Da Stabia Channel apprendo che il tentativo del "Falò autorizzato" è
stato un flop, compresi quelli ammessi sull’arenile antistante il lungomare.
Lo spettacolo per l'unico falò da ardere doveva aver inizio alle 20,30, ma dopo alcuni
tentativi e circa due ore di attesa sia gli spettatori che i facenti fuoco si
sono arresi e tornati ad altre incombenze tra cui anche il sindaco che
era andato a portare il suo contributo. L’articolista dà la colpa alla legna
troppo fresca come aveva annotato il
solito stabiese perspicace che la sa più lunga degli altri al solo guardarla.
Lo spettacolo era stato avviato con successo, però dai fuochi di
artificio e dalla banda dei Babbo natale, ma non ha avuto seguito in quanto il
fuoco che doveva incendiare la catasta, pur avviato allo spasimo non ha voluto assecondare il desiderio degli
astanti che lo volevano vedere arrivare prepotentemente alto nel cielo della spiaggia.
Il ritorno a casa a permesso almeno a quelli del Rione Cicerone
e di via Napoli che erano stati gli unici a chiedere l’autorizzazione e a
vedersela respinta, di assistere, forse, ai più grandi falò tra quelli che gli
altri abusivi hanno acceso al rione Moscarella, al Savorito, all’Annunziatella,
in via De Gasperi e al rione Spiaggia.
Il primo Falò della serata è stato acceso a Scanzano dove si
sono avuti scontri tra i giovani presenti e le
forze dell’ordine che son stati destinatari di una fitta sassaiola.
Altri sono stati accesi al Petraro, al parco Imperiale,
davanti alla chiesa di San Ciro che come
tradizione è stato avviato al sorgere dell’alba.
Non ultimo quello davanti allo stabilimento dell’Acqua
acetosella il cui allestimento era stato
iniziato soltanto alle due.
Le tradizioni per una città come Castellammare sono un grande
conforto e un momento di aggregazione che vede risorgere lo spirito della
città, basterebbe un'amministrazione più attenta nell'assecondarle con l’assistenza adeguata che l'avvenimento richiede assicurando nelle vicinanze per interventi di pronto
soccorso, di ordine pubblico e dei vigili del fuoco con l’obbligo per i
responsabili della feste rionali di un patentino con particolare riguardo alla
conduzione del fuoco e per la costruzione della piramide di lego da ardere in
sicurezza per i partecipanti, gli astanti e quelle che vivono abitualmente
intorno all’evento per far vivere alla popolazione una rinascita meno traumatica e più coinvolgente in linea col proprio carattere libero
e intransigente.
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