Prelievo contanti, come evitare il controllo dell’Agenzia
delle Entrate
È diventato sempre più rischioso effettuare azioni sul proprio conto
corrente senza essere “notati” dall'Agenzia delle Entrate. Ecco qualche
consiglio
10
febbraio 2020
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Come vi abbiamo già
raccontato, le cose sono molto cambiate negli ultimi tempi riguardo ai conti
correnti. Da un lato le banche posso effettuare azioni senza preavviso,
come chiudere i conti correnti in alcuni
casi, dall’altro i costi dei conti sono aumentati enormemente.
Non solo. È diventato
sempre più rischioso effettuare azioni sul proprio conto
corrente senza essere “notati” dall’Agenzia delle Entrate.
È il caso ad esempio
del prelievo di contanti. Le novità sono state introdotte dal Governo
nell’ottica di rendere più tracciabili i movimenti, e quindi contrastare
l’evasione fiscale.
Esiste un limite al
prelievo di contante?
Iniziamo col dire
che per i prelievi non esiste alcun limite imposto
dalla normativa sull’antiriciclaggio. La legge vieta invece i
trasferimenti di contanti per cifre pari o superiori a 3mila euro.
Questa norma, però, non
si applica né ai prelievi né ai versamenti in banca visto che, in questo caso,
la proprietà del denaro resta sempre in capo allo stesso soggetto (il
correntista).
Cosa fare per evitare
i controlli
Il limite al prelievo
scatta per importi superiori a 12.500 euro: in questo caso, vige il divieto di
trasferire somme di denaro senza un intermediario abilitato, come la banca,
passaggio richiesto dalla normativa sull’antiriciclaggio. Quindi il consiglio è
evitare di prelevare somme pari o superiori a questo limite.
Ma c’è un’ulteriore
novità: con una recente modifica è stata prevista una segnalazione obbligatoria alla Uif (l’Unità di
informazione finanziaria) da parte delle banche per tutti
i prelievi superiori a 10mila euro nell’arco dello stesso mese. E
ciò vale anche se si tratta di prelievi frazionati in più operazioni di importo
inferiore, ad esempio 10 prelievi da mille euro. Anche in questo caso, quindi,
meglio se dilazionate il prelievo in più mesi.
Precisiamo che la
segnalazione viene fatta non per una questione fiscale ma per un controllo
sulle attività illecite. Non finisce quindi all’Agenzia delle Entrate, ma
potrebbe arrivare nelle mani della Procura della Repubblica, rientrando dunque
dentro al perimetro delle segnalazioni per operazioni sospette (Sos).
Una volta che avete
prelevato i vostri contanti, evitate di spenderli tutti insieme o trasferirli a
un’altra persona se si tratta di importi pari o superiori a 3mila euro.
Potreste invece conservarli a casa o utilizzarli per i vostri acquisti solo per
spese più ridotte.
Cosa cambia dal 1
luglio 2020
Dal 1° luglio 2020
fino al 31 dicembre 2021, si abbassa il tetto all’uso di
contanti a 1.999,99 euro. Non si potranno fare in contanti né
pagamenti né prestiti né donazioni a partire da 2.000 euro in su, ma bisognerà
optare per strumenti tracciabili come bonifici, assegni, carte di debito e
carte di credito. Dal 1° gennaio 2022, il tetto si abbasserà
ulteriormente a 1.000 euro.
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