Marco di Lauro in manette, insorge una parte del popolo social:
“Se lo so cantato sennò non lo prendevano!”
NAPOLI – “La cattura del superlatitante di camorra Marco Di Lauro è una notizia importante per la nostra città. L’ennesima vittoria delle istituzioni contro la criminalità. E’ però assurdo dover constatare che sui social c’è chi, commentando la notizia, inveisce contro lo Stato e sostiene un criminale”, queste le parole del consigliere regionale dei Verdi Francesco Emilio Borrelli.
“E’ un chiaro segno che ormai la criminalità organizzata viaggia anche sul web – ha proseguito Borrelli – Sarebbe inaccettabile lasciare impuniti quei commenti, un vero e proprio schiaffo alle forze dell’ordine e a coloro che hanno duramente lavorato per catturare uno dei latitanti considerati più pericolosi dal Viminale. La polizia postale deve indagare sui profili social di questi personaggi e dare un segnale forte”.
Commento: E' insorta quella parte di popolo che è dentro, vicino o contaminata per motivi esistenziali che non trova o non ha mai trovato altra fonte di sopravvivenza. La criminalità è più organizzata di quanto dicono gli strateghi dell''ordine. L'utilizzo di un computer è alla portata dei ragazzini e i camorristi prima di divenare adulti sono anche ragazzini. Ma la letteratura di Saviano non insegna proprio niente ? Sono sgrammaticati, questo si. Hanno un loro linguaggio. E chi non ce l'ha ? Dal linguaggio dei segni a quello convenuto che non sono pi un mistero, c'è sempre quello intimo, particolare di un gruppo. Vocaboli come cantata, appujato, allisciato. Basta tornare alle societa segrete per trovare gerghi che identificano gruppi spciali a se stanti che nella convenzione di un linguaggio trovano la propria sopravvivenza per no farsi intercettare e continuare a vivere un ideale o con comportamenti contro legge. G. Ruocco
Nessun commento:
Posta un commento