In attesa della prima, Pescara – Juvestabia, sto cercando di capirci qualcosa. Come “la notte prima degli esami” sono alla ricerca di motivi di esaltazione per mandar via quelli demoralizzanti. Ma è che nonostante tutto i nomi di quelli che saranno messi in campo non hanno per me un volto e una storia. Appartengono alla lunga serie delle promesse in attesa di futuri sviluppi, di crescere, di maturare, di imparare la disciplina del sacrificio per assegnarsi anima e corpo alla riuscita di quello che da ragazzo era un irrinunciabile sfogo dove smaltire i bollori nascenti
Ricordo che quand’ero ragazzo Castellammare produceva una
quantità enorme di giocatori in erba e che molti di questi approdarono ai vivai
della serie A. Era una città capace di organizzare con le forze in campo un
campionato per una intera stagione e per diverse categorie di età.
Dal 1953 ho sentito arrivare grida dal Menti in tutte le ore
della giornata quando non andavo a scuola. Le porte del Menti erano sempre
aperte e negli mi è capitato di incontrare qui ad Ostia Lido un giocatore dello
Stabia all’epoca della serie B. Fu lui a riconoscermi anche se all’epoca io ero
un ragazzo e lui già un uomo fatto.
Ripassammo le formazioni di quell’anno della squadra e del
risultato clamoroso del pareggio in casa di Stabia-Roma, merito del favoloso
portiere Giudici anche se aveva già una certa età.
Oggi il mondo del calcio è pieno di sorprese: da ragazzini
impertinenti ai violenti che sfogano la loro rabbia sugli avversari, da quelli
che si vendono le partite a quelli che si drogano per ottenere risultati
eclatanti.
Una volta gli sports erano utilizzati per sottrarre
manovalanza alla delinquenza, oggi molti delinquenti si inventano calciatori con
lo scopo di arricchirsi rapidamente.
Di quali elementi sarà fatta la nuova squadra e quali
saranno gli interessi che ruoteranno intorno ad essa ?
Stando a trecento chilometri di distanza riesco soltanto ad
avvertire delle sensazioni; certe notizie a volte mi confondono le idee, ma l’aria
che spira intorno alla squadra sento che è ancora la stessa.
L’allenatore è ancora lo stesso e certa dirigenza pure, non
se i tifosi saranno ancora disposti a subire come sempre è successo fin qui. Dovrebbero
avere il coraggio di disertare il campo in segno di protesta
Per una, due, tre, quattro partite di seguito per dare la
dimostrazione che esistono a una squadra che a volte ha dimostrato di non
esistere, ad un allenatore che vedeva la sua squadra perdere partite che
stavano vincendo, ecc. ecc.
Si è parlato di sconfitta da subito col Pescara dimostrando
che saremo spettatori ancora una volta della solita politica del galleggiare a
metà classifica continuando a respirare l’aria della B senza capire chela città
non è in grado di dare un sostegno economico più grande di quello che dà senza
una politica industriale parallela alle fortune della squadra.
Uscire fuori di Stabia per andare a giocare una partita non
serve a gran che se la squadra non diventa messaggera delle bellezze della
città, se la gente che la segue non è stimolata verso una crescita culturale
che può dare un volto nuovo al nostro consorzio civile.
La squadra dovrebbe essere accompagnata da operatori sociali
e dagli industriali se ancora ci sono, dalle autorità politiche per cogliere l’occasione
dell’incontro di calcio come elemento fondante di una nuova rinascita politica, sociale ed
economica in accordo con le realtà che si vanno ad incontrare.
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