Pronto il vaccino anti-Covid italiano: precedenza al nostro Paese
Sviluppato alle porte di Roma, verrà testato nelle prossime settimane su 90
volontari. Se efficace, distribuito prima in Italia
12
Agosto 2020
Il vaccino anti-Covid “made in Italy”, prodotto da
un’azienda biotech laziale e finanziato dalla stessa Regione Lazio, sta
per entrare nella sua fase “conclusiva”. In questi giorni, infatti, l’Ente
della Pisana è alla ricerca di volontari che si facciano inoculare le prime
provette della medicina, così da poterne valutare gli effetti (ed eventuali
effetti collaterali).
In poco più di 24
ore sono arrivate oltre 4 mila candidature: un numero
decisamente elevato, che consentirà di trovare facilmente i 90 volontari che
dovranno sottoporsi alla cura sperimentale realizzata e sviluppata da ReiThera. L’azienda biotech con sede a Castel
Romano, poco fuori dal Grande Raccordo Romano (e non troppo lontano da
Pomezia, dove è stato sviluppato anche un altro vaccino anti-Covid),
sta definendo gli ultimi dettagli operativi e strategici, così da farsi trovare
pronta con l’appuntamento più importante della sua storia.
Nonostante sia attiva
da oltre 20 anni nel settore delle biotecnologie, ReiThera ha investito con convinzione nello sviluppo del vaccino e
si dice pronta a dare il suo contributo per contrastare il “ritorno di fiamma”
del Covid 19 nel nostro Paese.
Come funziona il
vaccino anti-Covid di ReiThera
In un’intervista
rilasciata a Repubblica, Stefano Còlloca (co-fondatore di ReiThera e Chief of
Technology dell’azienda) spiega come sia stato sviluppato il vaccino e quale
sia la “ratio” che ha guidato le scelte degli scienziati romani. Secondo
Còlloca, lo sviluppo di vaccini contro il SARS-CoV-2 non è troppo complesso,
come dinostrano le tanti sperimentazioni in corso un po’ ovunque nel mondo (da ultimo in Russia).
Il vaccino di
ReiThera, però, differisce dagli altri in fase di sviluppo perché basato su un adenovirus di gorilla, che ha lo scopo di
“trasportare” una sequenza di codice genetico che provoca la reazione del
nostro sistema immunitario e lo spinge a sviluppare degli anticorpi.
L’adenovirus di gorilla, a differenza di quelli umani, non viene riconosciuto
immediatamente dal sistema immunitario umano e, dunque, ha tempo a sufficienza
per compiere la sua “missione”.
Pronti a produrre
milioni di dosi, precedenza all’Italia
Come detto, in attesa
dei risultati dei primi test, ReiThera sta ultimando i preparativi per farsi
trovare pronta alla produzione di massa del suo vaccino. Nell’impianto alle
porte di Roma sono in fase di ultimazione i lavori per l’ampliamento
dell’impianto di produzione, dove stanno per essere installati due nuovi bioreattori da 3 mila litri ognuno. Questo
consentirà di incrementare notevolmente la capacità produttiva di ReiThera.
L’obiettivo è quello
di essere in grado di produrre milioni di dosi nel
giro di un lasso di tempo ridotto, così da incontrare la domanda dei
Paesi interessati alla medicina. La priorità, comunque, verrà data al nostro
Paese: se il vaccino dovesse funzionare, le prime fiale saranno destinate ai
pazienti italiani.
Tag: Vaccino
Leggi anche
·
Coronavirus, in Italia sperimentazione del vaccino sull'uomo
in estate
·
ReiThera, da Unicredit primo finanziamento leasing in
Italia con Garanzia SACE
·
Coronavirus, le prime dosi del vaccino italiano: al via
la sperimentazione
·
Covid, vaccino Oxford funziona. Tempi ed effetti
collaterali
·
Coronavirus, corsa ai vaccini: quali e a che punto sono
Nessun commento:
Posta un commento