, di suo figlio Eugenio e di sua moglie Emma, di cui oggi avremmo festeggiato i 108 anni.
Al Museo di Capodimonte, nei meravigliosi Appartamenti Reali, si possono ammirare il gruppo con la Gloria degli Angeli,personale dono di Emma, e quello con la scena dell’Elefante, donato nel 2005 da Marisa Catello, uno dei più prestigiosi della raccolta di famiglia, con un grande elefante che si ispira a quello in carne e ossa donato a Carlo di Borbone nel 1742 dal Gran Visir, il cui scheletro è conservato nel Museo Zoologico dell’Università degli Studi di Napoli Federico II.
L’elefante prese parte a diverse sfilate, suscitando la meraviglia della popolazione locale, e debuttò nel 1743 al teatro San Carlo di Napoli nell’opera Ezio di Pietro Metastasio, espressione del gusto per l’esotico tipico della metà del XVIII secolo.
Pubblicato il 4 febbraio 2016
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