Inps, verso un
fondo complementare per i precari
Pensioni, al vaglio
l'istituzione di un fondo pubblico complementare e volontario
6 ottobre 2019 - L’idea di istituire un fondo pubblico complementare gestito dall’Inps si
sta facendo sempre più concreta, o almeno così è convinto il Presidente
dell’Istituto, Pasquale Tridico.
Tridico, proprio in una sua recente
intervista, ha esposto le modalità di accesso al fondo, facendo leva su quelli
che sono i punti di forza del sistema, che
andrebbe a tutelare i precari e ad assicurare maggiori garanzie alla generalità
dei contribuenti.
Il fondo complementare, come è stato
spiegato, si affiancherà alla gestione obbligatoria e
sarà volontario e – appunto – pubblico, poiché gestito dall’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale.
“Chiunque si potrebbe iscrivere – ha affermato il Presidente – Ci sono
degli aspetti che potrebbero essere molto vantaggiosi, ad
esempio una defiscalizzazione per quelle
persone che potrebbero essere più svantaggiate oppure per lavori precari, in modo da avere una copertura
per quei buchi che molto spesso i precari hanno”.
Al fondo, comunque, si starebbe
lavorando pensando non solo alle categorie di lavoratori svantaggiati. Questi
ultimi avranno i loro benefici iscrivendosi al fondo, ma non saranno gli unici.
A tal proposito, difatti, Tridico ha dichiarato che il sistema – così come
immaginato – permetterebbe al fondo complementare di “di contribuire rispetto al fondo principale“, ovvero “la
gestione obbligatoria”. In questo modo, bastandosi sugli stessi principi della
riforma di 15 anni fa, i lavoratori avranno la possibilità
di cumulare i due fondi.
“Se io per cinque anni, dieci anni o
anche solo due anni verso al fondo complementare e, ovviamente, anche alla
gestione obbligatoria, arrivato all’età di pensionamento o comunque vicino, se
non ho i requisiti sufficienti può intervenire il fondo
complementare proprio a coprire quei buchi”, ha spiegato
Tridico durante la sua intervista.
Il fondo complementare, stando
alle ultime indiscrezioni, potrebbe essere introdotto nella prossima Legge di Bilancio 2020.
L’obiettivo è quello di consentire a un numero maggiore di italiani di accedere alla previdenza complementare, grazie appunto
alla creazione del fondo pubblico. Ad oggi, infatti, i fondi complementari
ricevono poche adesioni, perché solo chi guadagna tanto se li può permettere.
L’Inps, quindi, vuole porsi come valida alternativa ai fondi di previdenza privati, ma
per farlo ha bisogno dell’intervento del Governo, che pare si sia messo già a
lavoro per definire delle misure concrete da inserire nella Manovra 2020.
Nessun commento:
Posta un commento