mercoledì 31 agosto 2011

A Bassano del Grappa una settimana con Canova...


Autoritratto

Dal 9 settembre partirà l'iniziativa - voluta dall'Istituto di ricerca per gli studi su Canova e il Neoclassicismo- Accordi Canoviani che prevede una settimana interamente dedicata al grande maestro del XVIII-XIX secolo. Per il giorno di aperura è stato organizzato un concerto di Gianni Venturi, che eseguirà "Ritratto di signora in un giardino con arpa e pianoforte. Da Jane Austen ad Antonia Byatt” e il 10 settembre invece avverrà la firma dell'accordo di programma fra il Museo civico bassanese ed il Museo Thorvaldsen di Copenhagen, di cui sarà presente anche il direttore.

Subito dopo la firma si terrà una conferenza del prof. Domenico De Masi che parlerà de "Il gusto del Bello nell'arte e nella società”. Lunedì 12 settembre sarà la volta di Fernando Rigon che racconterà per immagini "Canova for ever” fra diverse interpretazioni e trascrizioni e a seguire con la lettura sui "Riflessi canoviani in Foscolo, Monti e Pindemonte” a cura di Gianni Venturi. Il giorno dopo l'appuntamento si sposterà a Possagno dove Mario Guderzo  - direttore della Gipsoteca canoviana – presenterà "La grande eredità di Antonio Canova alla sua terra”. Insomma una serie di appuntamenti con l'antico da non perdere! (a cura di giulia fontani)

dal 9 al 14 settembre 2011
Iniziative Canoviane
Bassano del Grappa (Vicenza)
Organizzato dal l'Istituto di ricerca per gli studi su Canova  e il Neoclassicismo
Via Museo 12
istitutocanova@comune.bassano.vi.it

teatro contemporaneo/performance

 

POLITICHE DELLA VISIONE




SE NON VEDI NON CREDI

5 - 7 settembre macro testaccio| 8 - 18 settembre teatro india | roma 2011


Short Theatre è un luogo, e un tempo anche, che accoglie una comunità composita di attori, registi, performer, spettatori, operatori, studiosi. Short Theatre cerca di offrire un diritto di cittadinanza temporanea, spesso negata, ad alcuni percorsi artistici legati alla drammaturgia contemporanea, alle sue derive post-organiche e post-drammatiche, alla scrittura scenica in tutte le sue declinazioni più o meno contaminate di generi e formati, alla ricerca di un senso dello stare in scena oggi.

Manifestazione di idee, di modalità, di temi, di strategie, Short Theatre a cura di AREA06, beneficia di un contributo della Regione Lazio e rientra nell'iniziativa ROMA IN SCENA promossa da Roma Capitale, Assessorato alle Politiche Culturali e Centro Storico - Sovraintendenza ai Beni Culturali con il coordinamento organizzativo di Zètema Progetto Cultura.
Oltre a rinnovare la collaborazione con il Teatro di Roma, storico partner della manifestazione, Short Theatre, come la scorsa edizione, moltiplica la sede grazie alla collaborazione con MACRO Testaccio.
I padiglioni del museo nel quartiere Testaccio (dal 5 al 7 settembre) e il Teatro India (dall'8 al 18 settembre) diventeranno luogo di incontro, ricerca e dialogo ospitando spettacoli di teatro e danza, eventi performativi e musicali, dibattiti e presentazioni di iniziative culturali e editoriali.

Per Fabrizio Arcuri, direttore artistico, l'edizione 2011 ha una dedica particolare: "a quelle generazioni che sono nate e cresciute nella speranza che qualcosa accadesse, immerse in un presente che sempre rimanda la soluzione di sé, condannate all'eterna giovinezza da un sistema sordo e muto".
Se non vedi, non credi... In collaborazione con Festival, Ambasciate e Istituti culturali, Short Theatre sviluppa e ospita progetti, realizzando focus sui diversi linguaggi artistici ed aprendo una finestra sulla produzione internazionale.

Per questa edizione:
Luogo dedicato alla performance, spazio ri-disegnato in nuove geometrie dall'attività degli artisti, MACRO Testaccio diventerà la sede di creazioni nate appositamente. Site -specific come collisione fra nuovi fermenti creativi e le suggestioni, l'incanto di uno spazio museale così particolare. 12 performer provenienti da diverse parti del mondo e riuniti sotto la sigla BLACK MARKET INTERNATIONAL, daranno il via a una vera e propria rassegna dedicata al linguaggio performativo (5, 6 settembre) che si chiuderà il 7 settembre con una "collettiva".

Già dalla scorsa edizone AREA06 è partner di IYME - International Young Makers Exchange, progetto europeo nell'ambito del programma Educazione e Cultura, un network di festival europei di teatro e danza che si propone di sostenere il lavoro di giovani artisti.
Il network vede come capofila ITS FESTIVAL di Amsterdam e partner come Fàbrica do movimento di Porto, ACT Festival di Bilbao, Festival MESS di Sarajevo, Festival FIST di Belgrado, Festival ITSF di Varsavia, BEfestival di Birmingham.
Il Teatro India ospiterà quindi 3 giovani formazioni provenienti da diversi Paesi: Simon Tanguy (NL) con una coreografia ispirata al concetto di agonia, Japan (8 settembre, 21.45); Fleur van der Berg (NL) che in GAAN /GOING pone un'interrogativo sull'assurdità della vita (12 settembre, 20.30) e Sleepwalk Collective (UK/SP) con As the flames rose we danced to the sirens, the sirens (13 settembre, 21.15) in cui rielabora i cliché della cultura pop e dei B-movies.

Nell'ambito di FranceDanse, nato dalla collaborazione tra l'Ambasciata di Francia e l'Institut français, Short Theatre ospita Improvisation (10 settembre, 20.00) un incontro tra il musicista di impronta jazz Médéric Collignon e Boris Charmatz considerato uno dei capofila della nouvelle vague francese. Il secondo appuntamento vuole essere una conferenza tenuta da Nadia Berkani sugli atelier pluridisciplinari aperti negli anni '60 alla Judson Church frequentati da alcuni tra i futuri protagonisti dell'avanguardia: Danza-arti visive-performance: la Postmodern Dance (18 settembre, 19.30).

Rinnovando la collaborazione con l'Instituto Cervantes, Short Theatre avvia la prima edizione del Progetto Iberscene - sguardi sulla creazione contemporanea nell'area iberica: una finestra permanente sulla creazione contemporanea in Spagna e America Latina. Il gruppo catalano Societat Doctor Alonso incontra nel workshop La Glorieta alcuni artisti italiani: Andrea Cosentino, Daria Deflorian, Antonio Tagliarini, Luca Venitucci, in una verifica del proprio metodo di lavoro con apertura il 9 settembre, 23.00.
Stravaganza e vitalità comica caratterizzano le produzioni di Oskar Gómez Mata e del suo gruppo, L'Alakran, un eterogeneo ensemble di artisti di varie nazionalità, che presentano Kaïros, sisifi e zombi (17 settembre, 19.00; 18 settembre 20.15) una radiografia sulla società occidentale. Affondo su uno dei più interessanti drammaturghi argentini, Rafael Spregelburd, PsicopompoTeatro guidato da Manuela Cherubini offre un assaggio di "un progetto impossibile" in La stupidità studio 1: verso il futuro incerto e limaccioso (13 settembre, 20.15).

Trasversali, in bilico fra i generi, progetti di non facile collocazione, Short Theatre ospita "visioni di un diverso formato".
Tre giorni di conferenza-spettacolo per raccontarne uno (di giorno e di spettacolo), Fabrizio Arcuri di Accademia degli Artefatti firma One day - finalmente vivere servirà a qualcosa, 3 puntate che alterneranno diversi artisti e special guest come Caterina Inesi di Immobile Paziente, Tony Clifton Circus e Dressed to Kiss (Macro Testaccio, dal 5 al 7 settembre).
Nasce con la complicità degli artisti ospitati a Short Theatre, il progetto di MK, un Grand Tour all'interno degli spettacoli programmati che diventano il luogo di una "performance parassitaria": ogni compagnia ospiterà per un tempo da definire il passaggio/permanenza/campeggio di un performer esterno (dall'8 al 18 settembre).
Fanny & Alexander inaugura con Tempo Reale TEL, un dispositivo per comunicazioni utopiche: due attori, collocati in due luoghi diversi della città, ma in collegamento tra loro, daranno vita ad un dialogo a distanza: in contemporanea con Quirino Revolution Mad / Teatro Quirino (16 settembre 22.00; 17 settembre 21.00).

Molti gli artisti coinvolti in 14 giorni di intensa programmazione per un totale di 72 appuntamenti (14 gratuiti). Gli spettacoli, alcuni in doppia replica, sono 27 di teatro, 8 di danza, 6 performance a cui va aggiunto il progetto di 3 giorni del gruppo Black Market International e 6 djset e vjset. Inoltre Short Theatre prevede letture, workshop, incontri, presentazioni di libri e installazioni.
Gli artisti in programma:

Accademia degli Artefatti; Accademia sull'Arte del gesto/Virgilio Sieni; Afrodisia; Aldes/Roberto Castello; Balletto Civile; Nadia Berkani; Black Market International; Cassepipe/Even Teatro; Fulvio Cauteruccio/Krypton; Boris Charmatz; Codice Ivan; Collettivo Cinetico; Compagnia Sandro Lombardi/Arturo Cirillo; Cosmesi; Damasco Corner/Virgilio Sieni; Alessandra Cutolo/Frédérique Loliée; Eleonora Danco; Daria Deflorian/Antonio Tagliarini; Fanny & Alexander/Tempo Reale; Ferracane/Pilli/Riondino; Fondazione Teatro V.E. di Noto; Fortebraccio Teatro; Lorenzo Gleijeses; Kinkaleri; L'Alakran/Oskar Gómez Mata; Marcido Marcidorjs e Famosa Mimosa; MK; Progetto IYME: Fleur van den Berg, Simon Tanguy, Sleepwalk Collective; PsicopompoTeatro; Quartieri dell'arte; Hugo Sanchez; Royal Rambo; Alessandro Sciarroni; Ambra Senatore; Sigourney Weaver; Sistemi Dinamici Altamente Instabili; Societat Doctor Alonso; Teatri di Vita; Teatrino Giullare; Teatro di Dioniso; Teatro Minimo; Teatro Sotterraneo; Daniele Timpano/Amnesia Vivace; ZZK.

Short Theatre è la possibilità di una visione, l'innesto di un orizzonte culturale, uno sguardo che legga e racconti lo stato dello spettacolo dal vivo in Italia. L'occasione di un pensiero condiviso. Una manifestazione di idee, di temi, di forme: una piega ai confini della normale programmazione culturale, un segno di resistenza e, insieme, di futuro. Una risposta e una domanda lanciate contro le provocazioni del presente. Un luogo per le compagnie, non una vetrina per gli spettacoli.
Short Theatre - Politiche della visione "Se non vedi, non credi"
Dal 5 al 7 Settembre 2011
Roma - MACRO Testaccio
Piazza Orazio Giustiniani, 4
Apertura ore 18.00
 
Dall' 8 al 18 Settembre 2011
Roma - Teatro India
Lungotevere Vittorio Gassmann
Aperto nei giorni di spettacolo dalle 17.00
 
Botteghino - tel. 06 55300894 (aperto nei giorni di spettacolo dalle 17.00)
Biglietteria Teatro - Argentina tel. 06 684000311 (10-14; 15-19)
Info e programma:
 

martedì 30 agosto 2011

G.S. - Silvio Siano: regista, soggettista e produttore cinematografico - 10






Silvio Siano

E' stato un regista, produttore cinematografico e sceneggiatore italiano.

(Castellammare di Stabia, 12 agosto 1921 – Roma, 4 maggio 1990)  

Talora noto con lo pseudonimo di Edgar Lawson

 

Biografia

Dopo avere collaborato con il regista Armando Fizzarotti, Siano fa il suo esordio come regista nel 1949, con Napoli eterna canzone.
Dirige altri film tra i quali Saranno uomini nel 1957 con Massimo Girotti, Silvana Pampanini e Francisco Rabal e La donnaccia, film neorealista meridionalista del 1965 interpretato da Dominique Boschero, nei panni di una giovane e bella prostituta di ritorno al paese natio.

Negli ultimi anni si dedica alla produzione. È il produttore di vari film, per lo più polizieschi, fra i quali Storie di vita e malavita diretto da Carlo Lizzani nel 1975 e di La Posta in gioco diretto da Sergio Nasca nel 1988 con Lina Sastri e Turi Ferro.

Filmografia

Regista

1949 - Napoli eterna canzone

1951 - Fuoco nero
1953 - Soli per le strade
1957 - Saranno uomini
1962 - Lo sgarro
1964 - La vedovella
1965 - La donnaccia
1966 - Ordine di uccidere, come Edgar Lawson

 

Produttore

1988: La Posta in gioco
1980: Poliziotto, solitudine e rabbia
1978: Poliziotto senza paura
1977: San Babila ore 20 un delitto inutile.
1975: Storie di vita e malavita
1974: Commissariato di notturna
1974: Cinque donne per l’assassino.
1974: Prigione di donne
1973: Il Tuo piacere è il mio

 

Sceneggiatore

1957Saranno uomini
1962 Lo sgarro,
1964La vedovella - regia di Silvio Siano

 

Soggettista

1965: Tre dollari di piombo (Tres dólares de plomo), regia di Pino Mercanti
1964:
La vedovella 
1962:
Lo sgarro  


Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.


Dal quotidiano Il Mattino, 13 gennaio 1962 a firma V.R.:

Silvio Siano, regista de "Lo sgarro", è al suo primo film. Di lui non so altro, ma esaminando il suo lavoro al lume di un giudizio che intenda tener conto di questa sua acerba esperienza, debbo riconoscere che "Lo sgarro", anche se non ha quel rigore di stile che ebbe, per esempio, "La sfida", dalla quale "Lo sgarro" discende, anche se è raccontato con una certa rozzezza, senza alcuna preoccupazione di eliminare quei caratteri popolareschi che il film conserva, rivela, tuttavia, una esuberanza, una generosità, un cuore che riescono a dare alla narrazione una sua concitata drammaticità. E il film si vede volentieri, anche perchè interpreta il sentimento popolare che vuole assistere al trionfo del bene sul mare, come accadeva nelle nostre indimenticabili sceneggiate di un tempo. Siamo in un paese, presumibilmente nei dintorni di Napoli, dove un prepotente esercita il diritto del più forte, imponendo la sua legge, quella  che egli si è fatta con l'aiuto della sua guardia del corpo, nel mercato delle carni. Il paese, dove è quasi inesistente la tutela dell'ordine, affidata a pochissimi agenti che non si vedono mai nel film, sopporta tutte quelle angherie perchè sa di essere dalla parte del più debole. Ma un giorno vedendo una bambina cadere uccisa dalle raffiche di quei prepotenti, gli abitanti del paese riescono a trovare l'energia necessaria per insorgere, per rivoltarsi contro l'uomo che li ha dominati per tanto tempo. E noi assistiamo alla sommossa popolare, forse un pò ingenuamente espressa ma sempre con spontaneo calore, alla fuga di quegli sciagurati che vengono inseguiti dalla folla e alcuni uccisi. Il bene non può non trionfare. E' una legge eterna alla quale gli autori del film si sono richiamati, sapendo di fare cosa gradita al pubblico. Di rilievo l'interpretazione di Gérard Blain, di Charles Vanel, di Saro Urzì, di Ubaldo Granata, di Luisa Conte e della tenera, quasi evanescente Gordana Miletic. Bianco e nero.

lunedì 29 agosto 2011

Castellammare nel tempo: Santuario Madonna della Libera.





Fervore di fede sulla collina di San Cataldo
per il santuario della Madonna della Libera.

Si rende necessario il concorso dei fedeli per l'ampliamento del tempio
e la sistemazione della strada di accesso


CASTELL. DÌ STABIA,   22 - gen. - 1963

Il piccolo tempio di Santa Maria della Libera, che ha sede sulla fertile collina di San Cataldo, di fronte all'incantevole golfo partenopeo, è insufficiente a contenere l'enorme afflusso di gente che vi giunge in devoti pellegrinaggi, provenienti da tutti i paesi vesuviani o in occasione di speciali funzioni liturgiche.            
Per esempio, quest'anno, nella notte di Natale, intere famiglie
salivano per la strada stretta a tortuosa che porta al Santuario per ascoltare la Santa Messa di mezzanotte. L'ora notturna e l'atmosfera natalizia rendevano il luogo ancora più suggestivo; gli alberi di ulivo proiettavano la loro ombra scura verso il ciclo, dove le stelle brillavano più lucenti che mai tra nuvole bianche e scure, che, spinte da una leggera brezza vagavano disordinatamente come un immenso gregge in cerca del suo pastore. In lontananza le luci delle case sembravano anch'esse tremule stelle, cadute sulla terra, in una notte di grazia.
A mezzanotte, il piccolo tempio, di stile neoclassico, e il cortile antistante, erano gremiti da una folla devota e commossa, e parecchie persone, visto che era impossibile assistere alla  S. Messa, a malincuore riprendevano la via del ritorno.
E’ pur vero, come tempo fa fu affermato dal comitato «pro Santuario della Libera», che ragioni di misticismo e di tradizione vogliono che il tempio conservi, anche nella devozione immensa che lo circonda, il carattere di un Eremo di alta montagna, ma bisogna tener presente che i fedeli che si recano al Santuario, attratti dalla speranza di essere liberati da mali fisici e spirituali, crescono ogni giorno di più e che  molti, specialmente in occasione di pellegrinaggi provenienti da Terzigno, Portici, Resina, San Giorgio a Cremano, Torre Annunziata, Torre del Greco, sono costretti a sostare nel piccolo cortile, poiché la chiesetta non riesce a contenere che un centinaio di persone. Ampliare il Santuario non vuol dire trasformarlo in un immenso tempio, cosa d'altronde impossibile, poiché sorge in una zona estremamente montagnosa, ma utilizzare sapientemente quel poco di spazio che ancora può essere sfruttato per ingrandirlo di qualche metro quadrato.
Altro grave problema che da anni non viene risolto, è quello della viabilità: un primo lotto di lavori è stato recentemente eseguito, ma l'ultimo tratto che porta al Santuario è ancora costituito da una mulattiera ciottolosa e disagiata. Sarebbe utile che le imprese cittadine di materiali da costruzione e anche quelle dei paesi vesuviani, unissero i loro sforzi per offrire gratuitamente quantitativi di materiali, per iniziare sia i lavori di ampliamento del Tempio che per migliorare la strada di accesso.
Il Santuario della Madonna della Libera oltre ad essere un nido di fede, è anche una culla d'arte, poiché il trittico dipinto sulla concavità della roccia è fattura di un vero artista. La Madonna, con in braccio il Bambino, ha alla sua destra S. Giovanni Evangelista, secondo la tradizione iconografica paleo-cristiana, mentre alla sua sinistra vi è un santo, in paramenti vescovili come quelli usati nei primi secoli del Cristianesimo. Padre Ludovico da Saviano, dopo approfonditi studi, ha identificato in quel santo, San Cirillo Alessandrino, il famoso Patriarca di Alessandria che si battè energicamente contro le eresie di Nestorio, che negava in Gesù Cristo una persona unica e non considerava Maria come Madre di Dio, ma solo come Madre del Cristo-uomo. La meravigliosa policromia del quadro, l'armonia delle masse, una pittura così satura di contenuto psicologico testimoniano l'esperienza tecnica e la sensibilità artistica dello sconosciuto e valente pittore che seppe fondere arte e fede cosi intimamente ed efficacemente da creare un vero capolavoro, il quale da anni parla un muto linguaggio di speranza ai cuori sofferenti.
Tra le varie ipotesi che sono state formulate per dare una spiegazione logica sia al titolo del dipinto, sia alla sua singolare posizione, la più accreditata è l'ipotesi iconoclasta.
Durante il secolo VII salì sul trono d'Oriente Leone l'Isaurico, che proibì ai cattolici di adorare le sacre immagini. Tutti coloro che non ubbidivano ai suoi ordini o si rifiutavano di consegnare le statue e i quadri sacri erano accusati di idolatria, perseguitati e uccisi. Anche a Stabia i soldati dell'imperatore seminavano il terrore fra la popolazione, distruggendo e bruciando le abitazioni dei Cattolici e imbrattando di calce anche opere di inestimabile valore artistico.
Gli Stabiesi furono costretti ad abbandonare la città in massa e si rifugiarono sul monte San Cataldo dove vissero per giorni e settimane interminabili, nel terrore di qualche assalto da parte delle orde bizantine e nello squallore più cupo di una vita randagia.
Fu allora che un ignoto pittore dipinse sulla vita roccia del monte San Cataldo la dolce immagine della Vergine, che venne chiamata dagli stessi Stabiesi «Santa Maria della Libera»,  e che, con la dolcezza del suo sguardo, infuse in quegli uomini cosi perseguitati il coraggio necessario per sopportare tutte quelle avversità.
Poi la persecuzione cessò e gli Stabiesi ritornarono in città, ricostruirono le loro case e, insieme agli orrori della persecuzione, dimenticarono anche la Vergine dipinta sulla roccia, che rimase esposta alla furia dei venti, delle acque e di ogni sorta di intemperie. Qualche secolo dopo la sacra immagine fu trovata da alcuni contadini, che edificarono in quel luogo una piccola e rudimentale cappella che fin dall’inizio fu meta di molti pellegrinaggi, specialmente parte dei comuni della penisola sorrentina, che, data la loro vicinanza al mare, erano continuamente minacciati dalle invasioni saracene.
Entro la fine dell'anno 1993 con una solenne funzione, sul capo di Santa Maria della Libera sarà posta una splendida corona d'oro, simbolo della immensa devozione dei fedeli per questa sacra immagine della Vergine, che da ben quindici secoli guarda e consola, dalla ripida parete rocciosa, con occhi dolci e pensosi, tutti coloro che si rivolgono a lei e che ispirò a don Ferdinando Palmini quella dolce ode che dice: “...ma soli - o popolo di Stabia, la Regina - a salutare e i mali - va al suo trono a deporre. -Oh! come lieto— si sentirà lo spirito allora quando - il volto nero, il volto mansueto, - ti fermerai mirando”.


Anna lozzino


ROMA :  Anno CII -  Numero 21 -  Martedì 22 gennaio 1963 -  pag. 5


domenica 28 agosto 2011

Vasco Rossi

Come ottenere il rimborso dei biglietti del tour annullato

 

Ecco come ottenere il rimborso del biglietto per il concerto di Vasco Rossi annullato a Torino, Bologna, Avellino e Udine. C'è tempo fino al 10 ottobre


Di ieri la notizia, ferale per i fans, dell’annullamento del tour Kom 2011 di Vasco Rossi, per i problemi di salute che hanno fatto disporre un nuovo ricovero, ed un fermo di 60 giorni, al cantante di Zocca. Immediatamente il popolo di Vasco si è attivato per esprimere solidarietà al cantante, ma allo stesso tempo anche per capire come fare per ottenere indietro i soldi spesi per i preziosi, ma ormai inutili, biglietti dei suoi concertoi.
Fatto stà che a 24 ore dalla notizia dell’annullamento del Tour di Agosto / Settembre di VASCO a causa dei 60 giorni di assoluto risposo che l’equipe medica di Villalba ha imposto all’Artista, è arrivato il comunicato ufficiale dell’organizzatore dei concerti italiani, eccolo per intero, comprese le indicazioni su come ottenere il rimborso del prezzo del biglietto.
Man mano che giungeranno notizie sulle procedure per il rimborso musica.blogville.it vi terrà aggiornati!
 “Live Nation Italia informa tutti coloro che sono in possesso del biglietto per uno dei 4 concerti del Tour:- 27 agosto TORINO – Stadio Olimpico
- 02 settembre UDINE – 
Stadio Friuli
- 06 settembre BOLOGNA – Stadio Dall’Ara
- 11 settembre AVELLINO – Stadio Partenio
che potranno richiederne il rimborso a partire da lunedì 29 AGOSTO 2011 e non oltre il 10 OTTOBRE 2011 presso il punto vendita di acquisto.
Per maggiori informazioni LIVE NATION ITALIA (02 53006501 – info@livenation.it)
Per i rimborsi dei biglietti acquistati online tramite il circuito TicketOne www.ticketone.it, i clienti verranno contattati e informati della procedura per la richiesta di rimborso; per informazioni: ecomm.customerservice@ticketone.it”
Da sottolineare che quasi sempre in questi casi il servizio di prevendita (in questo caso Ticketone) NON rimborsa i costi della prevendita stessa, come specificato sul retro del biglietto (che di fatto è il contratto stipulato tra l’emittente e l’acquirente). Insomma, si rischia di perdere circa il 15% pagato in fase di prevendita al circuito di prenotazione. Da ricordare però che Vasco Rossi (o gli altri cantanti in casi analoghi) non ha responsabilità in merito, ma è una condizione contrattuale imposta dal circuito.

G.S. - Carmen Covito: scrittrice. - 09


Carmen Covito nasce nel 1948 a Castellammare di Stabia, in provincia di Napoli. Si laurea in filosofia con una tesi su Arthur Schopenhauer. Insegna lettere a Brescia, fa il copywriter pubblicitario, sceneggia fumetti, si sposta in Giappone, Spagna e infine torna in Italia. Per un quotidiano ha l’occasione di intervistare Aldo Busi che resta colpito dalla sua maniera di scrivere e dopo qualche anno le assegna l’esercizio di tradurre assieme a lui alcune opere dall’italiano antico (Il Cortegiano di Baldassare Castiglione e il Novellino del Duecento) e il capolavoro di Nathaniel Hawthorne, La lettera scarlatta (oggi nella collana I Meridiani della Mondadori).
Nel frattempo (è il 1992) Covito pubblica per l’editore Bompiani uno dei maggiori successi editoriali degli ultimi vent’anni: La bruttina stagionata. Il libro vince il Premio Rapallo-Carige Opera Prima 1992 e il Premio Bancarella 1993. È tradotto in tedesco, spagnolo, francese, olandese, greco, rumeno.
Dal libro sono stati tratti un monologo teatrale (interpretato da Gabriella Franchini con la regia di Franca Valeri, adattamento di Ira Rubini) e un film omonimo (interpretato da Carla Signoris, sceneggiatura e regia di Anna Di Francisca).
Nel 1995 Covito pubblica il suo secondo romanzo: Del perché i porcospini attraversano la strada.
Ai primi due romanzi fa seguito un terzo, una vera e propria immersione nel web: Benvenuti in questo ambiente. È il 1997, e Covito realizza un’altra traduzione: per la collana I Classici Classici della Frassinelli diretta da Aldo Busi, esce, infatti, Claudine a scuola di Colette. Nel frattempo dà alle stampe una raccolta di racconti (Scheletri senza armadio e altri racconti) e infine decide di buttarsi a capofitto nell’archeologia per scrivere il romanzo La rossa e il nero, uscito nel 2002 dopo cinque anni di ricerche, viaggi e di esperienze sul campo.
L’ultimo lavoro di Covito appare in libreria nel 2005: un piccolo manuale per fumatori incalliti con il desiderio di darci un taglio, L'arte di smettere di fumare (controvoglia).
Le incursioni nel web di Covito, non si limitano al romanzo Benvenuti in questo ambiente. La scrittrice realizza e cura personalmente un sito internet “romanzesco” (www.carmencovito.com) attraverso il quale ha diffuso nel 2001 l'e-book Racconti dal Web.
Vive e lavora a Milano.

Romanzi

  • La bruttina stagionata, Bompiani
  • Del perché i porcospini attraversano la strada, Bompiani
  • Benvenuti in questo ambiente, Bompiani
  • La rossa e il nero, Mondadori

Principali traduzioni

  • Takeda Izumo - Miyoshi Shoraku - Namiki Senryū, I mille ciliegi di Yoshitsune, parziale traduzione dal giapponese in collaborazione con Gunji Yasunori, e adattamento ritmico di alcune scene, per il programma di sala Teatro Kabuki. Ichikawa Ennosuke III. I mille ciliegi di Yoshitsune, CRT, Milano 1985
  • Haruki Murakami, Il secondo assalto al forno (traduzione dall'inglese del racconto "Pan'ya saishūgeki"), Panta n. 7, 1992 (pp. 67-81)
  • Robert Antoni, Nonna Myna e la creatura, in Americani. Panta n. 12, 1993 (pp. 25-46)
  • Perrault, Cenerentola, De Agostini, Novara 1996
  • Ohnuki-Tierney Emiko, La vera storia dei kamikaze giapponesi. La militarizzazione dell'estetica nell'Impero del Sol Levante, Bruno Mondadori, Milano 2004, traduzione dall'inglese in collaborazione con Elena Dal Pra.
  • Elizabeth Abbott, Storia delle Altre: concubine, amanti, mantenute, amiche, Mondadori, Milano 2006, traduzione dall'inglese in collaborazione con Marco Cavalli.
  • Elizabeth Abbott, Storia della Castità, Mondadori, Milano 2008.





G.S. - Sebastiano Somma: attore. - 08

(Castellammare di Stabia, 21 luglio 1960) è un attore italiano.

Biografia

Attore di teatro, cinema, televisione e fotoromanzi, debutta a sedici anni con la commedia teatrale Miseria e nobiltà di Eduardo Scarpetta; in seguito recita in Napoli milionaria e in Sorelle Materassi, dal romanzo omonimo di Aldo Palazzeschi.
Nel 1982 esordisce nel cinema con il film Cuando calienta el sol... vamos a la playa a cui fanno seguito, tra l'altro: Un jeans e una maglietta, Zero in condotta, regia di Giuliano Carnimeo, La vita di scorta, Rimini Rimini, regia di Sergio Corbucci, I miei primi quarant' anni, regia di Carlo Vanzina, e Opera, regia di Dario Argento.
I suoi primi lavori televisivi sono: Skipper (1984), regia di Roberto Malenotti, e Il boss (1986), regia di Silverio Blasi. Nel 1998 appare su Rai 2 nella miniserie tv Cronaca nera, regia di Ugo Fabrizio Giordani, e nel 1999 su Rai Uno in Non lasciamoci più, regia di Vittorio Sindoni.
La vera popolarità come attore arriva a 40 anni quando diventa protagonista delle miniserie Sospetti 1 e 3 (2000-2005), regia di Luigi Perelli, e Sospetti 2 (2003), regia di Gianni Lepre, dove interpreta il ruolo del procuratore Luca Bartoli. Nel 2001 è protagonista di Senza confini, miniserie dedicata al commissario Giovanni Palatucci che a Fiume, durante la seconda guerra mondiale, salvò moltissimi ebrei.
Tra le altre fiction tv in cui ha in seguito lavorato, ricordiamo: quattro stagioni (dal 2003 al 2009) della miniserie Un caso di coscienza, regia di Luigi Perelli, in cui interpreta da protagonista il ruolo dell'avvocato Rocco Tasca, e la serie tv Nati ieri (2006-2007), regia di Carmine Elia, Paolo Genovese e Luca Miniero.Nel gennaio 2010 ritorna come protagonista nella serie tv di Raiuno Un caso di coscienza 4,regia di Luigi Perelli.
Nel 2007 ritorna a recitare in teatro con Sunshine di William Mastrosimone, regia di Giorgio Albertazzi, in cui è protagonista insieme a Benedicta Boccoli. Lo spettacolo è replicato anche nel 2008 e nel 2009.
Nel 2008 debutta alla regia, per il premio giornalistico "Marco Luchetta" 2008, per raccontare l'uccisione della troupe Rai uccisa a Mostar nel 1994.





Filmografia

·     Un jeans e una maglietta, regia di Mariano Laurenti (1983)
·     Zero in condotta, regia di Giuliano Carnimeo (1983)
·     Voglia di guardare, regia di Joe D'Amato (1986)
·     La vita di scorta, regia di Piero Vida (1986)
·     Rimini Rimini, regia di Sergio Corbucci (1987)
·     Opera, regia di Dario Argento (1987)
·     Rorret, regia di Fulvio Wetzl (1988)
·     Ciao ma', regia di Giandomenico Curi (1988)
·     I miei primi quarant'anni, regia di Carlo Vanzina (1989)
·     Hannibal, non accreditato, regia di Ridley Scott (2001)
·     Il mercante di stoffe, regia di Antonio Baiocco (2009)

 

 

Televisione[modifica]

·     Skipper, regia di Roberto Malenotti (1984)
·     Helena, regia di Giancarlo Soldi (1987)
·     Io Jane, tu Tarzan, regia di Enzo Trapani - Miniserie TV (1989)
·     Cronaca nera, regia di Gianluca Calderone e Ugo Fabrizio Giordani - Miniserie TV (1998)
·     Non lasciamoci più (1 episodio, 1999)
·     Sospetti, regia di Luigi Perelli - Miniserie TV - Rai Uno (2000)
·     Senza confini, regia di Fabrizio Costa - Miniserie TV (2001)
·     Sospetti 2, regia di Gianni Lepre - Miniserie TV - Rai Uno (2003)
·     Madre Teresa, regia di Fabrizio Costa - Miniserie TV - Rai Uno (2003)
·     Un caso di coscienza, regia di Luigi Perelli (2003)
·     La bambina dalle mani sporche, regia di Renzo Martinelli - Miniserie TV - Rai Uno 2005.
·     Sospetti 3, regia di Luigi Perelli - Miniserie TV - Rai Uno (2005)
·     Un caso di coscienza 2, regia di Luigi Perelli (2005-2006)
·     Nati ieri (2006-2007)
·     Un caso di coscienza 3, regia di Luigi Perelli (2008)

Curiosità

Nel corso degli anni '90 ha impersonato più volte la figura di Federico II nel Torneo dei Rioni di Oria, ricevendo vere e proprie ovazioni da parte del pubblico accorso alla manifestazione.


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