Operazione Cardellini: WWF e Carabinieri contro il bracconaggio
SCAFATI- operazione anti-bracconaggio: WWF e Carabinieri salvano cardellini detenuti illegalmente e utilizzati come “zimbelli”.
SCAFATI (SA)- Importante operazione anti-bracconaggio ad opera delle guardie del WWF e dei Carabinieri Forestali di Cava de’ Tirreni, grazie alla quale cardellini detenuti illegalmente e usati come “zimbelli” sono stati rimessi in libertà. Il cardellino, Carduelis carduelis, è un uccello che rientra tra le specie protette e la cui detenzione costituisce illecito penale (art. 3 e art. 2 comma 1 della legge 157/1992). Purtroppo sia nelle aree del Napoletano che del Salernitano, molti sono gli episodi riportati dalla cronaca in cui sono coinvolti cittadini privati con la passione della caccia, che sono soliti utilizzare questi uccellini come “zimbelli”. Gli ultimi episodi riguardano un cittadino di Scafati, a cui sono state sottratte due reti per l’uccellagione, due gabbie trovate sul posto più ulteriore attrezzatura normalmente utilizzata per assecondare questo suo “hobby”. Le guardie del WWF e dei Carabinieri Forestali di Cava de’Tirreni sono intervenuti agendo nell’area dell’Agro Nocerino Sarnese, a ridosso del Parco Fluviale del Sarno. Il colpevole è stato individuato e fermato, i cardellini rimessi in libertà in un’area protetta. Viene spontaneo chiedersi come mai nel 2019 ancora sussista nell’uomo il desiderio di dedicarsi a questo tipo di passatempi: l’istinto di uccidere, il brivido di preparare la trappola per la vittima, in tempi preistorici erano necessari per la sopravvivenza quotidiana, per il proprio sostentamento… Pensare che oggi sia considerato un piacere e un passatempo, dovrebbe farci riflettere tutti in merito a che livello sia il grado di consapevolezza che abbiamo rispetto al valore della Vita: non solo la nostra, ma anche quella di tutte le altre specie viventi. Uccidere animali perché siamo esseri viventi onnivori è comprensibile e accettabile, uccidere per piacere e per divertimento, dovrebbe indurci a fermarci e interrogarci su quale vuoto abbiamo dentro di noi, se per raggiungere un senso di piacere, appagamento e affermazione personale abbiamo bisogno in infliggere male e torture a terzi (che siano esseri umani, animali, uccelli e quant’altro). La questione è molto complessa, è un problema sociale, perché per quanto sia legittimo avere la libertà di scegliere il passatempo che si vuole, quando il passatempo scelto si sostanzia nell’infliggere dolori a terzi (poi magri questi soggetti mostrano un amore infinito nei confronti dei loro cani da caccia), è un campanello dall’allarme sulle modalità di sapersi relazionare con il mondo e con gli altri (animali e esseri umani compresi!).
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