Pensioni, aumento, assegni e Quattordicesima al vaglio del Governo
Pensioni, sindacati incontrano il Governo: chiesto aumento assegni e
Quattordicesima
8
febbraio 2020
Nell’ambito degli
incontri tecnici preliminari alla Riforma Previdenziale, Cgil, Cisl e Uil
insieme alle federazioni dei pensionati hanno incontrato il Governo ieri.
Quanto approvato nella Legge di Bilancio 2020 non ha soddisfatto i sindacati
che, per questo motivo, in vista della prossima Manovra
Finanziaria, hanno chiesto all’Esecutivo di garantire maggiori tutele ai pensionati.
Pensioni: le proposte
al vaglio del Governo
Una delle prime richieste avanzate dai sindacati ai rappresentanti
del Governo e del Ministero del Lavoro è stata quella relativa alle risorse a
disposizione. Quanto verrà investito nella riforma previdenziale il prossimo
anno? E quali saranno le risorse che verranno impegnate in futuro per tutelare
i destinatari degli assegni pensionistici? Le richieste di cui
le federazioni si sono fatti portavoce alla riunione riguardano nello
specifico:
- riduzione della pressione fiscale sugli assegni
pensionistici;
- aumento importi e Quattordicesima (ampliando anche la
platea dei beneficiari);
- indicizzazione piena delle
pensioni rispetto all’inflazione (almeno per gli assegni fino a sette
volte il minimo, pari a circa 3.600 euro lordi al mese).
Queste le proposte
avanzante, che l’Esecutivo ha ascoltato e si è ripromesso di
valutare.
Pensioni in aumento
grazie al sistema delle detrazioni e la rivalutazione piena
Un aumento degli assegni pensionistici sarebbe
possibile grazie al riconoscimento di una serie di detrazioni a tutte quelle
categorie che fino ad ora sono state escluse da tali sconti (come gli incapienti che non ne possono
usufruire). Per quelli che invece già ne beneficiano, si dovrebbe procedere con
una revisione delle stesse che, tenendo conto degli anni di contribuzione
vantati e degli importi percepiti, si traduca in un aumento degli importi.
Da qui, quindi, la richiesta di ampliare la platea dei beneficiari della
Quattordicesima (la mensilità aggiuntiva per chi ha almeno 64
anni e pensioni inferiori a due volte il minimo, ovvero a circa 1.030 euro
mensili), rivedendo i requisiti che permettono oggi di ottenerla.
È stato proposto, inoltre, di aumentare gli importi della stessa, che adesso
possono variare da un minimo di 336 euro a massimo 655 euro a seconda dei casi.
Tra le richieste di
aumento relative agli importi mensili e alla Quattordicesima, in fine, si
inserisce quella relativa alla rivalutazione piena delle
pensioni tramite il ripristino della legge 388/2000 che, pur
essendo stato rimandato al 2022, potrebbe essere anticipato al 2021, facendo
affidamento sui meccanismi di indicizzazione più favorevoli degli attuali.
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