Storia
L'atto di nascita dell'azienda -che assume la prima denominazione di "Istituto stabiese di cambio"- è del febbraio 1933 anche se il primo documento ufficiale, rappresentato dalla "licenza di vendita n. 744", rilasciato dal podestà del comune di Castellammare di Stabia al nome di Vincenzo Santoro per un "banco di cambio" porta la data di un anno dopo, cioè il 21 febbraio 1934. La Banca Stabiese nasce in un momento particolarmente difficile, la crisi del 1929. Il suo fondatore, il rag. Vincenzo Santoro, è accompagnato da modesti mezzi finanziari ma è sorretto dalla certezza della validità della sua iniziativa. Dopo i primi difficili passi, già nel 1936 si rende necessario dare all'azienda un diverso assetto: scompare la ditta individuale per far posto alla società anonima con capitale di lire 200.000. Si affianca al rag. Santoro un gruppo di operatori, molti dei quali, di persona o attraverso i loro diretti discendenti, sono tuttora presenti nell'attuale compagine sociale. Frattanto il RDL del 12 marzo 1936 istituisce l'Ispettorato per la difesa del risparmio e l'esercizio del credito, affidandone le funzioni alla Banca d'Italia. Ed è con provvedimento del 10 luglio 1937 -a firma del governatore Vincenzo Azzolini- che l'Istituto ottiene l'iscrizione nell'albo delle aziende di credito. Nello stesso anno 1937 questa piccola Banca può vantare l'autorizzazione ad istituire una propria filiale in Pompei. Il capitale venne aumentato a lire 300.000. Poi le tristi vicende della guerra e gli anni della ricostruzione che vedono la Banca impegnata a realizzare progressivi aumenti dimensionali: si svilupperà la rete degli sportelli, il capitale sarà più volte aumentato, si migliorerà l'assetto organizzativo, si rafforzerà con opportuni investimenti immobiliari il patrimonio con l'acquisizione di stabili per uso aziendale. | |||||
La Banca nel 1956 assume l'attuale denominazione di "Banca Stabiese". Seguono anni impegnativi e di intenso lavoro che portano all'attuale solido assetto patrimoniale ed alla espansione territoriale che trova la Banca operante in una vasta zona nelle province di Napoli e Salerno comprendente il territorio dalla foce del Sarno a Castellammare di Stabia, alla penisola sorrentina ed ai comuni dei monti Lattari. | |||||
L'azienda, che è andata via via adeguando la propria struttura ai tempi, ha potuto raggiungere l'attuale soddisfacente posizione attraverso un andamento sempre regolare, accompagnata da una fiducia mai discussa. L'esistenza della Banca non è stata mai minacciata da difficoltà di sorta, malgrado in così lungo periodo non siano mancati i momenti difficili; la rettitudine professionale e l'operosità ne hanno sempre caratterizzato l'attività. In questi cinquanta anni l'Istituto ha mantenuto inalterate alcune peculiari sue caratteristiche quali l'attenta cura degli interessi della clientela e l'accurata scelta delle relazioni preferendo sempre operazioni di credito commerciale. La lunga esperienza maturata ha confermato che il progresso di una azienda di credito non si realizza con marcate manifestazioni innovative ma con la scelta di un'appropriata dimensione. La Banca ha perseguito sempre un progetto di sviluppo qualitativo senza mai privilegiare in modo assoluto l'allargamento della base operativa, cercando di acquisire una sua precisa fisionomia attraverso una specializzazione di funzioni. Solo questa strategia ne ha consentito la validità dell'esistenza e l'acquisizione di un proprio mercato. |
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