Vico Equense. Domenica 19 novembre 2017, ore 19,00 nell’ex Cattedrale di Vico Equense il concerto “Stabia caput mundi”
Vico Equense. Domenica 19 novembre 2017, ore 19, nell’Antica Cattedrale di Vico Equense, il concerto “Stabia caput mundi”.
Michele Esposito (1855-1929)
Pianista, insegnante, editore a Dublino
Eugenio Esposito (1863-1950)
Operista e direttore d’orchestra a Mosca e S. Pietroburgo
Luigi Denza (1846-1922)
Insegnante di canto a Londra
Pianista, insegnante, editore a Dublino
Eugenio Esposito (1863-1950)
Operista e direttore d’orchestra a Mosca e S. Pietroburgo
Luigi Denza (1846-1922)
Insegnante di canto a Londra
Concerto con: Vincenzo Caruso, piano – Filippo Dell’Arciprete, violino – Alessandro Lerro, baritono.
A completare il programma:
”Bid adieu to girlish days”, testo e melodia di James Joyce
Preludio per pf. di Boris Pasternak.
A completare il programma:
”Bid adieu to girlish days”, testo e melodia di James Joyce
Preludio per pf. di Boris Pasternak.
Castellammare di Stabia è città di nobile tradizione artistica che giunge ai giorni nostri per il tramite di nomi prestigiosi come Raffaele Viviani e Annibale Ruccello. I musicisti stabiesi proposti nella serata di domenica, portarono certamente molto in alto il nome dell’antica Stabia in tutta Europa e in Russia.
Iniziamo dal meno noto, a 100 anni esatti dallo scoppio della Rivoluzione bolscevica, Eugenio Esposito, del quale erroneamente la Treccani dice che tutta la sua produzione è andata perduta, operò in Russia dal 1890 al 1922 scrivendo almeno tre opere,
cantate etc. Una di queste, un’opera buffa in russo, si chiama Camorra ed è ambientata a Napoli. Il fratello Michele si può quasi considerare una gloria nazionale irlandese, se si considera che oggi un quartetto d’archi anglosassone si chiama appunto ”Esposito string quartet“: il nostro ebbe un ruolo fondamentale nella valorizzazione delle melodie tradizionali irlandesi e nella diffusione della produzione dei grandi musicisti italiani, tedeschi, austriaci etc.
cantate etc. Una di queste, un’opera buffa in russo, si chiama Camorra ed è ambientata a Napoli. Il fratello Michele si può quasi considerare una gloria nazionale irlandese, se si considera che oggi un quartetto d’archi anglosassone si chiama appunto ”Esposito string quartet“: il nostro ebbe un ruolo fondamentale nella valorizzazione delle melodie tradizionali irlandesi e nella diffusione della produzione dei grandi musicisti italiani, tedeschi, austriaci etc.
Di Luigi Denza, famosissimo in tutto il mondo per Funiculì Funiculà, è sufficiente dire che fu insegnante di canto a Londra presso la prestigiosa Royal Academy of music per quasi 25 anni, fino alla sua morte.
Non è casuale che James Joyce e Boris Pasternak, tra i maggiori scrittori del XX secolo, siano inseriti in questo programma. Joyce, prima di dedicarsi soltanto alla scrittura, fu anche tenore di grazia; ebbe a Dublino rapporti di amicizia con la famiglia Esposito, esibendosi alla presenza di Michele dal quale possiamo ipotizzare ebbe lezioni e suggerimenti. Nel 1903 lo scrittore partecipò al prestigioso concorso canoro Feis Ceoil
classificandosi al terzo posto: presidente di giuria Luigi Denza! A differenza di T. Mann che, per il suo Doktor Faust s’avvalse del contributo di T. Adorno filosofo e musicista, Joyce non ebbe logicamente bisogno di suggerimenti altrui per le molteplici citazioni musicali presenti nei sui romanzi e nelle poesie.
classificandosi al terzo posto: presidente di giuria Luigi Denza! A differenza di T. Mann che, per il suo Doktor Faust s’avvalse del contributo di T. Adorno filosofo e musicista, Joyce non ebbe logicamente bisogno di suggerimenti altrui per le molteplici citazioni musicali presenti nei sui romanzi e nelle poesie.
E’ inutile dire che, in relazione al citato anniversario, il romanzo “Il dottor Zivago” di Boris Pasternak rappresenta la più importante testimonianza letteraria. Non è molto noto, invece, che lo scrittore (la madre pianista) fu devotissimo allievo di Skrjabin e che compose una sonata ed alcuni preludi. Alcune sue poesie hanno riferimenti precisi a questa sua grande passione. Chissà che a Mosca non abbia incontrato o sentito le opere di Eugenio Esposito
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