Approfitto di questa immagine del ciclista stabiese più famoso ai miei anni da adolescente per scrivere quello che ricordo di lui col rimpianto che a Castellammare si son perse tutte quelle iniziative sportive che la rendevano più vivace, più appariscente agli occhi di noi ragazzi che eravamo molto attenti a quello che ci succedeva intorno per imitarne quegli atteggiamenti che potevamo ricreare con le nostre iniziative e con l'aiuto delle famiglie.
Il dopoguerra non aveva messo in tasca alla gente tanti soldi. Si era passati dalle lire del regno alle am lire dell'occupazione e poi di nuovo alle lire di carta per la forte svalutazione subita.
Sulla vicina autostrada passava di tutto, dalle fuoriserie americane lunghissime da farci 4 topolino, le moto Gilera e Guzzi, quelli che andavano in bicicletta e certe volte noi con le carrettelle.
Passò anche il primo autobus della ditta Bozzaotre, ma tratutti passava di tanto in tanto uno strano ciclista al quale tutti gridavano: - Vai che sei solo, mentre qualcuno andava a spingerlo per ridurgli la fatica.
Il suo nome era Polidoro. il suo volto era simpatico anche se aveva l'aria un pò stordita, di chi non ha la forza nelle gambe e il fiato per proseguire.
Ogni volta era sempre la stessa scena. Vestiva da corridore ciclista come poi mi capitò di vedere più tardi sopra la gazzetta dello sport dell'epoca e ancora più tardi per televisione e a cinema.
Ho letto che era rimasto orfano di ambo i genitori e forse per questa perdita non si era emancipato abbastanza, ma il voler apparire suscitava tanta simpatia nei suoi confronti che l'ho rivisto volentieri nel disegno un pò caricaturale ed eccessivamente esaltante.
Certo che a Castellammare di tipi ne sono nati proprio tanti. Personaggi non macchiette che hanno segnato la mia crescita e quella di tanti altri, come altri personaggi che sono diventati eccellenze dello spettacolo, del sapere, della politica e di tante altre categorie. Ogni tanto salta fuori anche qualche santo, mentre non mancano quelli dediti al malaffare, certo è che si fanno ricordare sempre per qualche aspetto originale, per qualche lato che li riconduce coi piedi per terra, mentre Polidoro ci faceva sognare e rallegrare accompagnandolo nelle sue imprese cittadine, nelle sue scalate che di esaltante avevano il paesaggio che percorreva con tanta voglia.
Gioacchino Ruocco
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