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Torino - Via Sansovino dove abitò Carlo da sposato |
Torino - Tuesday, December 04, 2012 12:42 PM
"Le vie del signore sono infinite ma quelle di internet oltre
che infinite sono anche ben frequentate e può capitare che una manciata di bit diventino sentimento, emozione.
Carlo Sorrentino, che il suo amico
Gioacchino ha amabilmente dipinto in un post di questo blog era mio padre."Era"
perchè non c'è più da quasi 24 anni, ma sono sicura che dove è andato avrà
sicuramente trovato una chitarra e qualche buon amico per cantare
insieme.
Carmen Sorrentino"
Due delle foto che ho allegato al mio scritto sono del mio papà in divisa, l'altra è di mio nonno Nicola, anche lui
marinaio che fu nominato Cavaliere di Vittorio Veneto (conservo le medaglie che gli furono attribuite), classe 1895.
La nota cui fa riferimento l'ho letta ieri sera, mentre mostravo il suo blog a
mio figlio e a mia mamma..che non ci ha capito molto, ma afferma di ricordare
vagamente il suo nome. Mi ha emozionato, era la sua zona, ma abitava in
via san Donato*.
L'esperienza in radio comincia verso il 77, periodo d'oro delle radio libere.
Credo si chiamasse Radio Gemini One e Raffaele ne era il proprietario e
animatore principale. Suo il programma della domenica mattina e qualche serata settimanale.
La programmazione era varia, ma con un occhio di riguardo ai classici napoletani,
quelli che piacevano a mio padre mentre mal tollerava la musica napoletana contemporanea, quella tragica e strappalacrime che tanto era in voga allora.
Carlo comincia come ascoltatore, chiama, richiede qualche brano e poi decide di
andare a conoscere questo Raffaele Canapè e scoprono che si erano già conosciuti nell'infanzia e poi persi di vista.
In breve nasce un legame molto profondo di stima, affetto, lealtà. Lui diventa una specie di consulente, a volte
interviene nel programma fino a
diventarne una costante. Negli ultimi tempi si inventano anche dei siparietti, in dialetto ovviamente, in cui mio
padre recita la parte del napoletano di altri tempi.
Non so se le ho reso l'idea, se ritrovo quell'audiocassetta di cui le parlavo
ieri sera le sarà tutto più chiaro.
So bene questi fatti perchè da piccola seguivo mio padre come un ombra ovunque
andasse. Il primo motivo è perchè ai miei occhi di bambina faceva delle cose
che mi divertivano (la radio, il vino, i lavori di bricolage ) e il secondo
motivo è che avrei voluto essere considerata maggiormente da lui.
Ero la secondogenita di due femmine e lui era arrabbiato per non aver avuto un
figlio maschio che tanto desiderava.
Posso dire senza ombra di dubbio di aver conosciuto qualcosa di mio padre dopo
la sua morte. La sua sensibilità, il suo sapersi donare, la sacralità che
attribuiva all'amicizia, l'esserci sempre e comunque
quando qualcuno aveva bisogno di lui.
Ho letto i suoi scritti, i pensieri, le lettere d'amore di gioventù ed ho trovato una Carlo Sorrentino che non era
proprio la figura di padre (e marito) assente, burbero, dispotico che ci
trasmetteva.
Forse era semplicemente "poco soddisfatto" di quello che viveva o
forse più semplicemente, era lo standard di famiglia dell'epoca in cui il dialogo
e le dimostrazioni di affetto erano segno di debolezza o comunque opzionali.
Ho riconosciuto, postume, nella figura di mio padre molte similitudini con la
mia personalità e questo mi ha inorgoglito, ma sono dovuta andare "oltre"
la figura di lui come padre.
E' per questi motivi che mi emoziona leggere di lui attraverso i suoi ricordi,
caro Gioacchino, perchè quello che lei racconta era realmente mio padre.
Se ha altri aneddoti sono felice di leggerli; per esempio sapevo che da giovane
mentre era in moto era stato colpito da un proiettile vagante; lei ne sa
qualcosa di più?
So che era un abile corteggiatore soprattutto delle turiste straniere! So di un
suo grande amore parigino ma raccontato da mia mamma quindi...decisamente una
narrazione di parte!!
La saluto caramente e aspetto una sua risposta,
Carmen Sorrentino
Carlo quando vestiva da marinaio |
Con la divisa invernale |
Il nonno di Carlo, Cavaliere di Vittorio Veneto. |
* Nei miei ricordi avevo collocato l'episodio dell'incontro con Carlo ricordato nel post "Ricordo di Carlo" erroneamente in Via Cibrario. che è a un passo da Via san Donato e iniziano entrambe da Piazza Statuto. G. Ruocco.
Che bella questa testimonianza, anch'io ricordo Raffaele Canapè negli anni di radio gemini One, abitavo a Torino in via chiesa della salute e il programma della domenica era importantissimo per i tanti napoletani come me. Ho lasciato Torino nel 1985 e mi sono arruokato in Marina. Ti ringrazio per questo post che mi ha riportato indietro nel tempo ricordandomi momenti bellissimi
RispondiEliminaVorrei saper almeno il tuo nome e qualcosa di quello che ricordi... è importante per me che ho fattp diventare protagonista, almeno in buona parte, con cose mie in quanto scritte da me senza mai ricevere un plauso oltre al riscontro di diritti d'autore.... Saluti sperando in un tuo riscontro...
EliminaUna di quelle che certamente cantava diceva " Quanno 'a luna chianu chia no s'annasconne/ a reto 'e nuvole spaze p''o cielo/ 'o core mio se fà cchiù amaro e scuro/ restanno sulo sulo senza 'e te/ Sulo sulo.....