Coronavirus e calcio, la Figc alza la voce: "Non firmeremo mai lo
stop"
Il presidente della Federcalcio Gravina
parla chiaro: "Farlo comporterebbe l'uccisione del calcio italiano".mpi
per tornare in campo si possono accorciare"
Il mondo del calcio si stringe intorno all'importanza condivisa dai propri
vertici di far ripartire la serie A e concludere l'accidentatissimo
campionato 2019-2020, per le ragioni ribadite in queste ore anche dalla
Lega e da diversi presidenti a partire da quello della Lazio, Claudio
Lotito. Un tema sul quale è tornato mercoledì anche Gabriele
Gravina, intervenuto nel corso di "Crescere Insieme", meeting
online curato dall'Ascoli.
"Non firmerò mai il blocco dei nostri campionati – ha
sottolineato il presidente della Figc -. Farlo comporterebbe l'uccisione del
calcio italiano. Se si invoca il blocco, allora dovrà essere il Governo a
imporcelo. Perché se dobbiamo aspettare il contagio 0 o il vaccino, allora salterà
anche la stagione 2020-2021".
Gravina appare particolarmente poco convinto di un "piano B" in
caso di definitivo stop al campionato: "Se questo piano B equivale a dire
che è finita, allora non ci sto. Ma se non ci sono pessimi
dirigenti, allora piani alternativi vanno varati. E il mio senso di
responsabilità mi porta ad avere un piano B, C e D".
Anche il numero uno della Federcalcio ha ribadito l'importanza del calcio
per l'economia italiana: "Non si tratta di un'entità separata da
altri contesti. Penso anche solo alle tv, in caso di stop ci
sarebbe un danno emergente di 400 milioni di euro. Non sono numeri
citati a caso".
"Da presidente Figc ho vissuto due mesi infernali, non
posso proprio staccare la spina perché sarebbe da irresponsabile. Anche perché
abbiamo forti responsabilità contrattuali con la Uefa, la Fifa e
gli altri partner", ha aggiunto Gravina.
C'è poi il discorso sportivo:
"Vi immaginate i contenziosi in caso di stop? Chi
sarebbe promosso, chi retrocesso? Quali diritti calpesteremmo?
Un presidente della Federcalcio deve tutelare questi interessi".
Gravina chiude con il numero più impressionante, quello del danno economico
prefigurato in caso di effettivo stop del calcio: "Lo abbiamo quantificato
in 700/800 milioni di euro".
SPORTAL.IT | 29-04-2020 23:30
Nessun commento:
Posta un commento