Nel riquadro la deputata Carmen Di Lauro
Sette milioni di euro per
interventi agli scavi di Stabiae
6 Febbraio 2020 7:39
Sette
milioni per il triennio 2020-2022. Risposta del Governo a una interrogazione
dell’on. Di Lauro. Sentiti operatori del settore
Sette
milioni di euro per interventi agli scavi di Stabiae
Castellammare di Stabia – Sette milioni
di euro stanziati dal governo per il triennio 2020-2022 destinati a vari
interventi negli scavi di Stabia. La notizia giunge in una nota del
sottosegretario Buffagni in risposta ad una interrogazione
parlamentare della deputata stabiese del Movimento 5 Stelle Carmen Di
Lauro.
In generale gli
interventi riguarderanno il restauro degli affreschi e dei mosaici, interventi
di copertura, ripristino della segnaletica, interventi per la fruizione
ampliata e l’abbattimento delle barriere architettoniche, integrazione di
apparati digitali e multimediali di supporto alla visita ed avvio di altri
scavi.
Risposta prontamente
commentata con soddisfazione dalla deputata Di Lauro: “Ringrazio il
Governo per la puntuale risposta ma soprattutto per l’attenzione che ha deciso
di riservare a Castellammare di Stabia. Noi abbiamo un prestigioso patrimonio
archeologico che negli anni è stato abbandonato a sé e lo testimonia il fatto
che risultiamo ancora oggi quasi del tutto assenti dai grandi circuiti
turistici nonostante i reperti di valore internazionale.”
Nonostante questa
grave assenza dai circuiti c’è da sottolineare che il sito archeologico
stabiese ha fatto registrare, nel suo “grande” piccolo un record di presenze
nel solo primo mese di questo nuovo anno: ben 2061 visitatori.
Un numero quasi
triplicato rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, un successo ottenuto,
molto probabilmente anche a seguito delle attività di volontari ed associazioni
presenti sul territorio che, nel corso dell’anno, in particolar modo nella
stagione estiva, hanno promosso un ciclo di visite serali ed altri eventi che
hanno richiamato visitatori anche da più lontano, il tutto poi amplificato
dalla visibilità sui social ha aiutato a far conoscere questi inestimabili
tesori a chi ancora ne ignorava l’esistenza.
C’è di che essere
soddisfatti ed ottimisti perché se questi risultati si sono potuti ottenere in
condizioni, diciamolo pure, precarie, si può solo immaginare cosa potrebbe
diventare il parco archeologico al termine di tali interventi e a tal proposito
riportiamo le opinioni di alcuni gestori di attività ricettive sul territorio
“I
miei ospiti purtroppo non riesco neanche a mandarli sul sito archeologico – afferma un gestore di B&B del centro città
– già arrivare su una delle ville è complicato, poi addirittura fare in
modo che queste persone vadano a piedi da una villa all’altra, con il rischio
di essere messi sotto perché non c’è marciapiede e la strada , soprattutto
d’estate, è ancora più pericolosa perché invasa dalla vegetazione.
La
notizia di tali interventi è sicuramente positiva ma non si può prescindere
dall’attuazione di un piano serio di riqualificazione non solo del sito ma
anche della zona circostante”.
Le difficoltà riscontrate da chi opera sul territorio stabiese vanno, quindi,
tutte in una sola direzione, rendere accessibile il sito.
“Resta
insoluto il problema dei collegamenti con i siti di Varano – fa da eco un altro gestore di attività
ricettiva nella zona del centro antico – “Ad oggi non esistono bus o
navette che collegano almeno le stazioni della Circumvesuvuiana con la collina
di Varano ed è improponibile andarci a piedi, slalom tra i rifiuti, strade
prive di marciapiedi e indicazioni non sufficienti”.
Ci si auspica che tali
interventi poi possano portare ad un inserimento del sito archeologico stabiese
in un circuito turistico e culturale che vada oltre i siti di Pompei ed Ercolano
poiché “sono pochissimi gli ospiti che soggiornano e che sono a conoscenza
degli scavi di Stabia che fa da Cenerentola rispetti ai siti più famosi”
continua lo stesso gestore.
Non resta che
augurarsi dunque che l’intervento del governo non rimanga una cattedrale nel
deserto in cui da troppo tempo giacciono i beni archeologici in particolare ed
artistici in generale nella nostra città, lo stesso auspicio che esprime la
deputata Di Lauro commentando la risposta di Buffagni
“Finalmente
si metterà mano anche alla Reggia di Quisisana dopo un accordo tra Comune e
Parco Archeologico di Pompei. Mentre nella Collina di Varano sono stati
effettuati alcuni espropri, primo passo per la realizzazione da noi auspicata
di un parco archeologico stabiese dai confini ben delimitati su cui poter poi
pianificare uno sviluppo di attività economiche, sociali e culturali.
L’auspicio è che vi sia un concreto cambio di rotta per le nostre terre, troppo
spesso dimenticate”.
Giusy Somma
Le difficoltà riscontrate da chi opera sul territorio stabiese vanno, quindi, tutte in una sola direzione, rendere accessibile il sito.
Giusy Somma
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