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Venerdì 9 Maggio
2014
di Francesco
Ferrigno
CASTELLAMMARE DI STABIA. Aveva nella
borsetta oltre 150 dosi di marijuana: secondo le forze dell’ordine era lei,
una 13enne non imputabile, a rifornire di droga i tanti pusher presenti in
strada.
È uno scenario inquietante quello che emerge
dall’ultima operazione antidroga dei carabinieri nel centro antico
di Castellammare di Stabia. Un nuovo blitz che ha permesso ai carabinieri
di scoprire un «laboratorio» per il confezionamento della droga dove sono stati
trovati circa 4
chilogrammi di cannabis. In manette è finito
un interonucleo familiare: G.E. di 54 anni, la moglie E.E. di 46 anni e la
figlia E. di 19 anni, tutti ritenuti responsabili di detenzione di
stupefacente a fini di spaccio e di detenzione di arma
clandestina e munizioni. Già, perché in casa, oltre alla droga, avevano
anche una pistola con il colpo in canna.
È il secondo caso di ritrovamento
di arma in poche ore: segnale, questo, secondo le autorità, che ci
sono equilibri di potere in bilico nella piazza di spaccio. Il 54enne
arrestato è un familiare di un 16enne che fu accusato dalla Dda di aver
partecipato alla gambizzazione di un cognato del boss Michele D’Alessandro,
avvenuta nel novembre del 2012.
In quella occasione a sparare secondo l’accusa, fu
Vincenzo Di Somma, figlio di Raffaele «‘o ninnillo», storico ras del centro
antico.
La 13enne, invece, sorpresa dai carabinieri nei pressi dell’abitazione,
è stata segnalata alla Procura per i Minorenni di Napoli ed è stata affidata a
un familiare non coinvolto nell’indagine. Ancora una volta, come accaduto
troppe volte negli ultimi mesi, l’emergenza criminalità si fonde con
l’emergenza sociale. In molti casi i protagonisti saliti alla ribalta delle
cronache sono stati giovanissimi che si muovono, stando alle informative delle
forze dell’ordine, in contesti familiari talvolta molto
complicati.
L’ultimo blitz dei carabinieri del Nucleo Operativo
e Radiomobile (Norm) della compagnia di Castellammare, agli ordini del tenente
Carlo Santarpia, è avvenuto in via Viviani. Appena entrati nel portone
dello stabile, i militari si sono trovati di fronte la 13enne. «Dove stai
andando?», le ha chiesto un carabiniere, ma alla vista delle forze
dell’ordine la giovane ha cominciato ad urlare, con ogni probabilità per
avvertire chi era in casa dell’imminente irruzione delle forze dell’ordine. Le
autorità a quel punto si sono dirette nell’appartamento in cui sono
entrate senza difficoltà poiché la porta era aperta. I carabinieri si sono
trovati di fronte ad un tavolo, al quale era seduta al lavoro la famiglia, così
«apparecchiato»: circa 3,5 kg di marijuana in grosse buste, materiale di
vario tipo per il confezionamento della sostanza e un bilancino di precisione.
Sommata alle dosi già pronte rinvenute nella borsetta della 13enne, i militari
hanno sequestrato droga per oltre 4 chili, per un valore di 40mila
euro. La perquisizione è stata poi estesa al resto dell’abitazione: in una
scatola per scarpe le forze dell’ordine hanno scoperto una
pistola semiautomatica calibro 7,65 con matricola abrasa, colpo in canna e
6 cartucce nel caricatore, oltre ad altre 20 munizioni per pistola calibro
9x21.
I carabinieri hanno segnalato alla Procura della Repubblica di Torre
Annunziata anche altre due persone, familiari della 46enne, presenti in casa al
momento dell’operazione. I controlli antidroga nel centro antico non si
fermeranno anche nelle prossime ore, dati i preoccupanti segnali d’allarme
riscontrati dai militari. Sempre ieri ma nella vicina Gragnano, i
carabinieri hanno arrestatoPasquale Livio Guido di 25 anni, pregiudicato del
posto, sorpreso in flagranza di reato mentre cedeva una dose di marijuana ad un
acquirente. Durante la s
uccessiva perquisizione domiciliare le
autorità lo hanno trovato in possesso di altre dieci dosi nonché
di diversi semi di cannabis.
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