Questa nota è nata dall'esigenza nata dalla necessità di rintracciare l'ultima dimora di una persona deceduta in data 01/01/1990.
Quando la conobbi risiedeva a Castellammare di Stabia,successivamente mi fu comunicata la data del suo decesso. La vedova si rifiuta di comunicarmi la data di nascita per completare le ricerche da portare a termini. Ma la prycacy vale anche per i defunti ? G. Ruocco
Trovare i defunti al cimi- tero é una fatica "mortale".
A Milano risultano “salme” anche i vivi
Nella grandi città spesso trovare la tomba di qualche conoscente è una vera e propria avventura: non esiste un'anagrafe nazionale, i database comunali con i dati delle sepolture consultabili via Web ancora scarseggiano. A Milano debutta un'app a questo scopo, ma il risultato è più da Halloween: anche i vivi sono dati per morti.
È appena passata la ricorrenza dei defunti: chi ha voluto in questi giorni “allargare” il giro ai parenti meno stretti ha avuto i suoi problemi nel trovare, soprattutto nei grandi cimiteri metropolitani, il campo e la sepoltura cercata. L’Amministrazione Pubblica, che fatica a digitalizzare i fatti dei sempre più indaffarati vivi, si dimostra spesso incapace anche di gestire un database dei più placidi morti. E quando lo fa, non tutto va sempre liscio.
La app di Milano “seppellisce” anche i vivi
La più recente notizia sul fronte dei sistemi di ricerca dei defunti, riguarda Milano: da qualche giorno il Comune ha infatti lanciato una App dal nome non proprio felice, Not 2 4Get, disponibile per iOs e Android, che consente di scoprire il luogo di “ultima residenza” di un defunto tumulato in un cimitero milanese. Ovviamente poco conta che nessuno capisca il gioco di parole (Not 2 4Get è la versione in lettere e numeri della formula inglese “Not to Forget”, non dimenticare); ma la sostanza è che, se lo si scopre (sul sito del Comune non ve n’è traccia né menzione), si tratta di un servizio decisamente utile, che inspiegabilmente non è erogato anche via Web.
Ma nella innovativa app del Comune di Milano c’è ancora qualcosa a cavallo tra il grave e il grottesco da mettere a punto: nella lista dei sepolti nei cimiteri milanesi compaiono infatti anche molti cittadini perfettamente vivi e vegeti. Come infatti abbiamo potuto verificare, sono diverse le persone che compaiono nelle liste, con tanto di cimitero di “residenza” e riferimenti della sepoltura, e che invece, almeno per adesso e per loro fortuna, sono ancora a “piede libero” in giro per la città.
Si tratta presumibilmente – secondo la nostra ricostruzione - dei concessionari delle tombe (tipicamente coniugi o figli dei defunti), che non necessariamente ancora vi risiedono, ma le cui schede anagrafiche sono finite per un macabro errore nel calderone del grande database cimiteriale. Un bello spavento per chi, cercando un parente, si ritrova in lista con la dizione “stato: salma”. O comunque – volendo vedere il bicchiere mezzo pieno – un buon auspicio di lunga vita.
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