Castellammare di Stabia. Progetto Erasmus + alla Scuola Stabia – Salvati
La scuola secondaria di primo grado Stabiae-Salvati ha avuto l’approvazione di un progetto ERASMUS+ dal titolo “Bags to do in your city”. Il progetto è biennale e si concluderà quest’anno con l’accoglienza di partner stranieri che ritorneranno nella nostra scuola.
La tematica che ha accomunato tutti i partner è stata la conoscenza della propria città: ciascuno ha avuto la possibilità di far conoscere all’altro le proprie tradizioni culturali e le ricchezze storiche della propria terra.
Le nuove generazioni hanno avuto modo di poter conoscere aspetti che, purtroppo, oggi sembrano essere caduti nell’oblio e hanno potuto confrontare la propria realtà con quella di altri Paesi europei, partner di progetto. Obiettivo comune è stato quello di valorizzare ideali di rispetto, comprensione delle diversità, scoperte di analogie, tolleranza. Tutte le comunicazioni sono avvenute in lingua inglese con l’impiego a 360 gradi delle moderne tecnologie. Quindi mail, blog, social hanno visto protagonisti in egual misura alunni, docenti e genitori indipendentemente dalla propria lingua madre e dal paese di origine: sono nati legami e amicizie che andranno ben oltre l’imminente chiusura del progetto.
La decisione di collaborare ad una progettazione di respiro europeo, che incentivasse la mobilità docenti e permettesse agli alunni di approfondire l’uso della lingua inglese e la conoscenza di altre realtà europee, fatte di abitudini, sistemi scolastici, tradizioni storico-culturali, è stata decisamente voluta dalla Dirigente Scolastica, la Professoressa Paola Francesca Toricco. La preside infatti, insieme alla referente di progetto è riuscita a coinvolgere e motivare docenti, alunni e relative famiglie in una esperienza che, di sicuro, lascerà delle tracce indelebili sia nella vita dei diversi attori coinvolti, sia nella documentazione specifica dell’istituto che si fregia di un’esperienza decisamente importante.
La prima fase progettuale si è svolta on line sulla piattaforma etwinning. I docenti di sette Paesi – Danimarca, Polonia, Portogallo, Slovacchia, Spagna, Turchia e Italia – hanno concordato la tematica e stilato il progetto. Nella fase attuativa sono state fissate due tipi di mobilità: Transnazionale e Didattica. La prima ha riguardato i soli docenti che si sono incontrati in Italia, Danimarca e Slovacchia dove sono state prese decisioni sulle attività laboratoriali da proporre nelle rispettive scuole e si è discusso sul progresso dei lavori e sulla loro valutazione. Il secondo tipo di mobilità ha coinvolto docenti, alunni e famiglie.
La scuola Stabiae- Salvati è stata rappresentata in Spagna, Polonia e Portogallo, da 18 alunni che hanno potuto presentare le attività laboratoriali predisposte alle altre scuole europee presenti: in Spagna presentazioni della città e dei simboli che la caratterizzano, in Polonia sfilata di abiti tradizionali e antichi giocattoli, in Portogallo organizzazione di due giochi all’aperto.
L’esperienza dei ragazzi, come si evince dai loro feedback, è stata formativa e entusiasmante tanto da contagiare anche le famiglie dei ragazzi; il successo del progetto ci ha convinti a voler continuare e divulgare anche ad altre scuole questa esperienza attraverso narrazioni e documentazioni di quanto sperimentato.
Il progetto terminerà a maggio ma i legami di amicizia, continuano tra i ragazzi e le famiglie che hanno mandato i propri figli in mobilità e ospitato nelle proprie case altri ragazzi del partenariato.
La tematica che ha accomunato tutti i partner è stata la conoscenza della propria città: ciascuno ha avuto la possibilità di far conoscere all’altro le proprie tradizioni culturali e le ricchezze storiche della propria terra.
Le nuove generazioni hanno avuto modo di poter conoscere aspetti che, purtroppo, oggi sembrano essere caduti nell’oblio e hanno potuto confrontare la propria realtà con quella di altri Paesi europei, partner di progetto. Obiettivo comune è stato quello di valorizzare ideali di rispetto, comprensione delle diversità, scoperte di analogie, tolleranza. Tutte le comunicazioni sono avvenute in lingua inglese con l’impiego a 360 gradi delle moderne tecnologie. Quindi mail, blog, social hanno visto protagonisti in egual misura alunni, docenti e genitori indipendentemente dalla propria lingua madre e dal paese di origine: sono nati legami e amicizie che andranno ben oltre l’imminente chiusura del progetto.
La decisione di collaborare ad una progettazione di respiro europeo, che incentivasse la mobilità docenti e permettesse agli alunni di approfondire l’uso della lingua inglese e la conoscenza di altre realtà europee, fatte di abitudini, sistemi scolastici, tradizioni storico-culturali, è stata decisamente voluta dalla Dirigente Scolastica, la Professoressa Paola Francesca Toricco. La preside infatti, insieme alla referente di progetto è riuscita a coinvolgere e motivare docenti, alunni e relative famiglie in una esperienza che, di sicuro, lascerà delle tracce indelebili sia nella vita dei diversi attori coinvolti, sia nella documentazione specifica dell’istituto che si fregia di un’esperienza decisamente importante.
La prima fase progettuale si è svolta on line sulla piattaforma etwinning. I docenti di sette Paesi – Danimarca, Polonia, Portogallo, Slovacchia, Spagna, Turchia e Italia – hanno concordato la tematica e stilato il progetto. Nella fase attuativa sono state fissate due tipi di mobilità: Transnazionale e Didattica. La prima ha riguardato i soli docenti che si sono incontrati in Italia, Danimarca e Slovacchia dove sono state prese decisioni sulle attività laboratoriali da proporre nelle rispettive scuole e si è discusso sul progresso dei lavori e sulla loro valutazione. Il secondo tipo di mobilità ha coinvolto docenti, alunni e famiglie.
La scuola Stabiae- Salvati è stata rappresentata in Spagna, Polonia e Portogallo, da 18 alunni che hanno potuto presentare le attività laboratoriali predisposte alle altre scuole europee presenti: in Spagna presentazioni della città e dei simboli che la caratterizzano, in Polonia sfilata di abiti tradizionali e antichi giocattoli, in Portogallo organizzazione di due giochi all’aperto.
L’esperienza dei ragazzi, come si evince dai loro feedback, è stata formativa e entusiasmante tanto da contagiare anche le famiglie dei ragazzi; il successo del progetto ci ha convinti a voler continuare e divulgare anche ad altre scuole questa esperienza attraverso narrazioni e documentazioni di quanto sperimentato.
Il progetto terminerà a maggio ma i legami di amicizia, continuano tra i ragazzi e le famiglie che hanno mandato i propri figli in mobilità e ospitato nelle proprie case altri ragazzi del partenariato.
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