I Tesori Sacri di Castellammare di Stabia. La Pittura del Settecento e del primo Ottocento
Egidio Valcaccia
Eidos Longobardi
Castellamare di Stabia, 2015; br., pp. 80, ill. b/n e col., tavv., cm 17x24.
ISBN: 88-8090-433-7 - EAN: 9788880904335
Soggetto: Pittura
Periodo: 1400-1800 (XV-XVIII) Rinascimento
Testo in:
Peso: 0.26 kg
Questo volume ci accompagna nel viaggio alla scoperta dei dipinti del Settecento e del primo Ottocento custoditi nelle chiese di Castellammare di Stabia.
La città è stata, in passato, al centro di un notevole sviluppo culturale, in buona parte alimentato prima dalla presenza dei regnanti borbonici e poi dal suo divenir meta ambita del Grand Tour, fonte del continuo passaggio di viaggiatori stranieri negli ultimi decenni del XVIII secolo.
L'autore ci offre un'attenta e dettagliata schedatura delle pitture presenti in città, mettendo in evidenza un'autorità religiosa ben consapevole del proprio volere di committente, come nel caso della basilica pontificia di Santa Maria di Pozzano, dove al celebre architetto Luigi Vanvitelli (Napoli 1700-Caserta 1773) venne conferito l'incarico per la progettazione della monumentale sagrestia, con i conseguenti interventi pittorici di Sebastiano Conca e Giacinto Diana.
Il XVIII secolo rappresenta il momento di massimo splendore artistico ed economico della città, risultato di una politica illuministica, in cui il cittadino è posto al centro di un'evoluzione industrial - culturale di notevole portata. Grazie alla salubrità climatica e alla presenza delle acque minerali, la città divenne, con re Carlo di Borbone e successivamente con il figlio Ferdinando, una sorta di "Vice Capitale del Regno". Questo portò alla nascita e allo sviluppo dei Cantieri Navali e dell'attigua fabbrica di cordami, ma anche della fabbrica di cristalli - dove furono ben presto prodotti vetri e cristalli che oggi adornano i sontuosi ambienti della Reggia di Caserta - e delle Terme, con il conseguente riordino, per la diffusione, delle numerose acque minerali.
La città è stata, in passato, al centro di un notevole sviluppo culturale, in buona parte alimentato prima dalla presenza dei regnanti borbonici e poi dal suo divenir meta ambita del Grand Tour, fonte del continuo passaggio di viaggiatori stranieri negli ultimi decenni del XVIII secolo.
L'autore ci offre un'attenta e dettagliata schedatura delle pitture presenti in città, mettendo in evidenza un'autorità religiosa ben consapevole del proprio volere di committente, come nel caso della basilica pontificia di Santa Maria di Pozzano, dove al celebre architetto Luigi Vanvitelli (Napoli 1700-Caserta 1773) venne conferito l'incarico per la progettazione della monumentale sagrestia, con i conseguenti interventi pittorici di Sebastiano Conca e Giacinto Diana.
Il XVIII secolo rappresenta il momento di massimo splendore artistico ed economico della città, risultato di una politica illuministica, in cui il cittadino è posto al centro di un'evoluzione industrial - culturale di notevole portata. Grazie alla salubrità climatica e alla presenza delle acque minerali, la città divenne, con re Carlo di Borbone e successivamente con il figlio Ferdinando, una sorta di "Vice Capitale del Regno". Questo portò alla nascita e allo sviluppo dei Cantieri Navali e dell'attigua fabbrica di cordami, ma anche della fabbrica di cristalli - dove furono ben presto prodotti vetri e cristalli che oggi adornano i sontuosi ambienti della Reggia di Caserta - e delle Terme, con il conseguente riordino, per la diffusione, delle numerose acque minerali.
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