Stadio Bentegodi - Verona |
NON SE NE PUO' PIU'
Sbagliare è umano, perseverare è diabolico. Continuare ad
utilizzare Baldanzeddu vuol dire cercarsela da soli, voler perdere la faccia e
le partite, sprecare il lavoro degli altri.
E’ un giocatore che va messo sul mercato al più presto, anche
se col suo carattere, il suo modo di interpretare il gioco non vale più una
cicca. Prosegue imperterrito con i suoi modi rudi con “interventi scomposti”
così definiti da più di un commentatore forse per evitare qualche suo
intervento a gamba tesa.
Altro elemento da esonerare è l’allenatore, ormai senza idee
e senza coraggio di affrontare quelli più turbolenti della compagine.
La squadra va riformata dando ai giocatori che non
gradiscono stare nella squadra il ben servito che si meritano. Se hanno altre
mire meglio lasciarli andare.
E’ il secondo anno che commento l’attività, ma mi trovo
ancora di fronte ad una scolaresca eterogenea che soffre di protagonismo e di
superficialità con un’organizzazione che lascia fare senza prendere quei
provvedimenti che ogni buon padre di famiglia è solito adottare quando viene a
mancare il rispetto dei ruoli.
Se continua di questo passo la squadra che ha realizzato 26
punti nel girone di ritorno ne realizzerà altrettanti salvandosi dalla
retrocessione, ma il gioco non è questo. La tifoseria non aspetta una salvezza
annunciata. La squadra potrebbe far sognare la città e trasformarla in una
realtà vincente risvegliando le buone intenzioni che l’attraversano, ma la
società non ha di queste mire, non sente la sua funzione sociale e dimostra di
non saper tenere a bada lo scapestrato della combriccola e gli sfaticati che
sognano di diventare grandi chi sa con quali requisiti.
Nello scontro di ieri l’unico a brillare in
maniera negativa è stato ancora Baldanzeddu che
con i suoi modi fa il baldanzoso(spavaldo) e l’allenatore che stanco e deluso con
le idee confuse sbaglia i tempi delle
sostituzioni e i soggetti che invece di produrre gioco si addormentano sul
campo .
Tutto il resto è noia. La squadra merita una
purga con acqua Stabia e una benedizione con l’acqua della Madonna, anche se
alla Madonna stanno più a cuore la sorte degli operai della Fincantieri che non
hanno soldi da scialacquare sulla penisola sorrentina.
HELLAS VERONA: (3-5-2): Rafael;
Albertazzi, Moras, Maietta, Cacciatore; Jorginho, Bacinovic, Hallfredsson;
Carrozza, Cacia (dal 42' s.t. Cocco), Bojinov (dal 27' s.t. Laner) . A
disposizione: Berardi, Ceccarelli, Grossi, Abbate, Crespo. Allenatore: Bordin
JUVE STABIA (4-3-1-2): Seculin;
Baldanzeddu, Figliomeni, Scognamiglio, Dicuonzo; Mezavilla, Agyei, Jidayi (dal
24' s.t. Caserta); Zito (dal 10' s.t. Bruno), Improta ((dal 18' s.t. Cellini);
Acosty. A disp.: Nocchi, Doninelli, Erpen, Bruno, Ogolong. All. Braglia
Ammoniti: Carrozza (V), Jidayi (JS), Maietta (V), Baldanzeddu (JS),
Cacciatore (V), Acosty (JS), Hallfredsson (V).
Espulso: Al 22' st Carrozza (V) per doppia ammonizione.
Marcatore: 9'st Cacia (V) su rigore.
Recupero: 2'pt; 4'st.
Corner: 7 ad 11
in favore della Juve Stabia.
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