Donne Che Pensano
Ho fatto la brava,
Sono stata in casa.
Ci sono stata tanto che ho quasi paura ad uscire.
L'ho presa bene,ci ho ragionato.
Sono fortunata ,siamo fortunati,non ci manca niente,abbiamo una terrazza.
Mi sono alzata sorridendo ,amando,cantando,preparando colazioni a qualsiasi ora,pranzi sfalsati,cene da ultimo dell'anno.
Ho sfatato il mito che la casa fosse sporca perché io avevo poco tempo.
Pulisco ogni giorno finendo la sera e la casa sempre sporca è.
Mi sono fatta analisi e autoanalisi.
Ho capito che il divano bianco oltre a ingrandire il mio ego quando apro la porta di casa ,ingrandisce le mie manie ossessivo compulsive."Non ti sedere,metto il telo,tolgo il telo che è sporco,sistemo il telo che è storto,occhio al caffè che non cada"
Ecco, dopo un mese di quarantena il mio pensiero è : che si sporchi sto cazzo di divano ,che poltrone sofà farà sconti di qui alla mia morte .
Ho capito che sono molto brava in teoria ma poco in pratica.
Quel vecchio detto che fra il dire e il fare c'è di mezzo il mare.
Dopo aver affrontato i massimi sistemi, aver riletto il mio amato Leopardi, aver pianto per la prima volta sulle parole de "La pioggia del pineto" non riesco più a concentrarmi sulla pagina di un libro .
Dopo venti righe non so più cosa ho letto. Gli occhi sono lì e la testa vola...
Vola dove il corpo non può andare?
No,vola nel vuoto,il vuoto cosmico.
Dopo aver passato anni a regolare l'uso di Play station, Nintendo Wii e telefonini ai miei figli ,mi ritrovo ore appiccicata al cellulare: no ma lo faccio per dovere di cronaca ,per sapere i numeri ,la verità, gli sviluppi...e intanto tra quei numeri la testa vola via di nuovo, non ricordo quelli di ieri,non so più se sono
aumentati,diminuiti ,Zaia ,Toti,Conte ,fake news, mare si mare no...
Accendo la TV per il telegionale e non riesco più a seguire nemmeno quello .
Per consolarmi mangio.
Quello mi viene sempre bene.
E dopo un mese di casa ,divano,lavatrici, lezioni on line in cui appaio in mutande ,mi accorgo di quanto io sia superficiale.
Voglio uscire! Basta!
Voglio un cappuccino del bar con la brioche tiepida,voglio guardare le vetrine e pensare che mi manca tutto quindi ok ,non compro niente, ma le guardo almeno.
Voglio avere progetti.
Io ho bisogno di progetti a breve termine ,non di favole di "tra un anno"
Voglio pensare a una passeggiata a cavallo con mio marito ,al fine serata io e lui di fronte a un "Morellino di Scansano "e dire:ok,fra due mesi prenoto.
Ho voglia di essere libera di infilarmi i jeans tagliati al ginocchio,tirarmi su i capelli e correre fuori ,fino alla punta sopra casa mia ,dove la panchina fa da spartiacque tra le cinque terre e Portovenere e sedermi lì a tirare sassi al cane finché non lo vedo sfinito.
Ho voglia di essere superficiale nella maniera più schifosa,di pensare a me,di tuffarmi in mare ,di liberare tutta quella parte selvaggia che nella libertà della vita di sempre si accontenta di uscire ogni tanto,ma nella prigione forzata di oggi mi scoppia dentro fino a farmi stare male.
Fatemi uscire
O datemi un calmante.
Sono stata in casa.
Ci sono stata tanto che ho quasi paura ad uscire.
L'ho presa bene,ci ho ragionato.
Sono fortunata ,siamo fortunati,non ci manca niente,abbiamo una terrazza.
Mi sono alzata sorridendo ,amando,cantando,preparando colazioni a qualsiasi ora,pranzi sfalsati,cene da ultimo dell'anno.
Ho sfatato il mito che la casa fosse sporca perché io avevo poco tempo.
Pulisco ogni giorno finendo la sera e la casa sempre sporca è.
Mi sono fatta analisi e autoanalisi.
Ho capito che il divano bianco oltre a ingrandire il mio ego quando apro la porta di casa ,ingrandisce le mie manie ossessivo compulsive."Non ti sedere,metto il telo,tolgo il telo che è sporco,sistemo il telo che è storto,occhio al caffè che non cada"
Ecco, dopo un mese di quarantena il mio pensiero è : che si sporchi sto cazzo di divano ,che poltrone sofà farà sconti di qui alla mia morte .
Ho capito che sono molto brava in teoria ma poco in pratica.
Quel vecchio detto che fra il dire e il fare c'è di mezzo il mare.
Dopo aver affrontato i massimi sistemi, aver riletto il mio amato Leopardi, aver pianto per la prima volta sulle parole de "La pioggia del pineto" non riesco più a concentrarmi sulla pagina di un libro .
Dopo venti righe non so più cosa ho letto. Gli occhi sono lì e la testa vola...
Vola dove il corpo non può andare?
No,vola nel vuoto,il vuoto cosmico.
Dopo aver passato anni a regolare l'uso di Play station, Nintendo Wii e telefonini ai miei figli ,mi ritrovo ore appiccicata al cellulare: no ma lo faccio per dovere di cronaca ,per sapere i numeri ,la verità, gli sviluppi...e intanto tra quei numeri la testa vola via di nuovo, non ricordo quelli di ieri,non so più se sono
aumentati,diminuiti ,Zaia ,Toti,Conte ,fake news, mare si mare no...
Accendo la TV per il telegionale e non riesco più a seguire nemmeno quello .
Per consolarmi mangio.
Quello mi viene sempre bene.
E dopo un mese di casa ,divano,lavatrici, lezioni on line in cui appaio in mutande ,mi accorgo di quanto io sia superficiale.
Voglio uscire! Basta!
Voglio un cappuccino del bar con la brioche tiepida,voglio guardare le vetrine e pensare che mi manca tutto quindi ok ,non compro niente, ma le guardo almeno.
Voglio avere progetti.
Io ho bisogno di progetti a breve termine ,non di favole di "tra un anno"
Voglio pensare a una passeggiata a cavallo con mio marito ,al fine serata io e lui di fronte a un "Morellino di Scansano "e dire:ok,fra due mesi prenoto.
Ho voglia di essere libera di infilarmi i jeans tagliati al ginocchio,tirarmi su i capelli e correre fuori ,fino alla punta sopra casa mia ,dove la panchina fa da spartiacque tra le cinque terre e Portovenere e sedermi lì a tirare sassi al cane finché non lo vedo sfinito.
Ho voglia di essere superficiale nella maniera più schifosa,di pensare a me,di tuffarmi in mare ,di liberare tutta quella parte selvaggia che nella libertà della vita di sempre si accontenta di uscire ogni tanto,ma nella prigione forzata di oggi mi scoppia dentro fino a farmi stare male.
Fatemi uscire
O datemi un calmante.
Foto : Muzzerone ,sopra casa .
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