Castellammare di Stabia. Tasse al massimo per 5 anni. Tariffe da capogiro su casa e rifiuti
Castellammare di Stabia. «Il Comune, per il periodo di cinque anni, deve applicare e riscuote le tasse nelle aliquote massime consentite». E’ al secondo punto delle prescrizioni inviate dal ministero dell’Interno che arriva la stangata per gli stabiesi. Certo, c’era da aspettarselo, d’altronde chi non aveva votato il dissesto finanziario dell’ente l’aveva previsto. Ora però arriva il preciso diktat del Viminale. E quindi: il dissesto finanziario lo pagheranno interamente gli stabiesi.
Il Comune ripiana i debiti ma a colpi di tasse. Questo è il senso della relazione del Viminale, recapitata lunedì scorso all’ufficio protocollo di Palazzo Farnese. Un documento che arriva con un mese di ritardo per un errore di spedizione: l’atto era stato inviato alla Prefettura di Catania, piuttosto di quella di Napoli. Alla fine è arrivato giusto in tempo per far approvare il bilancio di previsione per fine dicembre. Il ministero valuta positivamente l’ipotesi votata in consiglio comunale lo scorso agosto 2014, ma impone di rispettare sei punti molto corposi. Un capitolo speciale viene dedicato proprio alla riscossione delle tasse, che obbligatoriamente dovrà essere applicata nella «misura massima consentita». Questo significa che per gli stabiesi, almeno fino al 2017, le aliquote saranno al massimo. E parliamo della Iuc (Imu, Tasi e Tari) e quelle che verranno, ma anche per le tasse per l’occupazione di suolo pubblico, nonchè di «spazi ed aree pubbliche».
Tariffe alle stelle anche per «l’imposta comunale sulla pubblicità e sulla pubblica affissione», aliquote che la giunta sarà obbligata a deliberare nella massima misura consentita dalla legge. Non ci sono modifiche soltanto per la tassa dei rifiuti, per cui i cittadini dovranno coprire l’intero importo speso dal Comune per la gestione del servizio, compresi i costi di smaltimento e di discarica. Il salasso riguarda anche i diritti di segreteria, che inevitabilmente si ripercuotono sui cittadini. Gli stabiesi che dovranno ritirare qualsiasi atto o pratica a Palazzo Farnese, saranno costretti a pagare il massimo della tariffa. E non solo. Il ministero ordina anche di aumentare i fitti agevolati delle abitazioni di proprietà del Comune, adeguandoli ai prezzi di mercato.
Ma in questo caso c’è un duplice problema: recuperare i fitti mai incassati per via della forte evasione e costringere a pagare chi fino ad ora ha usufruito di un canone di poche centinaia di euro mensili. Oltre a provvedere a una ricognizione dei fitti passivi e quindi l’utilizzo di beni del Comune per lo svolgimento delle attività amministrative. Questo in parte è già avvenuto ed ha portato allo sfratto del giudice di pace e della sezione distaccata del Tribunale di Torre Annunziata dai locali dell’ex pretura in viale Europa. In quella sede è stata dislocata la sala operativa dell’impianto di videosorveglianza ed è previsto il trasloco del comando di polizia municipale. Restano ancora aperti, però, gli uffici della sede di Palazzo Di Nola in via Raiola. Il sindaco Nicola Cuomo aveva ordinato lo sgombero dell’immobile, che costa oltre 20mila euro ogni mese. Nonostante un trasloco parziale, molti uffici continuano ad essere aperti in via Raiola. Per non incorrere in penali, il Comune dovrà subito provvedere allo sgombero della struttura. E rispettare alla lettera i sei punti contenuti dal diktat del Viminale.
(Daniele Di Martino – Metropolis)
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