Quando ritorno dove sono nato
chi può restituirmi i miei peccati
chiedendo in giro non lo trovo
più,
neppure dove ci lasciammo.
Solo ricordi disseminati
dentro a qualche tramonto,
a un’alba, a un sorgere del sole.
Di fronte al mare, ormai al di là
delle opere provvisionali
antintrusione nel cantiere,
un attimo di sosta più decente.
Altrove ogni spazio è occupato
da auto che battono la fiacca
ormai da mesi fin dove
non si corre, ove c’è sosta.
Se non fossi pazzo non ci
tornerei.
Eppure la creazione non ha
previsto
che manutenzioni fatte dal tempo
a scadenze naturali.
Ogni altro addobbo è un abuso
che gli usurai consumano a piacere
affogando i ricordi
ad ogni cambio di amministrazione.
Quando tempo servirà ancora
all’ammodernamento dello spreco ?
In un ritorno che mi calma l’anima
la sofferenza è spasimo che neppure
una cartolina del passato può
calmare.
Ti ringrazio del pensiero che hai
avuto
e del saluto che vi hai incluso
facendoti sentire più vicina come
sempre.
Gioacchino Ruocco
11.02.017 Ostia Lido
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