mercoledì 28 febbraio 2018

Castellammare: Una SINTesi tutta da……bere?


Castellammare: Una SINTesi tutta da…………bere?
(Tacco di Ghino) – Sint, potrebbe essere confuso con un celebre lubrificante di motore per auto, ma nella realtà è una società vitale per il Comune stabiese, il motivo? E’ presto detto! Sint ha sempre gestito dalle sue origini il termalismo a Castellammare, anche se qualche cattivone vocifera che avrebbe gestito esclusivamente immobili, ma questa è una storia che non coincide con i fatti passati e recenti. Il passato ci dice che ha gestito la genesi del termalismo e costruito le basi successive, tant’è che è stata sempre presente in tutte le  decisioni su Terme di Stabia.
Il presente invece ci dice che, archiviato il passato e la storia, le cose stanno in un modo diverso e ci restituisce una società di fatto in “house”, così come tecnicamente sono definite tutte le società strategiche di un Ente Locale.
La verità dei fatti ci racconta anche che la Sint ritorna in possesso, dopo una quantomeno strana restituzione al Comune, del complesso di Piazza  Ammendola (Antiche Terme), quando poi, sempre la stessa la Sint, acquisisce strada facendo il marchio Terme Stabiane registrandolo a proprio nome. A questo punto per fare cosa?
Sintetizzando, ma si vuole fare il termalismo, o forse no?
Infatti, quello che non si comprende è se, il tanto richiamato bando, sia rivolto a fare delle Terme, scusate delle strutture termali, un polo termale oppure qualcos’altro……….?
Il solito cattivone ci sussurra che il termalismo sia ormai superato e che pertanto bisogna fare altro, ma vien lecito domandarsi di come. nel tempio del termalismo, si possa pensare ancora a fare i soliti, e stantii, giochi culinari a cura degli Chef De Martino e Vanacore? Forse si o forse no?
Ed oggi non si comprende come mai continuino, sottotraccia, ad attorcigliarsi vicende del passato, vedi Cuomo, e del recente passato, Di Martino, dove guarda caso lo Chef nonostante tutto risulta essere sempre lo stesso.
Nel prendere atto che Tony Pannullo, rimasto cotto e bollito in questo circolo tutto culinario, è stato scaricato anche da una consistente parte del suo PD dimostra oggi, interamente, tutta la sua debolezza politica.
A questo punto, senza esitazione, sarebbe il caso che la struttura Commissariale attenzioni con interesse la stesura di questo bando, non tralasciando di seguire passo passo tutta la sua elaborazione, in modo da non lasciare campo a chi, molto probabilmente, non vuole il bene della Città e la rinascita delle Terme, ma che, molto verosimilmente, vorrebbe costruire un comodo “open space” per trenta anni ad un prezzo modico ed anche popolare. Un ultima considerazione appare purtroppo d’obbligo; ma i vari Sindacati, Confederali ed autonomi, sulla questione Terme sono a conoscenza di quanto avviene, oppure ………..sono solo conniventi? Ah saperlo……..

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